Appuntamento quotidiano con la situazione coronavirus nel resto d’Europa a cominciare dalla Francia, dove il rischio di una terza ondata è davvero alto. A spiegarlo nelle scorse ore è stato Gabriel Attal, portavoce del governo francese, che parlando con l’emittente televisiva “Cnews” ha detto: “Questo rischio esiste e penso che i francesi l’abbiano compreso”, aggiungendo che il presidente Macron ha riunito Consiglio di difesa sanitaria nella mattinata di ieri per “prendere le decisioni che si impongono”. Il 15 dicembre prossimo dovrebbe terminare il lockdown francese, ma visto che i numeri del contagio restano ancora alti, è possibile che il termine venga posticipato: “Se bisogna adattare questa seconda tappa che era stata annunciata – ha aggiunto Attal – ovviamente lo faremo”. Situazione molto simile in Germania dove ieri la cancelliera Angela Merkel ha commentato gli ultimi dati dicendo: “Inaccettabili 500 morti al giorno”. La numero uno dell’esecutivo tedesca è apparsa emozionata nel suo discorso al Bundestag: “Siamo in una fase decisiva, se non la più decisiva, della nostra lotta alla pandemia”.
CORONAVIRUS GERMANIA: PIU’ CASI CHE IN ITALIA
In Germania, in maniera un po’ inspiegabile, si è registrata un’inversione di tendenza rispetto ad altre nazioni europee come Francia e Spagna, con casi più alti (anche dell’Italia) e quasi allo stesso livello di Gran Bretagna. Ieri sono stati comunicati 20.815 nuovi contagi, in crescita rispetto ai 17.270 di 48 ore prima, per un totale di infetti da inizio pandemia pari a 1.22 milioni di tedeschi, con l’aggiunta di 19.932 vittime. “Faremmo bene a prendere davvero sul serio ciò che ci dicono gli scienziati”, ha avvertito ancora la Cancelliera, invitando la popolazione a restare il più possibile in casa e a proteggere le persone anziane anche durante le festività. Infine la situazione coronavirus nel Regno Unito, dove da due giorni a questa parte è scatta la campagna di vaccinazione anti-covid. Ieri ci sono stati due casi di reazioni allergica che hanno indotto le autorità a sconsigliare la cura a chi avesse allergie significative; subito dopo è intervenuta la Pfizer che ha comunque fatto sapere che il vaccino è stato “ben tollerato” durante la sperimentazione e non è al centro di alcuna “preoccupazione seria di sicurezza”.