Il coronavirus è un problema che riguarda soltanto per gli anziani e le categorie più fragili? E’ arrivato il momento di sfatare questo falso mito molto diffuso in Italia. A farlo sono i numeri nudi e crudi diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, dai quali emerge una realtà con cui fare i conti: i giovani non sono immuni dal contagio. L’analisi dell’ISS conferma infatti che una persona su cinque, tra quelle finora risultate positive al tampone, ha infatti tra 19 e 50 anni. Come riportato da “La Repubblica”, il presidente Silvio Brusaferro ha dichiarato: “In questi giorni le cronache riportano molti esempi di violazioni delle raccomandazioni, soprattutto da parte dei giovani. Questi dati confermano come tutte le fasce di età contribuiscono alla propagazione dell’infezione, e purtroppo gli effetti peggiori colpiscono gli anziani fragili. Rinunciare a una festa o a un aperitivo con gli amici, non allontanarsi dall’area dove si vive e rinunciare a rientrare a casa è un dovere per tutelare la propria salute e quella degli altri, soprattutto i più fragili”.



CORONAVIRUS, “GIOVANI NON SONO IMMUNI”

Ma cosa dicono i numeri relativi ai casi di contagio da coronavirus? Dall’analisi sui 8342 casi positivi si evince che l’1,4% ha meno di 19 anni. La fascia d’età compresa tra i 19 e i 50 anni rappresenta il 22% dei contagiati. La percentuale dei positivi cresce fino al 37,4% tra i 51 e i 70 anni e raggiunte il picco del 39,2% nelle persone di età superiore ai 70 anni. Alla fine l’età mediana dei contagiati è di 65 anni, la distribuzione di genere vede gli uomini come le categorie più sensibili, con il 62,1% a fronte del 38,9% di donne contagiate. L’analisi dell’ISS, oltre a confermare che i giovani non sono immuni, fornisce indicazioni sui tempi del contagio: trascorrono 3-4 giorni tra la data di insorgenza dei sintomi e la diagnosi. Inoltre il 10% dei casi è asintomatico, il 5% ha pochi sintomi, il 30% li ha ma lievi, il 31% è sintomatico, il 6% ha sintomi severi e il 19% critici. Infine, ad oggi il 24 per cento dei casi esaminati è ricoverato in ospedale. Oltre la metà dei deceduti ha più di 80 anni, e due terzi di queste persone hanno 3 o più patologie croniche preesistenti.

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