Il Coronavirus ha raggiunto anche la fredda Finlandia. E’ questa la notizia giunta dalla versione spagnola dell’HuffPost che parla del primo caso registrato nella regione della Lapponia. Il virus Wuhan al momento continua a destare paura in tutto il mondo anche per via della sua capillare diffusione. Sono circa una dozzina i Paesi che ha rapidamente raggiunto e tra questi anche tre europei, inclusa la Finlandia. La conferma è arrivata questo mercoledì parlando ufficialmente del primo caso di infezione da coronavirus nella regione della Lapponia. La vittima è una donna di 32 anni, una turista cinese di Wuhan, attualmente ricoverata in un ospedale finlandese dopo aver manifestato i sintomi di contagio e successivamente risultata positiva agli ulteriori accertamenti medici. Attualmente sarebbe in buone condizioni ed è tenuta sotto controllo mentre altre 15 persone sono sotto osservazione medica. Il caso confermato in Finlandia si va ad aggiungere ai quattro casi in Francia e agli altri quattro in Germania. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



RIENTRA ALLARME A NAPOLI, BURIONI “NO VIAGGI IN CINA”

«In Italia ancora non ci sono casi di Coronavirus»: lo ha ripetuto oggi il Ministero della Salute dando notizia degli esami negativi (dello Spallanzani, ndr) sul 28enne cinese ricoverato a Napoli presso il centro d’eccellenza del Cotugno. «Coronavirus? Prima di tutto, facciamo chiarezza: il virus in Italia ancora non c’è. Quindi, non ha nessun senso evitare i cinesi, i ristoranti cinesi, i quartieri cinesi. Non dobbiamo farci prendere dal panico. C’è però una situazione in rapida evoluzione che deve preoccuparci e non dobbiamo fare i faciloni. Ma ribadisco: niente panico, nessuna discriminazione nei confronti dei cinesi», spiega a Radio Radio il virologo Roberto Burioni, che poi aggiunge nella stessa intervista radiofonica «Dobbiamo fare fondamentalmente una sola cosa. Siccome contro questa nuova infezione, non abbiamo vaccini, né farmaci, però abbiamo un sistema che ci consente di diagnosticare l’infezione, dobbiamo fare in modo che questo virus non arrivi in Italia. E quindi è tassativamente vietato andare in Cina o nelle zone interessate dal virus, perché il rischio è veramente notevole. La seconda precauzione da prendere è avere attenzione nei confronti delle persone che stanno tornando dalla Cina, perché potrebbero aver contratto la malattia e svilupparla qui. Ricordo che l’incubazione di questa infezione può durare 10-12 giorni». Nel mondo, oltre a British Airways ora è anche Lufthansa, colosso tedesco degli aerei, ad annunciare di aver sospeso tutti i voli da e per la Cina: «Lufthansa, Swiss e Austrian Airlines fino al 9 febbraio» come contromisura alla diffusione del coronavirus, «voleranno dalla Cina verso le loro rispettive destinazioni per un’ultima volta per dare l’opportunità agli equipaggi di tornare in Germania, Svizzera e Austria».



Coronavirus in Italia e nel mondo, mappa contagio in tempo reale

RIENTRA L’ALLARME CORONAVIRUS A NAPOLI: ESAMI NEGATIVI

Dopo Pistoia anche Napoli si conferma un falso allarme per il contagio del Coronavirus: l’Istituto Spallanzani di Roma ha confermato che le analisi del 28enne cinese ricoverato da ieri all’ospedale Cotugno di Napoli sono negative. Febbre alta e altri sintomi respiratori, di certo compatibili col coronavirus cinese, sono risultati invece per fortuna non legate al virus giunto a 6057 casi confermati in tutto il mondo. Il Ministero della Salute ha subito reso pubblica la notizia dello Spallanzani, confermando così anche l’assoluta negatività al virus anche per la moglie, ricoverata anch’ella in isolamento dopo i sintomi riscontrati nel marito. In mattinata il direttore generale della struttura ospedaliera di Napoli, Maurizio Di Mauro, all’Ansa aveva spiegato «il nostro ospedale è il più importante del Sud per le malattie infettive siamo pienamente in grado di gestire la situazione anche da soli. Abbiamo due stanze di isolamento e siamo assolutamente pronti ad affrontare qualsiasi emergenza. Siamo un pronto soccorso attivo 24 ore al giorno e ci sono tante persone che chiedono informazioni». L’utilizzo della mascherina? «E’ eccessivo», conferma Di Mauro, aggiungendo che «Bisognerebbe entrare in contatto con una persona contagiata per circa 14 giorni per far si che il virus si diffonda. Parliamo di un virus per cui non esiste un vaccino, per questo c’è la possibilità anche di decesso».



DOMANI RIMPATRIO ITALIANI DALLA CINA

Scatterà domani il volo per il rimpatrio degli italiani in Cina. Dopo la riunione dell’unità di crisi della Farnesina avvenuto stamane, una volta che verranno acquisite le autorizzazioni necessarie da parte cinese, i nostri connazionali potranno fare ritorno nel paese natale. Quando poi metteranno piede sul territorio nazionale, gli stessi dovranno seguire un protocollo sanitario definito dal ministero della salute. Giù sul volo, inoltre, sarà presente del personale medico specializzato, di modo da “anticipare” i controlli. Intanto continuano ad arrivare segnalazioni in Italia su presunti casi di coronavirus. A Napoli tre persone sarebbero ricoverate all’ospedale Cutugno, e due di esse non risultato essere contagiate dal virus cinese, mentre per un’altra sono in corso delle verifiche che si concluderanno nella giornata di domani, giovedì. Nel frattempo la Russia sta lavorando ad una sorta di vaccino contro il coronavirus: “La parte cinese ha consegnato alla Russia il genoma del virus – le parole del consolato generale russo per la Cina meridionale a Guangzhou – consentendo così ai nostri scienziati di preparare rapidamente test istantanei, che possono identificare il virus entro due ore. Gli specialisti russi e cinesi hanno iniziato a sviluppare il vaccino”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA E MONDO: CONTAGIO SUPERA LA SARS

Il contagio del Coronavirus ha ormai superato quello della Sars – confermando le indicazioni iniziali degli esperti che parlavano di meno rischi mortali ma di contagi più veloci – anche se negli ultimi giorni sembra, osservando i dati della mappa mondiale, un lieve rallentamento dell’epidemia diffusasi nella città di Wuhan. 6057 casi confermati, 132 vittime e 110 i ricoveri: i numeri non dicono tutto, specie in un momento in cui il Coronavirus allarga lo spettro del contagio anche ai retroscena economici e politici, con la Cina che inizia a pagare pegno per il virus in ampia distribuzione nel proprio Paese. Per capirci, la differenza tra i casi di Coronavirus 2019-nCoV tra il primo e il secondo Paese per numeri di contagi – Cina e Thailandia – è non paragonabile: 5970 casi in terra cinese, 14 in quella thailandese. Al netto di ciò, l’allarme Coronavirus in Italia e nel resto del mondo resta altissimo con gli ultimi casi di Germania e Francia che hanno aumentato le ansie e i controlli anche nel nostro Paese: allarme rientrato a Pistoia, negativi i risultati sulla turista cinese sentitasi male all’Autogrill in Autostrada, mentre a Napoli continua il ricovero e i controlli sulla coppia di giovani sposini cinesi provenienti dalla regione contagiata di Hubei, la cui capitale è per l’appunto Wuhan. Come spiega il Mattino di Napoli, «l’uomo è giunto ieri mattina ai Pellegrini è stato trattenuto per circa un’ora e 45 minuti per i primi accertamenti (prelievi e radiografia) dopodiché, alla luce del responso radiografico al torace e a fronte della provenienza geografica, è stato immediatamente trasferito, tramite un’autoambulanza attrezzata del 118, all’ospedale Cotugno di Napoli».

CORONAVIRUS, DECISIONI CHOC DI TOYOTA E BRITISH AIRWAYS

Con lui anche la moglie ricoverata ma con sintomi decisamente inferiori rispetto alla grave broncopolmonite per ora riscontrata nel marito: gli esami con il kit del Coronavirus non essendo presente al Cotugno di Napoli, sono stati inviati allo Spallanzani di Roma e l’intera equipe medica attende i risultati per capire se siamo di fronte al primo caso riscontrato in Italia del terribile virus cinese. Intanto i dati nel mondo mostrano un possibile rallentamento dei contagi: martedì ne sono stati confermati 1.459 contro i 2.077 di lunedì. Il conteggio complessivo dei contagiati al momento è più alto di quello raggiunto dalla Sars, anche se resta il fatto che la mortalità al momento è decisamente più bassa. Sul fronte rimpatri, mentre il Governo italiano sta studiando con la Farnesina un piano per il rientro degli italiani in Cina, la British Airways starebbe pensando ad un’azione che potrà avere serie conseguenze “a catena” anche per altre compagnie aeree: l’azienda inglese ha infatti sospeso i voli per la Cina a tempo indeterminato e presto anche le compagnie Usa potrebbero fare lo stesso con un blocco totale mai raggiunto prima per casi “sanitari”. Secondo provvedimento choc arriva dalla giapponese Toyota, la più grande produttrice di auto al mondo: «Considerati vari fattori, tra cui le linee guida dei governi locali e regionali e la situazione della fornitura di componenti, a partire dal 29 gennaio, abbiamo deciso di interrompere le operazioni nei nostri stabilimenti in Cina fino al 9 febbraio. Monitoreremo la situazione e prenderemo eventuali ulteriori decisioni sulle operazioni il 10 febbraio», ha spiegato il portavoce della casa automobilistica, Maki Niimi.