Sei casi di Coronavirus in Vaticano, ma Papa Francesco non è coinvolto e nemmeno i suoi più stretti collaboratori. A fare il punto della situazione Covid-19 nella Santa Sede è il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni: “Le persone affette daCovid-19 tra dipendenti della Santa Sede e cittadini dello Stato della Città del Vaticano sono attualmente sei. Posso confermare che non sono coinvolti né il Santo Padre, né i suoi più stretti collaboratori”.



Bruni ha infatti spiegato come si sta muovendo il Vaticano per affrontare l’epidemia di Coronavirus: “Nei giorni scorsi, nell’ambito dei controlli effettuati dalla Direzione Sanità Igiene dello Stato della Città del Vaticano in ottemperanza alle direttive sulla emergenza Coronavirus, è stata individuata un’altra positività al Covid-19: si tratta di un ufficiale della Segreteria di Stato residente a Santa Marta che, presentando alcuni sintomi, era stato successivamente messo in isolamento fiduciario.



Al momento le sue condizioni di salute non presentano particolari criticità, ma in via cautelativa la persona è stata ricoverata in un ospedale romano sotto osservazione, in stretto contatto con le autorità della Direzione Sanità e Igiene”.

CORONAVIRUS IN VATICANO, SEI PERSONE POSITIVE

A seguito del riscontro positivo, spiega ancora Bruni, “sono state prese misure secondo i protocolli sanitari previsti, sia relativamente alla sanificazione degli ambienti, al luogo di lavoro e di residenza dell’interessato, sia rispetto alla ricostruzione dei contatti avuti nei giorni precedenti al riscontro. Le autorità sanitarie hanno effettuato test sulle persone a più stretto contatto con la positività individuata. I risultati hanno confermato l’assenza di altri casi positivi tra quanti risiedono a Casa Santa Marta, e una ulteriore positività tra i dipendenti della Santa Sede a più stretto contatto con l’ufficiale”.



Dunque attualmente il totale di casi di Coronavirus in Vaticano sale così a sei persone. In questi giorni tra l’altro nella Santa Sede è apparso un avviso con il timbro della Casa Santa Marta che fa obbligo a dipendenti e residenti della struttura di comunicare alle autorità superiori l’esito del tampone per il Coronavirus, tutti risultati negativi.

Appena un paio di giorni fa, giovedì 26 marzo, dopo che un monsignore italiano residente a Santa Marta e in servizio presso la Segreteria di Stato vaticana era risultato positivo, proprio a Santa Marta erano stati effettuati tamponi a tappeto a tutti coloro che potessero essere entrati in contatto col monsignore o con ambienti da lui attraversati.