Le ultime notizie circa l’epidemia da coronavirus in Italia, ci dicono di una curva che continua a rimanere stabile. I numeri non sono eccessivamente preoccupanti, ma anche ieri si sono registrati più di duecento vittime, per l’esattezza 274, e nel contempo il numero dei contagiati è salito di altre 1.401 unità. Sono aumentati anche i guariti, e di conseguenza si sono liberati nuovi posti negli ospedali e soprattutto nelle terapie intensive, ormai reparti non più allo stremo come capitava soltanto poche settimane fa. Resta il fatto che, come detto sopra, l’epidemia non sta scendendo in picchiata, e dopo qualche giorno di comportamento consono alle misure restrittive, pare che nelle ultime ore siano tornate a fare capolino le scene di assembramenti pre lockdown, come dimostrano alcuni scatti pubblicati in rete nella serata di ieri, e provenienti dalla zona dei Navigli di Milano. C’è il rischio di un ritorno alla fase 1 se i contagi dovessero salire, di conseguenza sarebbe meglio continuare a rimanere in casa a meno di spostamenti per il luogo di lavoro ed estrema necessità.



CORONAVIRUS ITALIA, BONOMI: “LA FASE 2 STA FUNZIONANDO MALE”

E della Fase 2 ne ha parlato anche Carlo Bonomi, da pochi giorni nuovo numero uno di Confindustria, che intervenendo nel corso del programma di La7, Piazzapulita, ha esternato tutto il proprio disappunto: “sta funzionando male, molto male, e lo sapevamo purtroppo. Non ci hanno ascoltato. Il 4 maggio abbiamo riaperto assumendoci tutte le responsabilità – ha proseguito – viviamo l’angoscia con i nostri collaboratori”. Quindi Bonomi ha ricordato il caos iniziale: “ci hanno detto ai primi marzo che in Italia non c’era alcun pericolo, che il Covid non sarebbe arrivato, hanno tenuto gli stadi aperti, annunciato il lockdown e scatenato la corsa all’ultimo treno per lasciare la Lombardia…”. Nonostante questi segnali allarmanti, le regioni premono per poter riaprire le attività a partire da lunedì prossimo, 11 maggio, ma il ministro per gli affari regionali, Boccia, ha bocciato la proposta, rimandando il tutto al 18 maggio, previo controllo dei dati della prossima settimana. Da segnalare infine l’accordo fra il governo e la Cei per la riapertura delle messe dal 18 maggio.

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