Nel giorno in cui si attende il nuovo Dpcm sulle riaperture del 15 giugno e si profila un nuovo CdM con il Family Act al centro delle discussioni nel Governo, gli aggiornamenti epidemiologici sul coronavirus in Italia riportano una diminuzione delle vittime rispetto a ieri (oggi 58, ieri 71) mentre risalgono i nuovi contagi registrati in 24 ore (+379 sui 236.142 totali). Nel bollettino della Protezione Civile presentato questo pomeriggio si registrano anche 30.637 persone attualmente malate (decremento di 1.073 rispetto a ieri), 171.338 guariti (+1.399) e un numero di morti per coronavirus purtroppo ancora in aumento a 34.167 totali. Fronte ospedali, si registrano ancora 236 ricoverati in terapia intensiva (-13, -5,22%), 4.131 ricoverati con sintomi (-189, -4,38%), 26.270 in isolamento domiciliare (-1758, -3,21%.



Peggiorano i dati in Lombardia sul fronte dei contagi (+252 su 13.376 tamponi, con +25 morti ma anche -517 malati) mentre 4 regioni (Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Molise) non hanno nuovi casi. A chiudere il bollettino con tutti gli aggiornamenti sul Covid-19 in Italia ecco la distribuzione regionale del Sars-CoV2: attualmente positivi sono 17.340 in Lombardia, 3.183 in Piemonte, 2.000 in Emilia-Romagna, 922 in Veneto, 521 in Toscana, 250 in Liguria, 2.517 nel Lazio, 902 nelle Marche, 610 in Campania, 467 in Puglia, 71 nella Provincia autonoma di Trento, 849 in Sicilia, 112 in Friuli Venezia Giulia, 539 in Abruzzo, 99 nella Provincia autonoma di Bolzano, 26 in Umbria, 43 in Sardegna, 6 in Valle d’Aosta, 52 in Calabria, 116 in Molise e 12 in Basilicata. (agg. di Niccolò Magnani)



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I DATI DI IERI

Ultime notizie e aggiornamenti riguardanti l’epidemia di coronavirus in Italia. Anche il bollettino di ieri fa sorridere, visto che nel nostro paese i nuovi casi sono stati solo 202, di cui praticamente la metà circoscritti alla Lombardia (99). Sono state invece 71 le nuove vittime, ma in ben 10 regioni si sono verificati zero decessi, chiaro indizio di come numerose zone della penisola siano ormai “covid-free”. Bene anche i positivi in meno, 1.162, nonché i nuovi dimessi e guariti, aumentati in 24 ore di 1.293 unità. E con i dati che continuano a decrescere, in Italia proseguono le ultime riaperture. La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 15 giugno, quando potranno finalmente rialzare le serrande i cinema, i teatri e le discoteche: rispettando delle regole restrittive, come per le altre categorie, i lavoratori di questi settori potranno finalmente riaprire. La giornata di ieri è stata scandita anche dai pareri di numerosi esperti, a cominciare da quello del virologo Andrea Crisanti, che ha “smentito” il fatto che gli asintomatici non trasmettano il virus (come dichiarato in precedenza dall’Oms), dichiarando inoltre che la Cina avrebbe mentito sull’inizio della pandemia.



CORONAVIRUS ITALIA, LOCALTELLI: “ATTUALI CONTAGI SONO RECENTI”

Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha invece spiegato a SkyTg24 che i contagi che stiamo registrando ora sono recenti, quindi già “vittime” della fase 2 inoltrata: “Il tempo medio di incubazione del nuovo coronavirus è tra i cinque e i sette giorni. Qualcuno magari ha dei tempi di incubazione più lunghi, però certamente non possiamo pensare che gli attuali contagi siano un fenomeno che risale a diverse settimane fa”. Locatelli ha parlato di dati positivi, ricordando comunque di agire con cautela e che l’epidemia non è stata ancora sconfitta. Nei prossimi giorni verrà infine ascoltato anche il presidente del consiglio, Conte, in merito alla mancata istituzione della zona rossa a Nembro e Alzando Lombardo: “Riferirò doverosamente tutti i fatti di mia conoscenza – le parole del premier – non sono affatto preoccupato, non è arroganza, non è sicumera. Non commento le parole del procuratore: ci confronteremo venerdì, in piena serenità”.