Un incremento di 145 vittime nelle ultime 24 ore che nel Paese porta il numero dei decessi a superare la fatidica quota mille (1017 per la precisione): è quanto comunicato dal Robert Koch Institut per quanto riguarda l’epidemia di Coronavirus in Germania, che peraltro porta a quasi 80mila di unità i contagiati. Tuttavia, nonostante si parli di dati comunque elevati, da giorni si fa notare che quello che potrebbe essere chiamato come “modello tedesco” presenta dei trend inediti per il resto d’Europa e che se rapportato ai casi di Italia e Spagna denota un tasso di mortalità davvero basso. Ma quali ne sono le cause? I motivi dietro questa minore incidenza sono da ritrovare innanzitutto in una migliore efficienza del sistema sanitario e con un numero di posti letto nei reparti di Terapia Intensiva maggiore rispetto ad altri Stati UE; non solo, dato che in Germania l’età media dei contagiati è più bassa che nel nostro Paese e dunque i positivi al Covid-19 hanno maggiori possibilità di guarire, senza dimenticare poi fattori di tipo demografico e che riguardano anche le minori percentuali di over 80. Inoltre un altro aspetto per così dire sociologico: mentre in Cina e Italia sono molte di più le persone adulte che vivono ancora assieme ai genitori col rischio di contagiarsi a vicenda, in Germania questo totale è dimezzato. Infine un aspetto che fa riferimento prettamente alla strategia adottata a livello dei vari Lander per aggredire il virus: tamponi fatti a tappeto in luoghi pubblici o agli automobilisti al fine di individuare quanti più asintomatici positivi in modo da contenere, per quanto possibile, il contagio. (agg. di R. G. Flore)
CORONAVIRUS GERMANIA: SUPERATI I 1000 MORTI
In Germania iniziano ad aumentare progressivamente le morti per coronavirus, che hanno ufficialmente superato i 1000 decessi secondo i dati forniti dai 16 Lander. Il numero totale dei casi confermati di covid-19 è salito 79.400 dai 72.600 di ieri, con la Germania che si avvicina dunque a grandi passi verso gli oltre 80.000 contagiati della Cina, in procinto dunque di diventare il quarto paese al mondo più colpito della pandemia, dopo gli Stati Uniti che al momento raccolgono un quarto dei casi presenti in tutto il mondo e l’Italia e la Spagna che hanno abbondantemente superato i 100.000 casi. Questo aumento dei casi viene tenuto sotto controllo dalle autorità tedesche con un abbondante attenzione sui posti in terapia intensiva, incrementati considerevolmente e portati nella loro totalità sulle 40mila unità. Il 75% dei posti letto disponibili, dunque 30mila posti, è attrezzato con ventilatori come confermato da Gerald Gass, responsabile della Federazione Ospedaliera Tedesca, al quotidiano Rheinischen Post, con lemisure restrittive che saranno prolungate fino a Pasqua.
LA PREVENZIONE HA LIMITATO I DECESSI
La Germania è stata il Paese, tra quelli maggiormente colpiti dal coronavirus, che ha fatto registrare finora il minor tasso di letalità tra i colpiti da coronavirus, con un tasso dello 0,8%. Un tasso che resta basso anche con l’incremento che pure era stato ritenuto prevedibile dalle autorità tedesche. Il presidente del Robert Koch Institut tedesco, Lothar Wieler, aveva sottolineato come il tasso di letalità fosse destinato a salire col passare del tempo: la percentuale così bassa di mortalità secondo Wieler è dovuta al fatto che la Germania ha individuato l’ingresso del virus nel Paese molto precocemente ed ha effettuato numerosissimi test che hanno permesso di isolare un numero di positivi, anche lievemente sintomatici o del tutto asintomatici, superiore rispetto agli altri Paesi in cui il covid-19 si è diffuso in maniera capillare. Quasi 500mila tamponi a settimana come spiegato da Christian Drosten, direttore dell’Istituto di virologia della Charitè di Berlino, a Repubblica.it, che hanno permesso di ottenere un tasso di letalità completamente diverso rispetto a quello altissimo di Italia e Spagna.