Nell’ultimo bollettino presentato in conferenza stampa dalla Protezione Civile – qui tutti i dettagli – il bilancio degli aggiornamenti del coronavirus in Italia impressiona per numeri e per aumenti e arriva a pochi minuti dalla dichiarazione dell’Oms del Covid-19 come autentica pandemia: 827 morti, 1045 guariti, 10590 contagi dall’inizio dell’emergenza fino ad oggi. Il dato purtroppo è altissimo ma bisogna considerare che per un circa 600 tamponi positivi è ancora frutto del conteggio di ieri per l’arrivo in tarda serata dei test nei laboratori sotto pressione della Regione Lombardia. Rispetto all’ultimo bollettino di ieri, le ultime notizie in arrivo dalla Protezione Civile parlano di 41 dimessi guariti in più, 196 decessi in più e un “boom” di contagi che passano da 8514 della giornata di ieri ai 10590 dell’ultimo aggiornamento dalla Protezione Civile. «Avevamo detto che i dati della Lombardia erano parziali e oggi abbiamo numeri che fanno sì che i dati possano apparire come un numero elevato, ma in realtà la crescita odierna è nel trend dei giorni scorsi», ha ribadito Angelo Borrelli per spiegare quel numero mostruoso di aumenti dei contagi in un sol giorno. «Sono 617 i morti per coronavirus in Lombardia, con un aumento di 149 decessi in un solo giorno», ha spiegato l’assessore alla Regione Lombardia Giulio Gallera nella parallela conferenza stampa dalla Lombardia che attende nelle prossime ore risposte concrete del Governo per ridurre ancor di più il contagio da coronavirus. Ad oggi in terapia intensiva in tutta Italia vi sono 1028 persone mentre ricoverati con sintomi sono finora 5838: per quanto riguarda invece i dati arrivati solo dalla Regione Lombardia, l’assessore Gallera in conferenza stampa ha spiegato come ad oggi solo 7280 positivi vengono dalla Lombardia, 3852 ospedalizzati (crescita di 500 persone al giorno che vengono ricoverate), 560 in terapia intensiva (+94 rispetto a ieri). «Abbiamo 50 posti liberi, troppo pochi anche se li apriamo ogni giorno di nuovi. Non c’è linea guida a decidere chi ricoverare e chi no, è una bufala», conclude l’assessore alla Sanità. Secondo il parere di Gianni Rezza dell’Iss, intervenuto in conferenza stampa dalla Protezione Civile, «L’Istituto Superiore di Sanità ha isolato e sequenziato il genoma del virus di un paziente cinese allo Spallanzani e di un paziente lombardo, tutto il genoma. Ora facciamo lo stesso con un paziente veneto. Ci sono solo piccole mutazioni, il virus è come quello cinese che viene da Wuhan e non è diventato più aggressivo in Italia».
Qui tutti i link utili del Governo sull’emergenza Covid-19 – il Decreto 9 marzo – le regole sulla quarantena – Lombardia chiusa
LOMBARDIA, 1500 CASI IN PIÙ IN UN GIORNO SOLO
Nel tentativo di raggiungere in tempi brevi la chiusura della Lombardia, questa mattina il Governatore Fontana ha inviato una lettera formale al Governo per chiedere di inasprire le misure di restrizione all’interno della regione più colpita dal coronavirus. Le ultime notizie in arrivo dallo stesso Governativo sono purtroppo ancora allarmanti: «Rispetto a ieri ci sono circa 1.300 contagiati in più. I contagi purtroppo aumentano: Ho parlato con il ministro Boccia che ha detto che stanno valutando le nostre richieste, è stato aperto un tavolo tecnico per entrare più nel dettaglio rispetto a quello che ho detto», spiega Fontana a SkyTg 24 dopo l’invio della lettera a Palazzo Chigi. Stop a negozi e aziende, aperti solo alimentari, farmacie e strutture essenziali: per quanto riguarda i trasporti, spiega Fontana, le indicazioni al momento sono provvisorie «Sulla base delle riduzioni delle attività, abbiamo chiesto di avere la possibilità di rimodulare in modo diverso il trasporto pubblico locale in base alle esigenze» ovvero funzionante negli orari di spostamento dei lavoratoti mentre per il resto si chiede lo stop completo.
ULTIME NOTIZIE CORONAVIRUS: ZAIA, “VOGLIO LE STRADE VUOTE”
Nelle scorse ore si è registrato il primo paziente deceduto per coronavirus in Valle D’Aosta. In totale sono 18 i positivi nella regione all’estremo nord-ovest della nostra penisola, e stando a quanto riferisce l’unità di crisi, sarebbero solo due quelli bisognosi di cure ospedaliere, mentre i restanti 16 sarebbero in isolamento domiciliare. Allo stato attuale in Valle d’Aosta sono stati effettuati 99 tamponi, mentre le persone che risultano essere in quarantena in casa, in via preventiva, sono 213. Intanto nelle ultime ore si stanno moltiplicandi gli appelli delle istituzioni per invitare la popolazione a rimanere nelle proprie abitazioni. Fra coloro che sono usciti allo scoperto anche il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, che nel briefing giornaliero sul coronavirus ha spiegato: “La partita passa di mano ai veneti. Voglio vedere le strade vuote la sera alle sei, escludo il tema del lavoro, ma per il resto le strade devono essere vuote e le luci spente. I ragazzi possono darci una mano: svuotate spiagge, piazze, tutto quello che è aggregazione. Non andate a cene da amici”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE ITALIA, ISS “CONTAGI SU, SIAMO IN GUERRA”
Il Governo ha stanziato 25 miliardi di euro per l’emergenza coronavirus da “giocarsi” nel prossimo decreto legge sulle misure economiche (12 miliardi) e per le restanti prossime emergenze delle prossime settimane: gli aggiornamenti giunti ieri dal bollettino della Protezione Civile preoccupano tanto l’Italia quanto il resto d’Europa e così da più parti si cerca di convincere l’UE ad aprire una “zona rossa europea” che miri con misure adeguate ad aiutare economicamente tutte le aree coinvolte per limitare contagio ed effetti dannosi. Mentre dal Viminale intanto arrivano importanti appelli per l’intera cittadinanza italiana di iniziare a dare in qualche modo l’esempio anche agli altri Paese che con ritardo stanno approcciandosi alla crisi da Covid-19 – «restare a casa è un obbligo, non una raccomandazione» – è l’allarme lanciato dall’Iss questa mattina a tenere tutti sull’attenti. «La curva dei contagi mostra che la diffusione del coronavirus in Italia sta crescendo, in particolare in questo momento in Lombardia. Ci sono focolai in altre regioni, per ora limitati, ma che non devono farci illudere che non possano svilupparsi», spiega il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro invitando l’Italia intera a non farsi illusioni, «le curve non si spostano in un solo giorno, siamo in piena battaglia». È ancora l’Iss ad insistere affinché si presti attenzione agli obblighi delle nuove misure – ecco qui tutte le FAQ messe a disposizione dal Governo per rispondere ai quesiti della cittadinanza – «Tutte le misure che vengono adottate servono a interrompere la catena di trasmissione: non farlo ci può portare a una situazione di grande stress del Sistema sanitario ed a un sovraccarico».
AGGIORNAMENTI, GALLI: “PAZIENTE 0 ARRIVATO DALLA GERMANIA”
Nuovi aggiornamenti sull’emergenza coronavirus in Italia, a partire dall’ormai famoso paziente zero. Come spiegato da Massimo Galli, direttore dell’ospedale Sacco, sarebbe arrivato dalla Germania tra il 25 ed il 26 gennaio 2020. Una scoperta fatta grazie all’analisi di cinque sequenze genetiche, tre delle quali relative ai virus isolati in Lombardia: «Lo studio riguarda sequenze genetiche che sono vicine tra loro nel ramo dell’albero filogenetico del virus, successive a una sequenza isolata a Monaco». «Siamo in grado di dire con ogni verosimiglianza che l’epidemia in Italia, per quanto riguarda la zona rossa o gran parte di essa, derivi da questo episodio tedesco», ha aggiunto Galli a Il Fatto Quotidiano. Pochi minuti fa, purtroppo, è giunta la notizia della morte di Roberto Stella, presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Varese: il 67enne è scomparso all’ospedale di Como, dove era ricoverato per insufficienza respiratoria dopo aver contratto il coronavirus. Infine, registrato un caso positivo nella sede Amazon di Torrazza Piemonte. (Aggiornamento di MB)
CORONAVIRUS ITALIA AGGIORNAMENTI, LE PAROLE DI LAURA CASTELLI
Laura Castelli, viceministra dell’economica
, ha parlato in collegamento tv questa mattina ai microfoni di Storie Italiane, su Rai Uno. Si è parlato delle misure in arrivo per salvaguardare le famiglie e i lavoratori colpiti dalla crisi economica di queste settimane causa coronavirus: “Abbiamo fatto un pacchetto che prevedeuna moratoria su mutui, prestiti breve termine, leasing e molto altro. Abbiamo fatto delle operazioni che coprono tutte le tipologie dei lavoratori. I meccanismi che utilizzeremo li abbiamo già usati per altre emergenze come ad esempio il terremoto. Anche gli affitti verranno coinvolti, non possiamo pensare di premiare qualcuno e altri no. Abbiamo parlato con le banche e c’è molta solidarietà. Alcune banche hanno iniziato a fare da sole dei “pacchetti” per i loro clienti, e questo significa quanto vi sia comprensione del problema. Si stanno unendo le forze perchè tutti sanno che il settore delle piccole e medie imprese è la colonna portante della nostra economia”. Sulle misure più specifiche per le famiglie, invece: “Per quanto riguarda le scuole, prevediamo una sorta di congedo parentale straordinario, che però è retribuito solo al 30% di conseguenza stiamo pensando di fare qualcosa di più. Poi stiamo riattivando il voucher per le baby sitter”. Ma quanto dureranno questi provvedimenti? “Le misure che faremo andranno avanti almeno più di due mesi, se non fino alla fine dell’anno, soprattutto sui mutui. Per quanto riguarda le scadenze del 16 e 31 marzo della rottamazione – conclude la Castelli – stiamo valutando, ma sicuramente faremo qualcosa”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA: GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SU CONTAGIATI E MORTI
Dopo la Lombardia e il Veneto è anche il Piemonte che chiede misure più stringenti per quanto riguarda gli spostamenti e la quarantena: gli aggiornamenti giunti ieri dalla Protezione Civile sulle Regioni del Nord non rassicurano e così il Governatore Cirio (positivo al Covid-19 ma per senza sintomi particolari, ndr) si unisce all’appello al Governo con Fontana e Zaia «se il governatore della Lombardia che produce la metà del Pil italiano e che per prima ha affrontato questa emergenza sanitaria chiede oggi misure ancora più restrittive e propone di chiudere tutto, io credo che la sua voce vada ascoltata e valutata con grandissima attenzione, perché la Lombardia sta vivendo con un anticipo di una settimana l’evoluzione del contagio». Le ultime notizie sul coronavirus spaventano l’intera giunta piemontese e allora il Presidente Cirio lancia una sorta di “ultimatum”: «Se il giudizio medico-scientifico, che attendiamo già nella giornata di domani, le riterrà non ancora sufficienti siamo pronti a sostenere e appoggiare nei confronti del Governo italiano anche questo ulteriore passo. Consapevoli che una misura di questo livello sarebbe un sacrificio enorme. Ma anche che la vita di ogni persona viene prima di tutto». Intanto dal Governo arriva una frenata decisa nel merito del coprifuoco totale richiesto dal Nord: «Non si puo’ chiudere tutto tout court. La filiera alimentare e quella sanitaria non possono chiudere, mentre altre attività vanno limitate», fa sapere il viceministro dello Sviluppo economico M5s, Stefano Buffagni.
L’ULTIMO BOLLETTINO SUL CORONAVIRUS
La curva del contagio da coronavirus in Italia ieri per la prima volta ha visto una brusca “discesa”: gli aggiornamenti giunti dal bollettino della Protezione Civile del 10 marzo 2020 hanno rilevato come tra l’8 e il 9 marzo i contagi aumentavano di 1598 positivi, mentre ieri è stata “solo” di 529 nuovi malati da coronavirus. Il contagio è stato fermato grazie alle nuove misure drastiche imposte dal Governo nel Decreto siglato due notti fa? Troppo presto per dirlo, di certo le abitudini degli italiani di giorno in giorno stanno cambiando molto rapidamente ma gli esperti in coro si dicono tutt’altro che “inclini” a dichiarare vittoria: in alcune zone come la Lombardia il contagio è ancora molto alto (4427 contagiati, 468 dei 631 morti totali in Italia) e in generale i numeri parlano ancora di 8514 contagi totali, con 1004 guariti e 10149 casi totali dall’inizio dell’epidemia Covid-19 fino alla giornata di ieri. Di certo sarà da “tenere d’occhio” il numero dei contagi di oggi per capire se la curva si è abbassata per dati “anomali” o incompleti o se invece effettivamente il contagio del coronavirus sia in lieve discesa dopo il “boom” degli scorsi giorni. Del resto intervistato da TgCom 24 il virologo del Ospedale Sacco Massimo Galli ha spiegato bene come il picco potrebbe essere ancora lontano: «Uno studio pubblicato proprio oggi sottolinea che se non riusciamo a identificare almeno il 70 per cento dei contatti delle persone che sono state infettate e di conseguenza non riusciamo a isolarle per evitare che ci siano ulteriori infezioni; se non riusciamo anche a contenere in maniera corretta il periodo di convalescenza, chiamiamolo così, cioè il periodo in cui sono ancora infetti, delle persone che non necessitano di venire in ospedale ma l’infezione ce l’hanno, ci scordiamo di chiudere la storia entro tre mesi almeno». Nel frattempo secondo l’ultimo bollettino questi sono i casi attualmente positivi nelle varie Regioni italiane: sono 4.427 persone in Lombardia, 1.417 in Emilia-Romagna, 783 in Veneto, 436 in Piemonte, 381 nelle Marche, 260 in Toscana, 99 nel Lazio, 126 in Campania, 128 in Liguria, 110 in Friuli Venezia Giulia, 60 in Sicilia, 55 in Puglia, 50 nella Provincia autonoma di Trento, 37 in Abruzzo, 37 in Umbria, 15 in Molise, 20 in Sardegna, 17 in Valle d’Aosta, 11 in Calabria, 38 nella Provincia autonoma di Bolzano e 7 in Basilicata.
AGGIORNAMENTI CORONAVIRUS ITALIA: I DATI DELL’ISS
Al netto dei numeri da osservare, si attende dalla giornata di oggi notevoli aggiornamenti sul fronte economico con il voto in Parlamento per lo spostamento del deficit per il Decreto con tutte le prime misure economiche anti-coronavirus, le ultime notizie e dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità aiutano a concepire una più vasta complessità del “fenomeno” Covid-19: «Tra gli operatori sanitari sono stati diagnosticati 583 casi, indicando la possibilità di trasmissione nosocomiale dell’infezione», è quanto emerge dall’indagine epidemiologica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e fornita presso il portale “EpiCentro” (qui l’intero rapporto). «Questo dato potrebbe essere sottostimato in quanto per una parte dei casi, soprattutto quelli diagnosticati più recentemente, non è stata ancora completata l’indagine epidemiologica», spiega ancora l’Iss rilevando come tra l’altro i primi casi sintomatici risalgono alla fine di gennaio. Ieri in conferenza stampa dopo il bollettino della Protezione Civile, il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro ha spiegato come dai dati aggiornati a ieri vi sono circa il 5-7% di persone che hanno contratto il coronavirus con meno di 30 anni: «il dato conferma che queste fasce di età sono meno suscettibili, ma significa anche che il loro comportamento è fondamentale per evitare contagio». Da ultimo, sul fronte dell’incubazione e i tempi di “trasmissione” del coronavirus, arriva una nuova precisazione sempre dell’Iss: «Le misure che ci siamo detti sono misure non istantanee ma sono coerenti con i tempi di incubazione, che raggiungono i 14 giorni. Ma sappiamo che i valori più frequenti di manifestazione dei sintomi avvengono tra i 4 e i 7 giorni. I comportamenti di persone che si radunano in spazi ristretti sono legati a condizioni per cui se c’e’ una persona positiva (ieri – ndr), una parte significativa di quel gruppo potrebbe avere dei sintomi entro domenica».