Il numero delle vittime positive al coronavirus nelle ultime 24 ore sono 12, un dato per fortuna in discesa ancora che non toglie il dramma del conteggio totale da inizio pandemia (127.649 decessi da febbraio 2020): il bollettino del Ministero della Salute mostra poi come in Italia siano oggi 808 i contagiati “nuovi”, con 1.706 nuovi guariti-dimessi e con un dato sugli attuali positivi al Covid-19 che scende ancora di 912 unità, fermandosi a 44.664 infettati.
Dopo gli ultimi 141.640 tamponi-test rapidi (in netta diminuzione come ogni weekend, ndr), il tasso di positività sale allo 0,6% ma registra comunque un calo consistente sui ricoveri: 197 terapie intensive occupate (per la prima volta sotto quota 200), meno 7 unità rispetto a ieri, e 1.364 ricoverati in reparti Covid (-30 rispetto a ieri). Sopra quota 100 nuovi contagi a livello regionale questo 4 luglio solo Lombardia (+131, con 25mila tamponi), Campania (+110, 5mila tamponi), Sicilia (+102, 7mila test).
IL BOLLETTINO COVID DI IERI
I ricoveri calati del 90% in poco più di due mesi, le terapie intensive a quota 200 e la conta delle vittime che per fortuna continua a discendere: la situazione del coronavirus in Italia resta ancora rassicurante, al di là delle sirene d’allarme sulla variante Delta che permangono e di cui ci occupiamo nel focus qui sotto. In attesa dei dati contenuti nel nuovo bollettino Ministero della Salute in arrivo oggi pomeriggio 4 luglio, la fotografia scattata dall’ultimo monitoraggio Iss venerdì conferma il progresso positivo della pandemia negli ultimi mesi: un Paese ancora in zona bianca in ogni sua parte, con tutti i numeri in discesa nonostante l’avanzare lento ma progressivo della variante ex indiana (che ha raggiunto il 22% dei nuovi contagi da coronavirus).
Ieri i nuovi casi ravvisati erano 932, con 22 morti e 3.110 guariti-dimessi: i dati del Ministero confermavano il tasso di positività allo 0.4%, con 228.127 tamponi-test rapidi processati e una diffusione del virus ferma a 45.576 contagiati in tutto il Paese. 1.394 le persone ricoverate nei reparti Covid (-75), 204 le terapie intensive occupate (-9) e 43.978 ancora in isolamento domiciliare.
CORONAVIRUS ITALIA, LA SITUAZIONE VARIANTE DELTA
Al netto dei numeri per fortuna ancora rassicuranti, il Ministero della Salute monitora comunque con preoccupazione la variante Delta: 20 milioni di vaccinati con entrambe le dosi, 53 milioni gli italiani che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino rappresentano numeri importanti per contrastare ogni tipo di variante anche se occorre fare ancora di più e velocizzare il ritmo delle inoculazioni per seguire il dettame di EMA e OMS. Con doppia dose di vaccino la variante viene quasi del tutto “schermata”, mentre con una sola dose il contagio può diffondersi ma genera comunque danni tutt’altro che rilevanti su ospedalizzati e decessi. Gli esperti restano comunque “divisi” sulla considerazione dell’effettiva pericolosità della variante: per il virologo del San Raffaele di Milano, Prof. Roberto Burioni, «Se come pare la variante Delta ha un R0 tra 8 e 10 bisogna che la politica prenda seriamente e velocemente in considerazione l’obbligo vaccinale per tutti o si rischia grosso. Il virus non è più quello che abbiamo conosciuto, è diventato molto più pericoloso». Per il direttore sanitario dell’Istituto Spallanzani Francesco Vaia, invece, la variante Delta è solo una delle tante e non deve preoccupare più di altre: «Il dato da sottolineare sono 37 su 106 tamponi positivi, sottoposti a sequenziamento, e di queste il 5 per cento sono vaccinati in seconda dose. Noi ci aspettiamo un’efficacia del vaccino del 92-93 per cento e siamo al 95 per cento, significa che siamo ad un’efficacia molto alta». Non solo, conclude Vaia, «c’è una sintomatologia molto scarsa e questo ci dice che non dobbiamo preoccuparci delle varianti. Il virus muterà sempre ed è già cambiato, non può essere questo l’elemento dirimente rispetto alla strategia che viene rafforzata: vaccinare vaste aree di popolazione».