IL BOLLETTINO DI OGGI

Sale l’indice di positività e torna a quota 1% dopo due mesi ormai sotto quella soglia, mentre restano sostanzialmente invariate le altri voci del bollettino quotidiano offerto dal Ministero della Salute: il che significa come pesi al momento la minor presenza di test rapidi-tamponi processati durante il weekend, elemento ormai “tradizionale” nel tracciamento nazionale anti-coronavirus.



Nelle ultime 24 ore sono stati 1.391 i nuovi contagi registrati, con 1.318 guariti-dimessi e con purtroppo anche 7 morti (127.775 da inizio pandemia): con 143.332 tamponi (ieri erano oltre 200mila) il tasso di positività in piena diffusione della variante Delta sale all’1% (+0,3%). Al momento sono positivi al Covid-19 in tutta Italia 41.081 cittadini: di questi, 39.786 sono in isolamento domiciliare senza particolari sintomi, 1.134 sono ricoverati invece con sintomi nei reparti Covid (-13 rispetto a sabato) e 161 sono i posti occupati in terapia intensiva, dato stabile rispetto alla giornata di ieri. A livello di contagi regionali, si segnalano i 250 casi in Lombardia in 24 ore, 213 in Friuli Venezia Giulia, 169 Campania, 125 Veneto, 164 Lazio, 183 Sicilia.



CORONAVIRUS ITALIA, ALLARME DELTA (MA NON PER MORTI E RICOVERI)

Non c’è solo la finale degli Europei 2020 a tenere alta la tensione in Italia e in Europa in questo momento: la variante Delta rappresenta un allarme e un pericolo per l’immediato futuro, come dimostra l’ultimo bollettino del Ministero della Salute e soprattutto il monitoraggio Iss-Cts prodotto venerdì scorso. I contagi tornano a salire in tutta l’Ue, Italia compresa, ma al momento non rappresentano un problema laddove i vaccini sono a buon punto con la copertura: infatti i dati vedono più contagi sì, ma meno ricoveri e vittime rispetto alle precedenti tre ondate riconoscibili a cavallo del 2020-2021.



«Da un paio di giorni abbiamo superato i mille casi e c’è una piccola inversione di tendenza. Questo ci dice che non stiamo ulteriormente scendendo. Tenendo conto anche della situazione europea non possiamo rilassarci», ha spiegato il professor Rezza solo due giorni fa, intimando gli italiani a festeggiare nel caso oggi con prudenza dopo la finale. «Oltre il 75% dei nuovi casi sono asintomatici o paucisintomatici. L’età mediana è calata a 31 anni, così come quella dei ricoveri che è a 52 anni. Per quanto riguarda la terapia intensiva è a 63 anni», ha invece spiegato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.

IL BOLLETTINO DI IERI

Gli allarmi lanciati dagli esperti si “traducono” nei dati visti ancora ieri nel bollettino del Ministero della Salute: nelle ultime 24 ore in Italia si registrano 1.400 nuovi contagi, con 12 morti e 1.763 guariti-dimessi. Crescono i tamponi (ieri 208.419 i test processati), con il tasso di positività che resta comunque stabile allo 0,7% su scala nazionale: anche se sale l’incidenza dei casi su 100mila abitanti (siamo a 11 ora), le ospedalizzazioni non seguono di pari passo l’aumento dei contagi (come visto anche in Inghilterra e Olanda in queste ultime settimane). 161 le terapie intensive occupate (-8), 1.147 gli italiani ricoverati in reparti Covid con sintomi (-20 rispetto a ieri), 39.707 gli isolamenti domiciliari per un totale complessivo di 41.015 persone ancora contagiate attualmente dal coronavirus. In termini di casi regionali, i territori con più di 100 contagi tra venerdì e sabato sono Lombardia (+205), Campania (+210), Lazio (+176), Sicilia (+192), Veneto (+157). In vista degli eventi sportivi di oggi, il Ministero della Salute assieme al Governo hanno messo a punto una serie di interventi anche in ambito locale con i Comuni, per limitare le aree di potenziali grandi assembramenti (qui il focus, ndr): «Sarà una giornata straordinaria per lo sport italiano. Terminano gli europei di calcio ed il torneo di Wimbledon con gli azzurri grandi protagonisti. È una bella gioia dopo mesi terribili. Anche in questi momenti di orgoglio nazionale non dimentichiamo mai che la nostra ‘partita’ per sconfiggere il Covid non è ancora vinta. Sosteniamo i nostri campioni con responsabilità, ricordando le regole del distanziamento e utilizzando correttamente le mascherine», è il messaggio del Ministro Speranza.