Il Coronavirus in Lombardia ha viaggiato con le merci: è quanto afferma in un’intervista concessa a “Il Giorno” Davide Tosi, professore del Dipartimento di Scienze Teoriche e applicate dell’università dell’Insubria, il quale, ha avuto l’intuizione di relazionare fra loro i numeri inerenti alla pandemia e alla circolazione del virus con le statistiche inerenti agli spostamenti di tir e furgoni. Il trasporto su gomma è stato dunque il trampolino che ha consentito al Covid-19 di spiccare il balzo decisivo e infettare la regione? “Chiariamo subito – esordisce Tosi –: il fatto che vi possa essere una correlazione di questa natura non significa automaticamente che le merci siano un veicolo di contagio. Sono le reti di relazioni e di rapporti che riguardano la distribuzione di merci a creare possibilità di trasmissione del Coronavirus”. Dati che il docente ha deciso di pubblicare in un duplice studio, ricorrendo alle cifre diramate quotidianamente dalla protezione civile (che ha definitivamente sospeso le conferenze stampa) e quelli riguardanti il traffico merci lombardo, reperibili sul portale telematico Open Data.
“CORONAVIRUS IN LOMBARDIA SU TIR E FURGONI”: ECCO PERCHÉ CODOGNO EPICENTRO DELL’EPIDEMIA
Il professor Davide Tosi ha dunque sfruttato lo spazio concessogli dal quotidiano “Il Giorno” per dettagliare ulteriormente la sua teoria e spiegare le origini e le motivazioni alla base della stessa. “Mi sono chiesto se potesse esserci una relazione tra l’avvio dell’epidemia proprio a Codogno e la presenza in quel territorio dei due più grandi hub logistici di smistamento e distribuzione merci d’Italia”, spiega. In effetti, in quell’area giungono ogni dì merci provenienti da tutti gli Stati del pianeta, da dove ripartono a bordo di tir e furgoni, seguendo due strade: verso Bergamo e Brescia e, successivamente, in direzione Cremona e Pavia. “Proprio i territori lombardi dove i contagi sono arrivati prima e in modo più forte – sottolinea Tosi –. Il flusso di merci dal Lodigiano verso Milano invece è minore e questo spiegherebbe perché nel capoluogo il contagio sia arrivato dopo e nonostante gli spostamenti di persone siano molto alti. Lo stesso vale per altri territori come la Brianza: se si seguono gli spostamenti delle merci si possono spiegare i luoghi e i tempi differenti di propagazione del virus”.