Mentre l’Italia intera attende le nuove linee guida del Governo sul coronavirus (tra oggi e martedì al più tardi tutti gli aggiornamenti dal Premier Conte sulla fase 2 in partenza dal 4 maggio), le ultime notizie sul fronte contagi e decessi sono pervenuti ieri pomeriggio attraverso il consueto bollettino della Protezione Civile (senza conferenza stampa di Borrelli che invece ritorna domani alle h.18). Calano ancora le terapie intensive, giù i ricoverati con sintomi, drastico ancora il calo degli attualmente positivi ma si registrano purtroppo ancora 415 morti: un prezzo altissimo di vite che porta il bilancio generale dall’inizio della pandemia coronavirus in Italia a 26.384 decessi.



Nell’attesa di capire quali saranno le disposizione principali del Governo Conte sul nuovo Dpcm, i dati del contagio nel dettaglio vedono per l’appunto 105.847 persone attualmente malate di Covid-19 (-680 rispetto alla giornata di ieri), con nuovi 415 decessi e +2.622 d persone invece guarite e dimesse (dato generale 63.120). Come totale delle persone che hanno contratto il virus si contano 195.351 unità, con un incremento rispetto a ieri di 2.357 nuovi casi: tra gli attualmente positivi 2.102 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 71 pazienti rispetto a sabato mentre 21.533 persone sono ricoverate con sintomi (-535). Infine, 82.212 persone – pari al 78% degli attualmente positivi – sono in isolamento senza sintomi.



CORONAVIRUS ITALIA, LA FASE 2 DI CONTE

In una lunga intervista a Repubblica questa mattina il Premier Giuseppe Conte ha delineato alcune anticipazioni riguardo la fase 2 e le linee guida che il Governo stilerà nelle prossime ore per informare tutti gli italiani con gli aggiornamenti epidemiologici, economici e sociali riguardo la prossima “stagione” che si apre dopo il 4 maggio: «graduale ritorno alla normalità ma con grande cautela onde evitare colpi di coda della pandemia coronavirus», con avviso alle Regioni che non sarà «un liberi tutti». Più circolazione, più libertà, ritorno alle celebrazioni religiose ma dal 4 maggio non si avrà una totale dismissione del lockdown: «La scuola riaprirà a settembre, ma tutti gli scenari elaborati dal comitato tecnico-scientifico prefigurano rischi molto elevati di contagio. E’ in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa. La didattica a distanza, mediamente, sta funzionando bene».



In merito alle ultime notizie drammatiche sul fronte economico (oltre a quelle quotidiane sul lato sanitario), Conte ribadisce alla nazione «Non possiamo protrarre oltre questo lockdown: rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico dell’Italia. Annunceremo questo nuovo piano al più tardi all’inizio della prossima settimana. La condizione per ripartire sarà il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto».