Fase 2 e riaperture? «per il CTS ci sono diverse posizioni e le stiamo analizzando tutte. Per ora è ancora presto dare una perentoria e definitiva data. Sono in corso gli approfondimenti della task force con Colao, aspettiamo gli esiti di queste valutazioni per esprimere giudizio netto» ribadiscono in tandem Borrelli e Brusaferro nell’ultima conferenza stampa della Protezione Civile. Gli aggiornamenti sul coronavirus in Italia vedono ad oggi un “boom” di guariti (+ 2.072) e un ottimo risultato sulle terapie intensive, ma restano ancora molto alti i decessi e i nuovi contagi registrati: 106607 i casi attualmente positivi (+3.786 rispetto a ieri), 22170 vittime (+525, una cinquantina in meno di ieri), 40164 guariti-dimessi (2.072) e numero record di tamponi salito a 61mila in un sol giorno. 168941 sono invece gli infettati dal coronavirus dall’inizio della pandemia fino ad oggi: «Test sierologici pronti? Oggi non ci sono le basi per poter dare un patentino di immunità», spiega il presidente Iss Brusaferro nelle ultime notizie emerse dai lavori nel Comitato Tecnico Scientifico.



A livello di distribuzione regionale, il dato sul Covid-19 nei territori vede 33.090 contagiati postivi in Lombardia, 13.663 in Emilia-Romagna, 13.783 in Piemonte, 10.800 in Veneto, 6.613 in Toscana, 3.437 in Liguria, 3.124 nelle Marche, 4.144 nel Lazio,  3.118 in Campania, 2.087 nella Provincia autonoma di Trento, 2.625 in Puglia, 1.330 in Friuli Venezia Giulia,  2.108 in Sicilia, 1.850 in Abruzzo, 1.593 nella Provincia autonoma di Bolzano, 536 in Umbria, 865 in Sardegna, 847 in Calabria, 518 in Valle d’Aosta, 273 in Basilicata e 203 in Molise.



Bollettini coronavirus Italia 16 aprile: LombardiaVenetoEmilia RomagnaProtezione Civile

BOLLETTINO SPALLANZANI, 149 PAZIENTI E 20 CRITICI

E’ stato diramato il bollettino ufficiale dell’istituto Spallanzani di Roma. Come ogni giorno, sono stati resi noti i numeri circa i pazienti affetti da coronavirus, e quelli attualmente ricoverati sono scesi a 149, di cui 20 in condizioni più gravi, nel senso che necessitano di supporto respiratorio. “In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici – viene specificato nel bollettino – I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 289”. Da segnalare anche un’altra buona notizia, un fondo istituto dall’università Cattolica da un milione di euro, per aiutare gli studenti in difficoltà per l’emergenza coronavirus. Il rettore dell’ateneo, Franco Anelli, ha specificato a riguardo: “Stiamo vivendo una situazione fuori dall’ordinario che può condizionare il futuro di molti ragazzi, esposti al rischio di dover interrompere gli studi o di non poter decidere liberamente dove completare la loro formazione; per questo la nostra comunità universitaria ha pensato fin da ora a uno strumento a favore degli studenti, già iscritti e future matricole”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: 122ESIMA VITTIMA FRA I MEDICI

Si aggrava purtroppo il bilancio di vittime fra i medici, causa coronavirus. Nelle scorse ore è venuto a mancare un altro camice bianco per covid-19. Si tratta precisamente del neurologo Arrigo Moglia, come reso noto dalla Fnomceo, Federazione nazionale degli ordini dei medici. Moglia è il 122esimo medico deceduto da quando è iniziata l’emergenza, e la lunga lista è composta da medici in attività ma anche da camici bianchi pensionati richiamati, o comunque impegnati in vari fronti per l’emergenza. E a proposito dei medici ha parlato il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha esternato la necessità di regolarizzare il personale sanitario che si è reso disponibile in questo periodo di crisi: “Stabilizzare 2.500 medici e infermieri che hanno dato la disponibilità a collaborare in questo momento di emergenza – l’appello di Fontana – faremo di tutto e stiamo ottenendo di poter rendere questi rapporti lavorativi a tempo indeterminato”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: NELLE MARCHE SOLO 79 NUOVI INFETTI

Continua a rallentare l’epidemia di coronavirus in Italia, e i segnali migliori giungono senza dubbio dal centro sud. Nelle Marche, nelle ultime 24 ore, si sono registrati solamente 79 nuovi casi a fronte di 1.107 tamponi, per una percentuale di positivi davvero bassa. Come ricordano i quotidiani locali, si tratta del numero di test più alto mai effettuato in un giorno da quando è scoppiata l’epidemia, e nel contempo, la percentuale di infetti è risultata essere la più bassa in assoluto dall’inizio dell’emergenza, pari al 7.1%. In totale sono 5.582 i contagiati marchigiani, mentre nelle ultime 24 ore sono morte 13 persone, più altre cinque vittime per cui per ora è stata accertata solamente la causa di morte. Come riferito da Corriereadriatico.it, nella giornata di ieri è venuto a mancare anche Mirko Bertuccioli, uno dei fondatori dei Camillas, morto all’età di 46 anni e senza alcuna patologia pregressa. Da inizio emergenza sono decedute 764 persone nelle Marche, e il 94.4% delle vittime aveva problemi pregressi. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE, LOMBARDIA AL VIA IL 4 MAGGIO?

Il Coronavirus in Italia non è ancora, purtroppo, un ricordo lontano, ma la Lombardia ha deciso di “guardare avanti”: in una nota diramata nelle scorse ore, i vertici regionali hanno annunciato di voler progettare la nuova normalità all’insegna della prevenzione, della cura e della programmazione. In particolare, la Regione “dal 4 maggio chiederà al Governo di dare il via libera alle attività produttive nel rispetto delle ‘Quattro D’: Distanza (un metro di sicurezza tra le persone), Dispositivi (obbligo di mascherina), Digitalizzazione (obbligo di smart working per le attività che lo possono prevedere) e Diagnosi (dal 21 aprile test sierologici grazie agli studi in collaborazione con il ‘San Matteo’ di Pavia)”. Una proposta che ha trovato fra i suoi più fervidi oppositori il viceministro al Mise Stefano Buffagni, il quale ha sottolineato come l’istanza della Lombardia rappresenti, a suo modo di vedere, un errore: “Da sempre Fontana ha sostenuto una linea fortemente restrittiva – ha commentato l’esponente pentastellato –; oggi, invece, sorprendentemente decide di aprire, non si comprende sulla base di quali dati. Un suggerimento? Sostituire le Quattro D, con le Quattro C: calma, coerenza, coscienza e criterio“. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

CORONAVIRUS ITALIA, 21.645 MORTI DALL’INIZIO DELLA PANDEMIA

L’impennata verso gli “zero contagi” è tutt’altro che vicina e gli aggiornamenti sul coronavirus in Italia visti ieri lo confermano: altra giornata con almeno 578 morti registrati in aumento rispetto al giorno prima, con una risalita dei positivi al tampone (+1127) al cospetto dei dati più “lieti” che restano le diminuzioni di ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva. Il bollettino stilato dalla Protezione Civile con i dati del 15 aprile vede 105.418 casi positivi al tampone, 21.645 decessi totali con gli ultimi 578 morti registrati ieri e 3.079 ricoverati in terapia intensiva (-107 rispetto a martedì). Vengono fatti più tamponi e per questo motivo il numero dei contagiati sale rispetto alla giornata di martedì dove addirittura l’aumento era stato nell’ordine dei “soli” 600.

A livello di distribuzione “territoriale” i dati della Protezione Civile hanno segnalato come la Lombardia resti ancora per distacco la vera “malata” d’Italia con le ultime notizie sul contagio da coronavirus che vedono 32.921 contagiati attualmente positivi (+241 morti ancora ieri), a fronte dei 3.577 in Emilia-Romagna e 13.195 in Piemonte. Seguono poi tutte le altre Regioni: 10.789 in Veneto, 6.417 in Toscana, 3.464 in Liguria, 3.097 nelle Marche, 4.047 nel Lazio,  3.087 in Campania, 2.104 nella Provincia autonoma di Trento, 2.573 in Puglia, 1.394 in Friuli Venezia Giulia,  2.081 in Sicilia, 1.810 in Abruzzo, 1.576 nella Provincia autonoma di Bolzano, 582 in Umbria, 870 in Sardegna, 819 in Calabria, 548 in Valle d’Aosta, 261 in Basilicata e 206 in Molise.

CORONAVIRUS ITALIA, TEST SIEROLOGICI PER LA FASE 2

«Test sierologici? I livelli di massima sicurezza per lavoratori devono prevedere valutazione dello stato immunitario prima di riprendere la normalità delle singole aziende. Ma servono anche tamponi per quelli poi risultati negativi per una adeguata sorveglianza sul posto di lavoro», così parlava ieri il membro dell’OMS Ranieri Guerra commentando gli aggiornamenti sul coronavirus in Italia. Il nodo fondamentale per capire come ricominciare una vita semi-normale nei prossimi mesi si chiama per l’appunto test sierologico, ovvero l’esame che permette di ricostruire in tempi rapidi se si sono sviluppati gli anticorpi al Sars-Cov-2 internamente al nostro corpo. Il commissario Domenico Arcuri, stando a quanto apprendeva ieri sera l’ANSA, ha avuto dal governo l’incarico di «avviare la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto dei test, che dovranno rispondere ad una serie di caratteristiche individuate dal ministero della Salute». Il test sarà somministrato ad un campione di 150mila persone individuate su scala nazionale e suddivise per genere, profilo lavorativo e ben 6 fasce di età.

Come ha spiegato ancora Guerra in conferenza stampa, «L’obiettivo è avere un unico test nazionale che abbia standard minimi di qualità con attendibilità superiore al 95%: sarà tra quelli che prevedono un prelievo da sangue venoso perché quelli da sangue periferico non sono accettabili». Nel frattempo le discussioni attorno alla cosiddetta “fase 2” entrano nel vivo dopo che la road map della task force del Governo (guidata da Vittorio Colao) starebbe per preparare entro fine settimana un report che individui il 4 maggio la data per far cominciare gradualmente una ripresa a livello nazionale: la Regione Veneto ha già stabilito alcune azioni in corso d’opera mentre è sempre di ieri l’annuncio della Regione Lombardia sul programma di “fase 2”, protocollato e inviato al Governo per la verifica e l’approvazione.