Anche il Corriere della Sera ha dato ampio risvolto stamane al presunto paziente zero del coronavirus in Europa, un algerino residente da anni in Francia. Come riferisce il quotidiano nazionale, l’uomo di 43 anni si chiama Amirouche Hammar, ed è residente a Bobigny, nella periferia di Parigi. In seguito, attraverso appositi i test, si è scoperto che il paziente fosse affetto da covid-19, ma tre mesi fa tale malattia era totalmente sconosciuta. «Alle cinque del mattino – ha raccontato Hammar ai microfoni di Bfmtv, ricordando i giorni della malattia – ho deciso di prendere l’auto e sono andato dritto all’ospedale. Avevo dolori al torace, mi mancava il respiro. Mi hanno detto comunque che quel che avevo era una cosa seria». L’uomo non ha però idea di come abbia potuto contrarre il virus: «Quando me l’hanno detto non sono rimasto sorpreso più di tanto – ha raccontato ancora – visti i miei sintomi. Ma l’ultimo viaggio l’ho fatto molti mesi prima, nell’agosto 2019». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



Coronavirus, il paziente 0 viene dalla Francia?

Fra i primi casi di coronavirus in Europa e nel mondo, vi potrebbe essere quello di un uomo ricoverato in Francia il 27 dicembre del 2019, circa un mese prima che l’epidemia scoppiasse e facesse notizia. L’indiscrezione è stata riportata nelle scorse da numerosi quotidiani nazionali e stranieri, e racconta appunto di un uomo che due giorni dopo lo scorso Natale, era finito in ospedale a Bondy a causa dei gravi sintomi provocati da una polmonite, già infezione covid-19 (ma all’epoca non lo si poteva sapere). Un episodio che giungerebbe quasi esattamente un mese prima, era il 24 gennaio, che venissero registrati i primi tre casi ufficiali a Parigi, due pazienti giunti da Wuhan, e il parente di uno di loro. Parlando con i media francesi, il dottor Yves Cohen, capo dei servizi di rianimazione degli ospedali Jean Verdier a Bondy e Avicenne a Bobigny, ha spiegato di aver riesaminato tutti i casi di polmoniti sospette verificatisi nel periodo dicembre-gennaio, attraverso i test Pcr, tecnica di biologia molecolare usata per diagnosticare le infezioni virali.



CORONAVIRUS, PAZIENTE ZERO SCOPERTO IN FRANCIA IL 27 DICEMBRE: INFETTATI ANCHE I FIGLI

Su 24 test effettuati è risultato appunto un uomo affetto da coronavirus, oggi fortunatamente guarito. Cohen, parlando con la stampa, ha spiegato: “È stato malato 15 giorni e ha contagiato i due figli, ma non la moglie”. Nessuno dei quattro è mai stato in Cina, ma la donna lavorava al banco del pesce di un supermercato nel presso della zona sushi, dove il personale ha origini cinesi. Non è quindi da escludere, stando all’ipotesi più accreditata, che la moglie del “paziente zero” francese, possa essere stata infettata dai colleghi, rimanendo asintomatica, per poi trasmettere a sua volta il virus al marito e ai due figli. Dopo l’importante scoperta, Cohen ha avvertito le autorità sanitarie, e come si legge su Il Fatto Quotidiano, la prossima settimana verrà pubblicata una relazione a riguardo sull’International journal of antimicrobial agents. L’episodio tra l’altro è stato trattato anche dall’autorevole Sciencedirect.com, che ha fornito qualche dettaglio in più sul presunto paziente zero, un 42enne originario dell’Algeria, da anni residente in Francia, che si è presentato in ospedale il 27 dicembre, dopo che uno dei suoi figli aveva già dei sintomi: l’uomo sarebbe comunque stato dimesso due giorni dopo, avendo risposto bene alle terapie farmacologiche.

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