Sono numerose le domande che ruotano attorno al Coronavirus ed al suo arrivo ufficiale nel nostro Paese e questa sera la trasmissione Quarto Grado dedicherà un’ampia pagina all’emergenza sanitaria in corso, nella nuova puntata in programma su Rete 4. Attorno al Covid-19 c’è un grosso lavoro da parte di medici e scienziati che da settimane sperimentano combinazioni di farmaci in grado di contrastare la polmonite interstiziale e testano vaccini che potrebbero potenzialmente portare alla fine della drammatica pandemia. Per la vera svolta però, secondo gli esperti occorrerà attendere ancora diversi mesi, forse la fine dell’anno. Tra le varie domande non mancano quelle relative al momento preciso in cui il virus si è introdotto nel nostro Paese. Le teorie in merito sono le più disparate. Uno studio congiunto che vede impegnati l’Università Statale di Milano e Ospedale Sacco sta cercando di far luce su questo aspetto partendo da alcuni polmoniti anomale riscontrate già dalla fine di dicembre e metà gennaio – molto prima, cioè, dell’esplosione dell’epidemia poi divenuta pandemia – le quali potrebbero aver potuto rappresentare un importante campanello d’allarme.
Walter Pasini, epidemiologo e direttore del Centro di Travel Medicine and Global Health ha avanzato invece un’altra tesi, come riferisce Adnkronos: “E’ molto probabile che l’infezione sia arrivata in Italia attraverso i tre voli settimanali da e per Wuhan prima che le nostre autorità bloccassero i voli dalla Cina o che il virus possa essere portato in Italia e in altri paesi del mondo dalla miriade di voli che hanno collegato l’epicentro della pandemia (il focolaio di Wuhan) con migliaia di altre città”.
CORONAVIRUS, IPOTESI USA SU INCIDENTE IN LABORATORIO WUHAN
Wuhan: tutto, dunque, partirebbe da qui. L’esperto Pasini ha non solo sottolineato come l’aeroporto di Wuhan avesse contatti con tutte le principali città cinesi e del mondo, ma al tempo stesso ha evidenziato come “la segnalazione all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dell’elevato numero di polmoniti a Wuhan è stato fatta dalla Cina con grave ritardo”, ovvero solo il 31 dicembre scorso. Da qui la possibilità che il Coronavirus sia giunto nel nostro Paese già nell’ultimo mese del 2019 attraverso i tre volti settimanali da e per Wuhan così come da viaggiatori entrati in contatto con cittadini di Wuhan. “Forse il sistema di sorveglianza epidemiologica italiano avrebbe potuto approfondire i casi di polmonite segnalati negli ospedali della Lombardia in quel periodo”, ha commentato Pasini. E mentre ci si interroga il momento esatto in cui nel nostro Paese la bomba dei contagi è esplosa definitivamente, negli Usa Trump torna a parlare dell’ipotesi dell’incidente in un laboratorio.
Non uno qualunque ma proprio quello di Wuhan. E così mentre la più prestigiosa rivista scientifica, Nature, continua a smentire con diversi studi la creazione del virus in laboratorio, Trump rilancia la singolare ma per nulla nuova ipotesi e gli Usa aprono un’indagine. Lo stesso presidente ha asserito, come spiega Affaritaliani.it, che il suo governo tenterà di determinare se il Coronavirus sia originato dal laboratorio biochimico a Wuhan. Mike Pompeo ha invece chiesto a Pechino di “essere chiara” su ciò che sa. “Sappiamo che questo virus ha avuto origine a Wuhan, in Cina, e che l’Istituto di Virologia si trova a una manciata di miglia dal mercato ittico. Abbiamo davvero bisogno che il governo cinese si apra e aiuti a spiegare esattamente come si è diffuso questo virus”, ha detto in una intervista a Fox News Channel. Venuto a conoscenza delle indiscrezioni, nell’ambito della conferenza stampa di due giorni fa Trump ha aggiunto: “Stiamo eseguendo un esame molto approfondito di questa orribile situazione che è accaduta”.