Sembra destinata a scemare l’epidemia di coronavirus in Spagna. Ne è convinto in particolare il premier iberico Pedro Sanchez, che nella giornata di ieri è uscito allo scoperto, sottolineando come la sua nazione stia per entrare nella “terza e ultima fase” che rappresenta “l’inizio della fine”. Il primo ministro spagnolo fa ovviamente riferimento alla campagna di vaccinazione che a breve prenderà il via: “La Spagna è pronta – le parole di Sanchez al Congresso riportate da SkyTg24.it – tutte le sue istituzioni sono pronte ad affrontare questa strategia di vaccinazione”.
Nel dettaglio ci saranno 13mila diversi punti di vaccinazione in tutto il paese, garantendo l’accesso alle persone più a rischio, per un totale di 2.5 milioni di spagnoli vaccinati nella prima fase. Nella seconda fase, che inizierà fra maggio e giugno, verranno poi vaccinati altri 15/20 milioni di cittadini. Intanto la Germania è entrata da ieri, 16 dicembre, nel nuovo lockdown rigido che durerà fino ai primi giorni di gennaio. Una situazione resa obbligatoria dai numeri allarmanti del contagio, in particolare dalle vittime, come confermato anche da un medico di Zittau, in Sassonia.
CORONAVIRUS GERMANIA: IN SASSONIA TERAPIE INTENSIVE AL COLLASSO
Mathias Mengel, parlando a MDR, ha spiegato che nel land (la regione) dove lavora c’è un sovraccarico delle terapie intensive e di conseguenza bisogna scegliere a chi dare ossigeno: “Nei giorni scorsi – le sue parole riportate sempre da SkyTg24.it – siamo già stati costretti più volte a dover decidere chi riceve l’ossigeno“. Come riferito dall’RKI, il Robert Koch Institut, l’incidenza delle nuove infezioni sui 100mila abitanti è di 407. Infine la situazione coronavirus nel Regno Unito, dove i casi di contagio sono tornati a salire nelle scorse ore, facendo rialzare il “livello di allerta” di Londra. Intanto proseguono le vaccinazioni e in una settimana sono stati 140.000 i britannici che si sono sottoposti a vaccino, ricordiamo, primo paese al mondo ad avviare la campagna con il prototipo della Pfzier/BioNTech. La maggior parte dei vaccinati è stata in Inghilterra, 108.000, seguita poi da Scozia (18.000), quindi Galles (8.000), e infine, Irlanda del Nord (4.000).