È morto il direttore dell’ospedale di Wuhan dove sono stati ricoverati i primi casi di Coronavirus ad inizio gennaio: Liu Zhiming dirigeva da tempo il Wuchang Hospital ma purtroppo è rimasto anche lui contagiato nelle scorse settimane e non è riuscito a superare la crisi respiratoria dovuta alla fase acuta della terribile epidemia diffusasi proprio a Wuhan. Come spiega l’Agenzia Ansa, già venerdì scorso un infermiere di 59 anni dello stesso nosocomio era deceduto a causa del Covid-19. Nel frattempo è arrivata oggi a Pechino la task force dell’Oms con circa 1.200 medici professionisti giunti in Cina per curare i pazienti ricoverati e in quarantena nelle città focolaio: la Cina aveva promesso di inviare altri 2.600 professionisti medici dell’esercito per aiutare a contenere l’epidemia di Wuhan. Ora vi sarà stretta collaborazione tra l’Oms e le autorità locali cinesi, al fine di combattere e debellare al più presto il contagio mortale che in queste ore ha portato il bilancio ufficiale a contare 1775 vittime. Intanto dopo Wuhan è stata “chiusa” anche una seconda città nella provincia di Hubei: il Governo comunista ai residenti di Xiaogan, megalopoli di 4,8 milioni di abitanti,j ha imposto di non lasciare le loro case in una sorta di “maxi quarantena”. (agg. di Niccolò Magnani)



STUDENTI ITALIANI RIENTRATI DALLA CINA NON PERDERANNO L’ANNO

Gli studenti italiani che si trovano attualmente in quarantena dopo essere stati in Cina per scambi culturali, non perderanno l’anno scolastico. Lo si specifica in un’ordinanza della Protezione civile firmata dal commissario straordinario Angelo Borrelli. Il ministero dell’istruzione, a riguardo, ha fatto sapere che il provvedimento di cui sopra, adotta “i necessari provvedimenti al fine di assicurare la validità dell’anno scolastico 2019/2020 degli studenti di ogni ordine e grado che, di ritorno dalle aree a rischio di contagio da agenti virali trasmissibili, siano sottoposti a misure di sorveglianza da parte del Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria locale di riferimento, ovvero si sottopongano autonomamente ad una quarantena volontaria nel proprio domicilio”. In base a quanto riferito da Sky Tg24, secondo le stime sarebbero almeno 141 gli studenti riguardanti l’ordinanza. Intanto Niccolò, il ragazzo di 17 anni rientrato nel Belpaese negli scorsi giorni, sta bene e non vede l’ora di uscire dallo Spallanzani, nel contempo, il governo sta lavorando per riportare in Italia il prima possibile gli italiani che si trovano attualmente a bordo della Diamond Princess, la nave da crociera giapponese da giorni al largo di Yokohama. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS: “UN ITALIANO CONTAGIATO SU DIAMOND PRINCESS”

Nuovi aggiornamenti sul coronavirus ma non arrivano buone notizie. Il numero dei morti è salito a 1800, con quasi 2000 nuovi casi di contagio. E, purtroppo, c’è da registrare una novità degna di nota sulla Diamond Princess: la Farnesina ha reso noto che un italiano è rimasto contagiato sulla nave. Il ministero degli Esteri ha inoltre evidenziato che il nostro connazionale è partito con un volo americano perché residente negli Usa. Stefano Verrecchia, capo dell’Unità di crisi, ha spiegato che sono attese ancora conferme: «Sarebbe il primo caso di un italiano, comunque già in volo per l’America, mentre fra i connazionali di cui ci dobbiamo occupare noi non risulta al momento alcun contagiato», riporta Sky Tg 24. Il ministero della Salute giapponese ha inoltre messo in risalto che i test hanno accertato altri 99 contagiati sulla Diamond Princess: il totale è salito a 454 casi accertati, ricordando che – prima degli americani sbarcati ieri – sulla nave c’erano 3700 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.



CORONAVIRUS, NICCOLO’: “MAI AVUTO PAURA”

In Cina si valuta il divieto di uscita di casa per 60 milioni di persone, una situazione fuori controllo che potrebbe comportare ulteriori misure. Sky Tg 24 riporta che il Comitato permanente del 13esimo Congresso nazionale del popolo starebbe valutando il bando di commercio illegale di animali selvatici e l’eliminazione delle cattive abitudini di mangiare animali selvatici a tutela della salute e della sicurezza della vita delle persone. Niccolò, lo studente 17enne italiano rientrato a Roma sabato da Wuhan, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera ed ha raccontato quanto passato negli ultimi giorni dopo due tentativi di ritorno in Italia: «La prima notte non ho capito subito quello che stava succedendo, ho telefonato ai miei genitori e pensavo che erano lontani e mi aspettavano. Subito dopo all’ambasciata ho avuto un po’ di paura, ma panico mai. Mi sono detto: se vai in panico non risolvi nulla». Niccolò è risultato due volte negativo al coronavirus, ma il trasferimento in Italia è stato tutt’altro che semplice – isolato in biocontenimento – «Non è stato scomodo, ero lì disteso sulla barella, chiuso e ho dormito per dieci ore, quasi tutto il viaggio, mi sono svegliato poco prima di atterrare a Pratica di Mare. Diciamo che è stato un po’ surreale, mica ti capita tutti i giorni di essere trasportato in biocontenimento».