«I controlli sono partiti in tutti gli aeroporti e nei porti sono stati estesi anche alle navi provenienti da Paesi europei. Ad oggi non sono stati segnalati casi sospetti», è la novità già significativa sottolineata dal capo della Protezione Civile nel punto stampa convocato oggi pomeriggio (qui sotto l’intera diretta video). Intanto monta la polemica a livello globale per le dichiarazioni rilanciate da Li Lanjuan, uno dei più importanti scienziati medici che stanno lottando contro l’epidemia di Coronavirus: come vi abbiamo già spiegato, secondo il team cinese vi sarebbero due farmaci, l’Abidol e il Darunavir, che possono «effettivamente inibire il virus». Secondo l’Oms però questo annuncio andava concordato prima con l’Organizzazione Mondiale e al momento comunque non vi sarebbero terapie note che possano contrastare il contagio allargato del virus di Wuhan: «Non ci sono terapie efficaci conosciute contro questo 2019-nCoV». Lo stesso Istituto Pallanzani ha ribadito in serata «noi utilizziamo cure e farmaci approvati dall’Oms». Con una nota in polemica con il Ministero della Salute, il Governatore del Veneto Luca Zaia ritorna sulla questione dell’isolamento dei possibili casi sospetti: «Visto e considerato che la circolare ministeriale ancora non prevede il tema della quarantena di 14 giorni per studenti universitari o di corsi equivalenti, e per bambini e studenti che frequentano i servizi educativi per l’infanzia e le scuole primarie e secondarie, ci sia quanto meno un’indicazione, prudenziale a cautelativa, per l’isolamento volontario, anche sulla base dalla dichiarazione dell’Oms all’interno del report nr. 12 dell’1 febbraio 2020».



CORONAVIRUS, BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE

Nell’ultimo bollettino e punto stampa lanciato dalla Protezione Civile, il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus ha illustrato il procedere dei controlli rafforzati alle frontiere e in tutti gli aeroporti italiani: «Sono stati avviati controlli in tutti gli aeroporti con gli strumenti a disposizione. A Fiumicino già da ieri sono attivi i termoscanner e sono già oltre 24mila le persone controllate. Sono poi 628 i volontari impegnati nei piani di sorveglianza agli aeroporti», ha spiegato Angelo Borrelli dopo aver annunciato la firma di un’ordinanza per congiurare la perdita dell’anno scolastico a 114 ragazzi occupati «in scambi culturali con la Cina, tra cui il ragazzo rimasto lì perché aveva la febbre» (salvo poi scoprire che non era contagiato di Coronavirus). Si parla già del possibile rientro nei prossimi giorni di altri connazionali (17enne compreso, ndr) mentre vengono prese “distanze” dalle notizie in arrivo dalla Cina sulla possibile nuova cura scoperta da alcuni scienziati asiatici. A rispondere a Pechino ci pensa l’esperto infettivologo Massimo Galli, dell’Università di Milano e primario dell’ospedale Sacco «La cura contro il coronavirus è ancora lontana: si sta lavorando con farmaci già noti, ma i test in vitro non sono sufficienti per trarre alcuna conclusione». (agg. di Niccolò Magnani)



DALLA CINA UNA NUOVA CURA?

Possibile svolta in merito alla cura del coronavirus in Cina. Due team di ricercatori della Zhejiang University hanno infatti scoperto due farmaci che sarebbero decisamente efficaci per contrastare l’epidemia, ancora di più rispetto al Kelizhi. Quest’ultimo è il farmaco che stanno utilizzando attualmente gli ospedali cinesi per curare i pazienti, e presenta diverse controindicazioni e solitamente viene utilizzato per curare i pazienti affetti da Hiv. La grande scoperta è avvenuta grazie al lavoro dell’epidemologa cinese Li Lanjuan, che ha appunto individuato l’Abidol e Darunavir, i due farmaci suddetti, a seguito di alcuni esperimenti effettuati con cellule in vitro. Per arrivare all’importante scoperta, numerosi medici si sono recati nella provincia centrale dell’Hubei, dove è appunto partita l’epidemia. A seguito di questa importante scoperta, l’epidemologa ha raccomando di inserire i due farmaci nel programma della Commissione nazionale sanitaria per il trattamento dei pazienti infettati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS ITALIA E MONDO: CASO SOSPETTO IN SARDEGNA

Risulta per fortuna negativa la cameriera dell’Hotel di Verona dove la copia di turisti cinesi infettati dal Coronavirus aveva fatto visita nei giorni scorsi: secondo il primo test svolto dall’ospedale Spallanzani non vi sarebbero i sintomi del temibile virus cinese che in queste ore ha purtroppo fatto salire la conta delle vittime in Cina fino a 494 morti (di cui uno nelle Filippine e uno a Hong Kong). Nel consueto bollettino diffuso dall’istituto d’eccellenza romana, i medici dello Spallanzani spiegano: la coppia cinese ricoverata con Coronavirus resta grave ma stazionaria; il ragazzo 17enne bloccato a Wuhan non ha contratto il virus; l’addetta di Verona resta negativa; sono in tutto 27 i ricoverati e dimessi allo Spallanzani perché negativi ai test specifici voluti dal Ministero della Salute. Intanto si affaccia dalla Sardegna un potenziale caso sospetto su un bimbo di 2 anni, figlio di una coppia rientrata da Pechino nei giorni scorsi: si tratta di una famiglia di Castelsardo, nel nord della Sardegna, con il piccolo figlio che ha contratto una brutta forma di influenza con tosse e febbre. Il medico, come da nuovo statuto, ha allertato l’unità di crisi del Ministero e da ieri la famiglia risulta isolata e controllata dagli esperti sanitari in attesa che arrivino i risultati dallo Spallanzani, inviati con un campione nelle prossime ore direttamente al centro di Roma. Come spiega La Gazzetta del Sud, «I risultati delle analisi si conosceranno già a fine mattinata e se saranno positivi la famiglia sarà ricoverata nel reparto Malattie infettive dell’Aou di Sassari».

CORONAVIRUS, SOSPETTO CASO A VERONA

Questa mattina è stata ricoverata all’ospedale Policlinico di Verona una addetta lavoratrice dell’albergo dove giorni fa hanno soggiornato la coppia di turisti cinese al momento unici riconosciuti contagiati dal Coronavirus in Italia: come riporta l’Ansa, è stato il marito della donna ad aver avvertito i sanitari mentre la moglie era rimasta a casa colpita da febbre e sintomi influenzali. Di corsa l’arrivo del 118 per sottoporre al test sia lei che i due figli come da completa previsione del protocollo sanitario: in attesa che i risultati possano arrivare dallo Spallanzani nelle prossime ore, prosegue l’attenzione della task force del Ministero sull’emergenza nazionale e internazionale del virus cinese. Questa mattina l’Oms ha rilasciato una nuova dichiarazione ufficiale in merito alla battaglia globale sul Coronavirus: secondo il n.1 Tedros Adhanom Ghebreyesus le misure prese in questi giorni stanno limitando e di molto il contagio fuori dai confini cinesi «Mentre il 99 percento dei casi si trova in Cina, nel resto del mondo abbiamo solo 176 casi. Ciò non significa che non peggiorerà. Ma di sicuro abbiamo una finestra di opportunità per agire». (agg. di Niccolò Magnani)

24MILA CONTAGI, 492 MORTI IN CINA

Continua a mietere vittime il coronavirus in Cina. L’ultimo dato aggiornato parla di ben 492 morti, di conseguenza, sono stati 67 i decessi delle 24 ore scorse. In totale i contagiati hanno invece superato quota 24mila, per l’esattezza 24.324, con ben 3.887 nuovi pazienti in più. Le vittime continuano ad essere circoscritte alla provincia dell’Hubei, da dove è partita l’epidemia, ma gli infetti vengono registrati anche in altre parti della Cina, nonché in varie nazioni straniere. In totale fino ad oggi sono 25 i paesi che presentano casi di coronavirus, ma come detto sopra, la zona attorno a Wuhan, la metropoli da cui è partito tutto, resta quella dove si concentra il 90% ed oltre dei casi. Sono infatti 479 le vittime, mentre i contagiati sono quasi 17mila. Nel frattempo, sulla nave da crociera ferma in Giappone, dieci pazienti sono risultati essere positivi ai test. Sulla mastodontica imbarcazione vi erano 3711 persone, e 200 di essi hanno presentato dei sintomi, ma non sono affetti dal virus cinese.

CORONAVIRUS ITALIA E MONDO: 600 ITALIANI BLOCCATI IN CINA CHIEDONO AIUTO

Per quanto riguarda gli italiani, invece, sono circa 600 quelli bloccati in Cina come scrive l’edizione online de Il Messaggero. Attualmente si trovano barricati nelle case o negli alberghi, per paura di prendere il virus, in attesa di poter prendere un volo che possa farli tornare nel Belpaese. I voli restanti risultano essere molto costosi, e la maggior parte di essi non riesce più a lavorare a causa dell’epidemia dilagante. “In Italia pensano solo a chi è a Wuhan – hanno fatto sapere i nostri connazionali bloccati – aiutate anche noi”. Anche la Germania e la Francia hanno richiamato in patria i propri cittadini, chiedendo loro di lasciare la Cina il prima possibile. Infine le parole di Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell’Oms, convinto di poter fermare l’avanzata dell’epidemia, tenendo conto che il 99% dei casi si trova in Cina: “Nel resto del mondo abbiamo solo 176 casi – dice – ciò non significa che non peggiorerà. Ma di sicuro abbiamo una finestra di opportunità per agire”.