Il coronavirus viaggia in atmosfera aperta, quindi il contagio può avvenire anche solo con la respirazione del virus Sars-CoV-2. Lo sostengono diversi studi, che evidenziando di conseguenza l’importanza dell’uso delle mascherine anche all’aperto. Per questo Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), plaude al nuovo decreto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, quindi alla scelta del governo, “in concomitanza con le misure di limitazione al traffico per tutelare la qualità dell’aria che sono entrate in vigore dal 1° ottobre in molte città italiane”. Miani, come riportato dall’AdnKronos, cita anche i Centers for Disease Control (Cdc), “il più accreditato ente scientifico governativo per la prevenzione delle malattie infettive negli Stati Uniti d’America”, che ha aggiornato le Linee guida anti-Covid portando a circa 2 metri la distanza di sicurezza interpersonale, “già suggerita da Sima in una pubblicazione internazionale ad aprile come la più ragionevole sulla base delle evidenze disponibili”.
CORONAVIRUS, CORRELAZIONE CON PARTICOLATO ATMOSFERICO
In particolari condizioni il coronavirus può propagarsi rimanendo sospeso nell’aria. Va fatta particolare attenzione in inverno, perché durante la stagione fredda “la capacità disperdente dell’atmosfera si riduce drasticamente”. Ma gli esperti Sima accendono i riflettori anche sulle “forti correlazioni tra la trasmissione del virus e la presenza di elevate concentrazioni di polveri”, da cui nasce l’ipotesi che il particolato atmosferico possa fungere da carrier per trasportare il coronavirus su distanze che superino i 10 metri, favorendo così eventi di superspread o di iper-diffusione. Per questo si può prevedere, secondo il presidente Sima, “un esponenziale incremento dei contagi e della relativa mortalità nei soggetti più a rischi”. Da qui la necessità di estendere l’uso delle mascherine anche all’aperto. “Questa precauzione rimane superflua in altri casi, come la passeggiata all’aperto e nel verde da soli o con i propri familiari conviventi, la pratica sportiva individuale, che non ci portano in prossimità di altre persone”, ha concluso Alessandro Miani.