Nelle ultime 24 ore il calo per ricoveri e contagi in Italia è ancora una volta consistente: i dati emersi dal bollettino Ministero della Salute di oggi 13 febbraio registrano altre 191 vittime positive al coronavirus (151.015 da inizio pandemia) ma con 51.959 nuovi casi e con soprattutto 109.095 guariti-dimessi in tutto il Paese tra sabato e domenica.



Il tasso di positività resta stabile all’11,2% al netto di 462.881 tamponi processati rispetto a ieri: il numero totale di italiani ancora positivi attualmente al test Covid scende a 1.638.673, di cui però 1.621.423 restano in isolamento domiciliare senza alcun sintomo particolare, 16.060 i ricoveri in area medica con sintomi (altro calo consistente di 250 unità rispetto al bollettino del sabato), 1.190 le terapie intensive occupate (33 in meno). Sul fronte del contagio regionale, nessun territorio supera quota 10mila contagi al giorno: le più “alte” restano Lazio, Campania, Lombardia (+5mila), Veneto e Emilia Romagna (+4mila). Il Ministro della Salute Roberto Speranza, intervenuto a “Mezz’ora in più” su Rai 3, ha sottolineato l’importanza degli obblighi e restrizioni da mantenere nonostante la situazione migliori: «L’obbligo vaccinale per gli over 50 è un intervento mirato verso quelle persone che più di altre rischiano l’ospedalizzazione. Non scordiamo che abbiamo avuto 4 varianti in poco più di un anno e mezzo. La stessa Ecdc non ha escluso la comparsa di altre». Di contro però, conclude il titolare della Sanità pubblica, «Aver tolto all’esterno l’obbligo di mascherina all’aperto è un bel segnale di fiducia. Permane l’obbligo al chiuso, abbiamo bisogno ancora di gradualità. Grazie ai vaccini abbiamo retto questa ondata e avviato ora un percorso di allentamento delle restrizioni».



IL BOLLETTINO DI IERI

La pandemia non è finita ma di certo la situazione del coronavirus in Italia (come nel resto del mondo) ad oggi è decisamente migliorata rispetto anche solo ad un mese fa: in attesa del nuovo bollettino in arrivo come sempre dopo le ore 17 dalla sede del Ministero della Salute, i dati in arrivo ancora ieri confermano il trend in discesa della curva Covid nel nostro Paese.

Sotto il milione e 700mila contagi attuali, nella sola giornata di ieri si è registrato l’aumento di 117.463 guariti definitivamente dal coronavirus: purtroppo ancora 269 morti positivi al tampone in tutta Italia, con però “solo” 62mila casi a fronte di 587mila tamponi processati in 24 ore. Importante la costante diminuzione dei casi Covid nei reparti d’ospedale: ad oggi infatti sono 16.319 i ricoveri in area medica con un calo di 514 unità rispetto al bollettino di venerdì, mentre le terapie intensive occupate scendono fino a 1.223, con altri 42 posti in meno rispetto alle 24 ore precedenti.



CORONAVIRUS ITALIA: VAIA (SPALLANZANI), “PRIMAVERA DI RINASCITA”

Un miglioramento deciso dovuto al picco superato della quarta ondata e con la protezione generalizzata dei vaccini con terza dose che ha i suoi effetti: di contro però resta il monito lanciato ancora dall’ECDC (Centro europeo per le malattie) nella giornata di ieri nel merito della pericolosità ancora attuale del coronavirus da Covid-19. «Contagi covid in calo in Italia. Ma l’invito è sempre quello a non abbassare la guardia perché la pandemia non è finita», spiega Andrea Ammon, la direttrice dell’ECDC. La variante Omicron non è detto che sarà l’ultima variante, rileva ancora l’esperta europea, «Se ci sarà un cambiamento di approccio nelle misure saranno i paesi a deciderlo. Attualmente vediamo un’enorme differenza tra le situazioni dei paesi in Europa». Si ha infatti da 600 ai 1000 casi per 100mila abitanti, quindi «le misure restrittive variano in base alla situazione epidemiologica e al livello di vaccinazione», spiega ancora l’ECDC. Di contro, con un appello lanciato su Facebook il direttore dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia prova a dare un filo di speranza per il prossimo futuro che si avvicina: «Il covid 2022 è molto diverso dal Covid-19. Grazie a vaccino e terapie , grazie alla determinazione e coraggio degli Italiani, siamo in un presente diverso, fatto di mitigazione delle misure e di voglia di vivere. La primavera è vicina e sarà di rinascita. I vaticinatori di sventure se ne facciano una ragione!».