L’epidemia da Coronavirus avrà quasi sicuramente nel resto del mondo ma in particolar modo pure in Italia delle pesanti ricadute sul gender gap, ovvero il cosiddetto divario di genere tra uomo e donna dal punto di vista sociale e lavorativo e che si concretizza non solo in un più difficile accesso per il gentil sesso nei posti di comando di società ed enti pubblici ma pure dal punto di vista salariale e dei diritti riconosciuti. L’emergenza CoVid-19, che da circa una settimana ha investito il nostro Paese e promette di lasciare pesanti strascichi a livello del tessuto economico e produttivo potrebbe essere negativo pure per il gender gap come avverte Soroptimist, un’associazione internazionale che promuove il miglioramento della condizione delle donne in tutto il mondo e l’ottenimento di una parità sostanziale e non solo a parole: il motivo dell’allarme lanciato è che tutte le misure prese per contenere il diffondersi dell’infezione non solo vanno a scapito dell’imprenditoria in generale ma soprattutto delle donne lavoratrici tanto che le più importanti ripercussioni ci potrebbero essere proprio sulle quote di occupazione “rosa”. Va ricordato inoltre che sul tema l’Italia certo non brilla dato che, stando al Global Gender Gap Report 2020 pubblicato di recente, il nostro Paese è solo 76esimo nella classifica internazionale e perde sei posti rispetto all’anno scorso (in una classifica di 153 Stati) anche per via del fatto che da noi lavora meno di una donna su due.
L’EPIDEMIA DA CORONAVIRUS AVRA’ EFFETTI NEGATIVI SUL “GENDER GAP”
Insomma tra emergenza Coronavirus e ampliamento del gender gap potrebbe esserci un rapporto diretto dato che i pur sacrosanti interventi che verranno messi in campo nei prossimi mesi dai vari Governi (senza contare le misure già prese in questi giorni e che hanno portato a fermare sostanzialmente l’impresa e il mondo della cultura nelle regioni italiane più colpite dall’epidemia) faranno sì che ad essere maggiormente colpite siano le lavoratrici e anche le mamme che sono costrette a dividersi tra la propria occupazione e la famiglia. Per questo motivo Soroptimist lancia un allarme alle istituzioni dato che gli effetti dell’epidemia andranno poi a sommarsi a un quadro già deficitario e in cui la “qualità del lavoro femminile è in peggioramento”. Basti pensare anche ai dati sul numero di donne che lavorano a tempo determinato e anche quelli sui contratti part-time dove a fronte di meno del 9% di uomini si registra oltre un terzo di lavoratrici femminili: infine un esempio plastico degli effetti dell’emergenza CoVid-19 si ha per il settore turistico, dato che se negli ultimi giorni è vero che abbiamo assistito alla chiusura di musei, cinema e teatri è altrettanto lampante che le ricadute sul settore turistico colpiranno più le donne che in questo comparto sono molto più attive.