“Mezz’ora fa è morto uno dei due pazienti affetti da Coronavirus. Non sappiamo tecnicamente come è avvenuto il contagio perchè i due pazienti non hanno avuto contatti con cinesi o con la Cina, ma hanno contratto il virus. Abbiamo deciso di creare un cordone sanitario intorno al paese Vo Euganeo, un paese di 3.500 anime”. Con queste parole Luca Zaia, Governatore del Veneto, interviene a Quarto Grado per dare la notizia della prima morte accertata di Coronavirus di un paziente italiano, su suolo italiano. “Abbiamo deciso di chiudere scuole, bar, chiese, tutto quanto possa essere luogo aggregativo. Anche l’ospedale è stato chiuso, un ospedale nuovissimo. Cerchiamo ora di adottare le linee guida”. Un mistero ancora il motivo del contagio di due amici uno del 1943 – il morto – e uno del 1951 – che non hanno mai avuto contatti con la Cina o con Cinesi nè con aziende cinesi. Ora verranno effettuati tamponi a tappeto, e la situazione rimane monitorata. “Quando proposi 20 giorni fa la quarantena per i bambini che tornavano dalla Cina sembrava una idea peregrina, ora forse si capisce che non era così irragionevole”, chiude amaro Zaia. (Agg. Vittorio Crippa)



CORONAVIRUS ITALIA: L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ “CI SARANNO NUOVI CASI”

Il numero dei casi da nuovo Coronavirus, dopo quelli individuati tra Lombardia e Veneto, è destinato a crescere. Lo sostiene Gianni Rezza, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. «Ci aspettiamo in Italia altri casi da nuovo coronavirus, non lo si può negare: nessuno può escludere che nuovi casi possano verificarsi anche in altre zone. La priorità è individuare subito i focolai». Intanto il Ministero della Difesa ha individuato le strutture che ospiteranno circa 200 persone che andranno in quarantena dopo i nuovi casi di contagio: sono in Emilia Romagna e Lombardia. Si tratta di strutture dell’esercito e dell’aeronautica. Una ha oltre 130 posti a Piacenza, l’altra con 50-60 posti a Milano. Intanto il presidente del Veneto, Luca Zaia, giungendo a Padova nella sede dell’Ulss 6 Euganea dopo la notizia dei due pensionati veneti positivi al Coronavirus ha confermato che «sono due cittadini di Vo’ Euganeo, uno del ’42 e uno del ’53. Uno è in condizioni critiche in terapia intensiva». (agg. di Silvana Palazzo)



CORONAVIRUS ITALIA: 14 CASI IN LOMBARDIA, 2 IN VENETO

Ci sono altre 8 persone positive al Coronavirus a Codogno, e 5 sono medici. Come il medico di base che ha visitato il 38enne contagiato: ora è ricoverato all’ospedale Sacco e avrebbe i sintomi della polmonite. Lo ha affermato l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, spiegando che il medico sta facendo i tamponi, quindi si è in attesa dei risultati. «Rispetto ai tamponi compiuti in queste ore da un lato ci sono evidenze negative, ma dall’altro abbiamo individuato altre 8 positività di cui 5 operatori sanitari, infermieri e medici dell’ospedale di Codogno e tre pazienti». Ma tre delle prime 6 persone risultate positive al Coronavirus a Codogno non hanno avuto contatti diretti col 38enne. Sono clienti di un bar gestito dal padre di un compagno di calcetto dell’uomo, anche lui contagiato. Nel frattempo sono stati accertati i primi due casi di contagio da coronavirus in Veneto. Sono due persone anziane, ricoverate all’ospedale di Padova. I tamponi del test sono stati inviati comunque all’Istituto Spallanzani di Roma per avere un ulteriore riscontro. (agg. di Silvana Palazzo)



CORONAVIRUS CODOGNO: SINDACO CHIUDE SCUOLE E BAR

Codogno è deserta dopo i casi confermati di Coronavirus. Le strade del piccolo comune della provincia di Lodi si sono svuotate dopo l’invito dell’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, di restare a casa in quarantena volontaria. L’invito è stato poi esteso anche ai comuni di Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo. Bar e locali pubblici resteranno chiusi a Codogno fino a domenica, le scuole fino al 25 febbraio. L’ospedale di Codogno, cui si era rivolto il 38enne che versa in gravi condizioni, ha chiuso l’accesso al pubblico e ha già eseguito gli accertamenti diagnostici sullo staff medico e sanitario. Finora sono state messe in isolamento 250 persone, oltre a 149 tra infermieri, medici, familiari e altre persone entrate in contatti diretto col 38enne, tra cui i dipendenti che lavorano nella sua ditta e che hanno avuto un contatto diretto con lui. A Castiglione d’Adda, dove risiedono i genitori dell’uomo contagiato da Coronavirus, sono stati sospesi i festeggiamenti del Carnevale e gli eventi sportivi, mentre si valuta la chiusura delle scuole (e lo stesso si valuta a Lodi). Intanto Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell’Oms, afferma che il Coronavirus «ora è presente anche in Italia e la fase nuova è segnata dalla presenza di casi di trasmissione secondaria dell’infezione», come quelli rilevati in Lombardia. Ma ha anche chiarito che la trasmissione secondaria si determina con l’acquisizione della malattia in un soggetto non proveniente direttamente dalle aree a rischio e cioè dalla provincia cinese dell’Hubei. (agg. di Silvana Palazzo)

CORONAVIRUS CODOGNO: LODIGIANO IN QUARANTENA

Aumentano a sei le persone contagiate da coronavirus in quel di Codogno, nel Lodigiano. Ad annunciarlo è stato l’assessore al Welfare per la Lombardia, Giulio Gallera, che ha aggiunto che “Cinque sono gravi“. Il primo paziente è il manager 38enne che lavora presso l’azienda Unilever di Casalpusterlengo, che avrebbe contratto il virus dopo una cena con un amico di ritorno dalla Cina. Il secondo è la moglie incinta dello stesso 38enne, l’unica che versa in buone condizioni. Un altro infetto è un amico che “Condivideva l’attività sportiva con il primo paziente. Gli ulteriori 3 casi positivi sono persone che si sono presentate con un quadro clinico di polmonite importante a Codogno. Oltre alla presa in carico terapeutica, stiamo cercando di capire se sono contatti”. I primi sintomi per il 38enne sono sopraggiunti il 15 febbraio, per poi presentarsi al pronto soccorso lo scorso 18, quando è stato poi rimandato a casa. Il giorno successivo è quindi tornato vista la situazione grave. “A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, sono circa 250 le persone in isolamento a cui faremo il tampone“, ha aggiunto Gallera “Oggi abbiamo 149 persone, tra infermieri e altre persone che sono state in contatto con il primo paziente, a cui faremo i test”. I tre comuni del lodigiano interessati dal contagio, leggasi Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo, sono stati pressochè messi in quarantena, con le autorità che hanno invitato i cittadini a non uscire dalle proprie case. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS CODOGNO: 38ENNE MOLTO GRAVE

E’ originario di Castiglione d’Adda, e di lavoro fa il manager, il 38enne italiano che si trova all’ospedale di Codogno perchè positivo al coronavirus. Il direttore sanitario della struttura ospedaliera, Andrea Filippin, ha rilasciato una breve dichiarazione ai microfoni dell’agenzia Ansa, spiegando: “Stanotte è venuto il personale del Sacco, anestesisti e infettivologi e hanno deciso, d’accordo con i medici della rianimazione, di tenerlo qui per le sue condizioni ancora instabili”. Nelle scorse ore si parlava quindi di un possibile trasferimento al Sacco, che è il punto di riferimento in Italia per le malattie infettive assieme allo Spallanzani, ma visto che il paziente è in condizioni giudicate molto gravi, non è possibile effettuare il trasfeirmento. Nel frattempo è uscito allo scoperto anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte, che ha annunciato la quarantena obbligatoria per tutti coloro che sono venuti a contatto con il 38enne di cui sopra negli ultimi giorni. Il Premier ha altresì invitato la popolazione, soprattutto quella lombarda, ad evitare “allarmismo sociale e panico”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS CODOGNO: 3 ITALIANI INFETTI

Giungono importanti novità in merito al 38enne di Codogno, provincia di Lodi, che versa in gravi condizioni perchè infetto da coronavirus. In collegamento dall’ospedale del lodigiano, il programma Storie Italiane di Rai Uno, ha fatto sapere che attualmente vi sono in isolamento anche la moglie dell’infetto, che sarebbe tra l’altro incinta di sette mesi, nonché un amico. Questi sarebbe considerato il paziente zero, ovvero, una sorta di “untore”. Era infatti rientrato in Italia dalla Cina prima del blocco aereo, e aveva cenato con l’ammalato di cui sopra e la moglie. Gli ultimi due pazienti si trovano in isolamento presso l’ospedale Sacco di Milano, in attesa di capire se siano anche loro infetti, o meno, da coronavirus. A Codogno si trova un’equipe medica del Sacco e si sta valutando se trasportare o meno l’ammalato nel centro specialistico meneghino. Nel frattempo le autorità stanno cercando di ricostruire tutti i movimenti del 38enne, mentre l’ospedale lodigiano è stato chiuso per il rischio di contagio. La cena “famosa” sarebbe avvenuta all’incirca una ventina di giorni fa. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS CODOGNO: IN GRAVI CONDIZIONI UN 38ENNE

Nuovo italiano infetto da coronavirus. Si tratta di un ragazzo originario di Codogno, della provincia di Lodi, attualmente ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale locale. Le condizioni fisiche del paziente 38enne sono considerate molto gravi, in quanto lo stesso soffrirebbe di insufficienza respiratoria e di altre patologie. In base a quanto riportato dai quotidiani in queste ultime ore, e stando alle indiscrezioni emerse, pare che il nostro connazionale si sia sentito male subito dopo essere andato a cena con un amico, che era rientrato a fine gennaio dalla Cina. Non vi è comunque alcuna certezza al momento, che sia stato quello l’episodio del contagio, ed è per questo che si sta cercando di ricostruire la catena di contatti del 38enne, per provare a risalire all’eventuale “untore”. Nel frattempo, l’amico della cena è stato individuato e sottoposto a test, di cui si attendono i risultati nelle prossime ore. La notizia è stata data nella notte dall’assessore al Welfare della regione Lombardia, Giulio Gallera, di conseguenza si tratta di fonti certe ed ufficiali.

CORONAVIRUS CODOGNO, GLI ULTIMI SPOSTAMENTI DEL PAZIENTE

Il 38enne si è presentato nella giornata di ieri, giovedì, presso l’ospedale di Codogno, passando dal pronto soccorso al reparto di medicina fino alla terapia intensiva. I suoi famigliari verranno ora messi in quarantena, nonché tutti i medici e gli infermieri che sono entrati in contatto con lui. Interrotti invece gli accessi al pronto soccorso e alcune attività dell’ospedale, in via cautelativa, evitando così che il coronavirus possa eventualmente diffondersi. A breve il paziente verrà trasferito presso l’ospedale Sacco di Milano, considerato insieme allo Spallanzani di Roma l’istituto adatto per risolvere questi casi, ed è molto probabile che il trasporto avvenga attraverso un’ambulanza ad alto biocontenimento, come quella che ha portato il 17enne Niccolò dall’aeroporto di pratica di Mare all’ospedale romano. Sono attesi importanti aggiornamenti nel corso di tutta la giornata.