Caccia all’untore in India. La paura da Coronavirus, come riporta La Stampa, ha colpito anche qui dopo che era già successo in alcuni Paesi dell’Africa ma anche in Colombia, come raccontava una ragazza spagnola che si era vista rifiutare gli accessi negli alberghi. Sono giorni di pandemia e paure, di incertezze e, come si vede, può capitare che a lato dei tanti gesti di umanità, solidarietà e aiuto reciproco venga fuori anche il lato peggiore del nostro carattere, o che le norme sanitarie di base possano trasformarsi in qualcosa di più. Sembra di assistere alle grida selvagge della popolazione milanese del Manzoni, ma qui è tutto vero: “Tra gli indiani, anche meno istruiti, si è diffusa la convinzione che il virus sia stato portato da noi, in particolare dagli italiani”: questo il racconto di alcuni europei.
Ci sarebbe un caso scatenante: lo scorso 3 marzo un turista italiano si è sentito male ed è morto pochi giorni fa in un ospedale di Jaipur, nella zona centro-orientale del Paese. Nei primi giorni del mese il contagio stava dilagando in Italia, tanto che pochi giorni più tardi sarebbe arrivata la prima misura restrittiva in termini di isolamento: ci è voluto poco perché in India il Covid-19 diventasse il “virus italiano”, definizione coniata da alcuni media. La diffidenza della popolazione è cresciuta: davvero sembra di rileggere qualche romanzo o testo che parla della peste e delle grandi pandemie del passato. Gli indiani hanno iniziato a guardare gli europei presenti sul posto con altri occhi, dominati dalla paura che davvero potessero contribuire alla massiccia esplosione del Coronavirus. Che suddetti europei ed italiani fossero in India da settimane, magari, non importava granchè.
CORONAVIRUS INDIA: ITALIANI DISCRIMINATI
Di conseguenza, sono scattate le prime misure: alcuni alberghi hanno vietato l’ingresso anche a chi aveva già effettuato prenotazioni, in più certi europei sono stati addirittura bloccati e messi in quarantena obbligatoria, pur non manifestando alcun sintomo legato al virus. Si racconta appunto che siano stati gli italiani ad avere i maggiori problemi, perché come sappiamo (per quanto riguarda l’Europa) è stato nella nostra nazione che il virus è scoppiato prima e in maniera furente; la “discriminazione” però ha riguardato altri personaggi locali, per esempio Rahul Gandhi appena rientrato da un viaggio in Europa (alla fine di febbraio) è stato quasi obbligato a sottoporsi al test e così anche la madre, Sonia Gandhi, è stata oggetto di discussioni in tal senso da parte dei parlamentari del Bjp (Bharatiya Janata Party, partito conservatore e nazionalista) pur non avendo mai lasciato l’India. Anche questo può fare la paura da Coronavirus in questi giorni.