Con il Decreto Dpcm (Presidente del Consiglio dei Ministri) firmato da Conte l’1 marzo 2020 l’Italia viene di fatto suddivisa in tre zone – rossa (i Comuni del Lodigiano e Padovano), gialla (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Pesaro-Urbino e Savona) e il resto del Paese – per far fronte all’emergenza Coronavirus. Sono infatti state definiti misure e divieti particolari a seconda della aree interessate dal contagio, con effettiva validità già dalla mattina del 2 marzo fino alla sera del 8 marzo 2020. In attesa del nuovo Decreto con le effettive misure di sostegno alla crescita (la bozza è già stata varata il 28 febbraio dal Consiglio dei Ministri, come illustrato qui dal Ministro Gualtieri) e dopo il primo Decreto sull’emergenza Coronavirus della scorsa settimana, il Presidente del Consiglio Conte ha stabilito assieme al Ministro della Salute Speranza di adottare misure stringenti per le scuole, gli uffici e tutti gli eventi pubblici anche per la settimana dal 2 all’8 marzo compresi.
CORONAVIRUS: LA ZONA ROSSA
La zona rossa è definita dagli 11 Comuni della Lombardia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini) e Vo’ Euganeo, provincia di Padova e restano qui le maggiori misure stringenti stabilite dal Dpcm: previsto divieto di allontanamento e divieto di accesso, ma anche sospensione di tutte le manifestazioni, gli eventi e le riunioni. Chiuse ovviamente le scuole, i musei, i cinema e tutti gli uffici pubblici: sospensione dal lavoro e quarantena obbligatoria per i residenti e i domiciliati dell’area, ma non si applica al personale sanitario, le forze dell’ordine, i vigili del fuoco e le forze armate. Dal punto di vista economico, si segnala per la zona rossa la sospensione di tutti i pagamenti: imposte, cartelle esattoriali, bollette, premi assicurativi, rate mutui agevolati, contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro. È stata decisa anche un’indennità di 500 euro al mese per i lavoratori autonomi e professionisti.
LA ZONA GIALLA: TUTTE LE MISURE
La zona gialla rappresenta quelle aree dove vi si concentrano i maggiori casi di Coronavirus di tutto il Paese (ad oggi, oltre 1600 a livello complessivo): si tratta dunque di Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e province di Pesaro-Urbino e Savona. Per questa area il Decreto del Governo stabilisce fino al 8 marzo prossimo lo stop alle competizioni sportive, divieto di trasferta delle 3 regioni per eventi che si svolgono nelle altre regioni, con permessi però per allenamenti e partite a porte chiuse. Sospensione ancora confermata – come la scorsa settimana – per attività che comportano aggregazione di un grande numero di persone, come manifestazioni sportive, eventi culturali, grandi eventi politici e societari, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose. Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado mentre permesse restano le attività commerciali (negozi, bar e ristoranti) previa accortezza della garantita distanza di un metro tra le persone. L’apertura dei luoghi di culto sarà condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone; per i musei invece, vengono riaperti ma con misure di contingentamento per gli ingressi. A livello economico, le misure decise dal Governo nella zona gialla riguardano la cassa integrazione in deroga per aziende sotto i 15 dipendenti oltre al potenziamento del fondo di garanzia crediti PMI con «possibilità di estenderlo con Decreto MISE-Mef anche oltre la zona rossa, in zone contigue o per filiere specifiche». Come poi ribadisce il “vademecum” della FIM-Cisl, garantita l’assunzione «del personale delle imprese di pulizia impossibilitato a lavorare presso gli istituti scolastici e gli enti pubblici» e anche il riconoscimento dell’anno scolastico valido anche nel caso di mancato raggiungimento dei 200 giorni di lezione.
CORONAVIRUS, IL RESTO D’ITALIA E LA ZONA “ARANCIONE”
Vi è poi una sorta di “zona arancione”, ovvero un’area a metà tra la rossa e la gialla, dove il Decreto anti-Coronavirus ha espresso particolari misure aggiuntive: si tratta delle provincie di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona dove si specifica che nei weekend viene sospesa ogni attività nei centri commerciali oltre alla chiusura di palestre, terme, spa e centri sportivi. Per tutto il resto d’Italia sono invece state stabilire misure precise da adottare per evitare ulteriore contagio del Covid19: cinema, musei e uffici pubblici aperti ma con l’accortezza delle misure igieniche individuate dal Ministero della Salute (qui tutte le specifiche), idem per i locali aperti al pubblico. «Le aziende di trasporto pubblico adottaranno interventi straordinari per la sanificazione. Nelle procedure concorsuali saranno adottate misure per ridurre i contatti tra i candidati», si legge nel testo integrale del Decreto, con via libera anche a telelavoro per PA e aziende private. Sospesi tutti i viaggi di istruzione fino al 15 marzo: a livello economico, il Governo ha stabilito per le Aziende del settore turismo, la piena sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali e delle ritenute fiscali.