È rientrato per fortuna l’allarme a Genova dopo il ricovero della 40enne con sintomi “assimilabili” al Coronavirus 2019-nCoV: gli esami cui è stata sottoposta la donna di ritorno dal viaggio a Wuhan sono risultati negativi escludendo così che si possa parlare di primo contagio del virus cinese in Italia. In serata, con un comunicato ufficiale, il Ministero della Salute fa sapere «Le ulteriori verifiche fatte dalle autorità competenti sui casi segnalati si sono tutte rilevate negative. Nel frattempo prosegue il monitoraggio costante dopo la riunione della task-force di oggi del ministero della Salute sul coronavirus». Nel frattempo dopo gli ultimi “allarmi” risultati poi tutti falsi in Campania, l’infettivologo Nicola Acone – già primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino – ha lanciato un appello alla calma su Ottopagine.it e a non diffondere falsi allarmi come invece avvenuto per ben tre volte la scorsa notte a Napoli: «Nei fatti la trasmissibilità del virus è più bassa di quella dell’influenza e del morbillo: ciò ci tranquillizza noi medici. Perciò invitiamo popolazione e colleghi a non allarmarsi al primo starnuto o colpo di tosse con rialzo febbrile». (agg. di Niccolò Magnani)



CASO SOSPETTO IN LIGURIA: DONNA RICOVERATA A GENOVA

Dopo che da Parma arriva la completa conferma della non positività al Coronavirus per la paziente che aveva accusato sintomi di infezione alle vie respiratorie (con gli esiti negativi dell’Istituto Spallanzani di Roma), è dalla Liguria che risuona il nuovo allarme del virus che sta spaventando la Cina e il mondo intero (qui la mappa del contagio mondiale, ndr). Una donna di 40 anni – residente nel Tigullio a Chiavari – è rientrata da poco da un viaggio in Cina a Wuhan, proprio la città centro dell’epidemia, ed è stata ricoverata nelle scorse ore con febbre alta al reparto Infettivi del San Martino di Genova. Il medico le ha consigliato di rivolgersi al nosocomio dopo aver riscontrato alcuni sintomi riconducibili al Coronavirus che ha contagiato quella regione della Cina: febbre alta e problemi respiratori anche se al momento, per fortuna, non vi è pericolo di vita né di contagio immediato per la 40enne ligure. Sono in corso esami specifici, spiega il Secolo XIX, per accertare se si tratti o meno del Coronavirus: se l’esito sarà positivo, sarebbe il primo caso riconosciuto in Italia del temibile morbo in arrivo dalla Cina e in diffusione purtroppo in diverse aree, dagli Usa fino alla stessa Europa. (agg. di Niccolò Magnani)



“CONTROLLI E ATTENZIONE MASSIMA IN ITALIA”

Il Coronavirus non è ancora arrivato in Italia, ma in Cina sta continuando a mietere vittime. L’ultima, la 56esima, era originaria di Shanghai, la piazza finanziaria dell’intera nazione, e aspetto che sta facendo preoccupare e non poco le autorità internazionali. A conferma del timore delle nazioni straniere, il ponte aereo preparato dagli Stati Uniti per far rientrare a casa i connazionali di Wuhan, la metropoli/focolaio del virus. Il volo, come specificato dal Dipartimento di stato, partirà martedì, e porterà i passeggeri a San Francisco: “Se non ci sarà posto per tutti – la nota del Dipartimento di stato – verrà data priorità agli individui a maggior rischio di coronavirus”. Intanto aumentano i casi sospetti in Europa. Dopo i tre pazienti francesi, l’ultimo ammalato probabile di Coronavirus si sarebbe verificato a Vienna. Si tratterebbe di un’assistente di volo cinese, atterrata in Austria il 24 gennaio dopo essere stata a Wuhan. La donna si trova al momento in isolamento e presenta i tipici sintomi influenzali ma “Non possiamo escludere che si tratti di coronavirus”, ha fatto sapere Michale Binder, direttore medico degli ospedali viennesi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS IN ITALIA? PARLA IL MINISTRO SPERANZA

Continua a mietere vittime il Coronavirus in Cina. Nelle ultime ore il bilancio è infatti salito a 56 morti, con 15 persone decedute nel giro di un giorno, e l’aggiunta di altri 688 nuovi casi confermati dalla Commissione nazionale per la Salute. Sono invece quasi due mila le persone infette in tutto il paese, a conferma di quanto l’epidemia abbia ormai preso il largo. Di questi nuovi decessi, come riportano i colleghi dell’edizione online di TgCom24.it, tredici si sono verificati nella sola provincia di Hubei, che è quella dove è dislocata la metropoli di Wuhan, l’epicentro dell’epidemia. Escluso l’isolamento della stessa città, ma le autorità hanno fatto sapere che le persone che arriveranno verranno sottoposte a screening e “invitate a tornare indietro”. Trasporti pubblici fermi, come hanno fatto sapere i vertici di Shantou attraverso gli account social, con l’obiettivo di “non risparmiare sforzi per la prevenzione e il controllo” e “tagliare i canali di diffusione del virus”.

CORONAVIRUS IN ITALIA? SPERANZA: “CONTROLLI NEGLI AEROPORTI”

Al momento il Coronavirus non è ancora giunto in Italia, nonostante i casi sospetti a Bari e a Napoli, rivelatisi poi delle semplice influenze. Il nostro paese sembrerebbe comunque aver messo in atto le misure preventive, come specificato ieri dal ministro della salute, Roberto Speranza: «Gli aeroporti di Malpensa e Fiumicino stanno svolgendo controlli che rispondono pienamente alle richieste che arrivano dalle Istituzioni internazionali. C’è massima attenzione da parte dell’Italia – ha aggiunto il titolare della salute – massimo coordinamento con tutte le Istituzioni internazionali come Oms, Ecdc e Commissione Europea per una valutazione della situazione. Sono costantemente in contatto con la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, a cui ho chiesto oggi se ci fossero nuove informazioni e al momento non ci sono cambiamenti sulla valutazione del caso da parte delle Istituzioni internazionali. La commissaria mi ha assicurato il massimo coordinamento e che in ogni caso qualsiasi scelta sarà fatta in base alle evidenze scientifiche». Intanto in Cina sono numerose le aziende straniere che stanno rimpatriando il proprio personale, per ultima la PSA, casa automobilistica francese che recentemente si è fusa con Fca, e che ha fatto rientrare i dipendenti di Peugeot e Citroen. Chiuso infine il parco di Disneyland ad Hong Kong, dopo che aveva già chiuso quello di Shanghai.