Impennata di nuovi casi di Coronavirus anche in India e in particolare a Delhi, al nord del Paese dove nelle ultime ore è stato registrato un vero e proprio picco di nuovi casi di positività al Covid. Stando a quanto riferisce il Financial Times, sono stati 7.745 i nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore. L’ondata di contagi da Coronavirus a Delhi è legata ad un incremento dei nuovi casi a livello nazionale, sebbene i numeri siano ben lontani da quelli record registrati a metà settembre, quando si registrarono dei pericolosi e preoccupanti picchi. Domenica sono stati segnalati in India in tutto 46.661 nuove unità positive al virus con meno di 500 decessi. Nonostante i numeri siano preoccupanti, Delhi sta continuando ad allentare le misure restrittive imposte finora sulle attività commerciali ma anche sociali. A tal proposito ha deciso di aumentare il numero di persone che possono prendere parte ad un matrimonio, ad un massimo di 200 invitati.
CORONAVIRUS INDIA: A DELHI RECORD DI CONTAGI
L’India si prepara ad entrare ufficialmente nel suo periodo dell’anno ricco di eventi. Si tratta della stagione annuale dedicata ai festeggiamenti e ai matrimoni che rappresenta per tradizione anche il picco della stagione sul piano dei consumi. In queste ore è intervenuto via Twitter anche Sanjeev Sanyal, principale consulente economico del governo indiano, il quale ha commentato: “La “terza ondata” a Delhi avverte che l’India non dovrebbe accontentarsi del calo dei tassi di infezione a livello nazionale. Il vero mistero sono i tassi bassi in Indo, Pak, Cambogia ecc.”. Secondo le autorità nazionali, l’aumento dei casi di positività al Covid è da attribuire ad una migliore individuazione dello stesso grazie all’uso di test più aggressivi e tracciamento dei contatti e non all’accelerazione della diffusione del virus. Ad ogni modo l’ondata ha sollevato una giustificata preoccupazione anche in merito al sistema sanitario soprattutto perché si teme che l’inquinamento invernale possa essere ancora più nocivo e portare a malattie più gravi tra i malati di Covid.