La gravità del nuovo Coronavirus ormai è cosa più che risaputa. Sebbene siano stati riferiti dati clinici derivanti dalla  Cina, mancano ad oggi esperienze e raccomandazioni sul piano clinico per quanto riguarda l’epidemia italiana. Uno studio realizzato dalla società italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI) ha evidenziato l’impatto dell’epidemia di Coronavirus sulle infrastrutture sanitarie regionali e nazionali e le raccomandazioni cliniche sulla gestione dei pazienti in tutto il Paese, dalla gestione delle vie aeree ai dispositivi di protezione individuale, passando per la formazione ed il lavoro di gruppo dei medici  al fine di affrontare al meglio le complesse implicazioni della nuova pandemia. Le conseguenze del nuovo Covid-19 abbiamo visto che possono essere letali soprattutto su pazienti con ipertensione, insufficienza cardiaca e diabete. Si tratta di un virus particolarmente contagioso con un tasso di mortalità stimato del 4,68%.



Oltre all’impatto sui pazienti, sono significative anche le conseguenze sui sistemi sanitari locali, nazionali e internazionali. I dati di epidemia di Sars suggeriscono che nel 21% di casi è rappresentato da operatori sanitari. Incerte ad oggi le conseguenze della perdita di operatori sanitari in prima linea contro la pandemia ma indubbiamente ciò può contribuire al collasso dei sistemi sanitari interessati dal Covid-19. Tra gli altri fattori che possono indurre a ciò anche la difficoltà a contenere la diffusione del virus, quella nel tracciare i pazienti nel pronto soccorso, carenza di ambienti di cura adeguati e dispositivi di protezione individuale, letti di terapia intensiva insufficienti. Per questo devono essere adottate tutte le misure necessarie per evitare che ciò accada.



CORONAVIRUS IN ITALIA: LA SFIDA, EVITARE IL RISCHIO COLLASSO DEL SISTEMA SANITARIO

La gestione delle vie aeree rappresenta uno degli aspetti più critici della terapia di supporto per i pazienti con Covid-19. E’ consigliato un intervento invasivo precoce per ridurre al minimo l’ulteriore trasmissione. Tuttavia, alcune tecniche di gestione delle vie aeree comportano un rischio significativo di trasmissione della malattia agli operatori sanitari. In Europa l’Italia è tra i Paesi con il maggior numero di casi di contagio e decessi a causa del Covid-19. Il sistema sanitario italiano è tra i migliori a livello globale. Nonostante questo l’esplosione della pandemia ha trovato il Paese impreparato per far fronte ad una situazione di tale portata. Le misure politiche adottate non sono bastate a bloccare definitivamente i contagi ed ogni regione è chiamata ad affrontare una sfida sempre più complessa. Il personale sanitario impegnato in prima linea si è trovato esposto con conseguente contagio e messa in quarantena. La carenza di dispositivi di protezione individuale e di medici esperti ha portato all’assunzione di medici meno esperti ed oggi la maggiore sfida è quella di evitare il collasso del sistema sanitario a causa delle difficoltà al triage e alla carenza di letti di assistenza di alto livello.



Ad oggi sono già state adottate misure estreme tra cui la chiusura dei reparti ospedalieri e la limitazione dell’accesso dei visitatori nelle strutture sanitarie, così come lo stop degli interventi chirurgici ad eccezione di quelli urgenti dal momento che le sale operatorie vengono usate per i letti di terapia intensiva. Sul piano della salute pubblica sono state adottate varie misure come le consultazioni di telemedicina, l’isolamento domestico per pazienti contagiati non gravi oltre che la diffusione di video informativi. Alcuni ospedali sono stati destinati solo ai casi Covid e sono stati costruiti ospedali da campo. In merito alla cura del paziente Covid-19, infine, devono essere considerati vari fattori: somministrazione di ossigeno e ventilazione non invasiva del paziente a ventilazione spontanea; gestione delle vie aeree del paziente che richiede intubazione tracheale; gestione clinica con dispositivi di protezione individuale e fattori umani. Grazie all’esperienza raccolta, quello italiano è diventato un modello seguito e replicato in tutto il mondo. Dalla raccolta di tutto il materiale si è giunti alla conclusione che solo con un’adeguata pianificazione informata, formazione e lavoro di gruppo, i sistemi sanitari potranno essere nella posizione migliore per affrontare questa nuova pandemia.