Cominceranno martedì i controlli sanitari delle autorità austriache al Brennero. Ci saranno due squadre al valico italo-austriaco per effettuare controlli a campione sull’autostrada, sulla statale e sui treni. Lo ha annunciato il governatore tirolese Guenther Platter ai microfoni dell’agenzia Apa. Dunque, sarà rilevata la temperatura corporea e ai viaggiatori sarà chiesto da dove sono partiti. Sono previsti controlli anche a passo Resia e a Prato alla Drava. Ma Platter ha rinnovato l’appello ad evitare il più possibile di viaggiare nelle zone a rischio. In merito alla situazione del Coronavirus in Italia si è espresso il ministro della Salute Roberto Speranza: «I numeri sono numeri significativi, e le misure giuste i cittadini le rispettino». Il ministro ha approfittato anche per lanciare l’ennesimo appello agli italiani: «I cittadini ci aiutino con comportamenti individuali a vincere questa sfida. Abbiamo bisogno di grande collaborazione di ciascuno con corretti comportamenti individuali». (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS ITALIA “DECRETO PER PERSONE, NON PER MERCI”
Dalla sede della Protezione Civile, dopo aver dato i “numeri” per tutti gli aggiornamenti sulla situazione del Coronavirus in Italia, arriva un secondo e importante punto stampa con il Commissario Angelo Borrelli, il Ministro per le Autonomie Vincenzo Boccia e il Ministro della Salute Roberto Speranza. Ebbene, in materia di “spiegare” al meglio i contenuti del Decreto Dpcm del Premier Conte il Governo ha inteso un’unica ordinanza che il Capo della Protezione Civile Borrelli firmerà in serata e vede alcuni punti importantissimi: la circolazione delle merci, la circolazione dei lavoratori e l’apertura degli uffici pubblici. Ebbene, «il Decreto si applica alle persone fisiche ma non al transito delle merci e le attività di trasporto da e per le zone indicate» spiega Borrelli in conferenza stampa. Non sono vietati gli spostamenti su tutto il territorio nazionale per motivi di lavoro e salute: lo aveva detto già ieri il Premier Conte ma ora viene confermato e reso più “chiaro” nell’ordinanza attuale, mentre da ultimo la precisazione importante riguarda il fatto che gli uffici pubblici non sono chiusi ma è consigliato laddove possibile lo smart working. L’ordinanza serve a rendere sempre più “omogenea” la situazione di divieti e sacrifici richiesti all’intero sistema Paese, con una specifica attenzione per la situazione d’emergenza particolare in Lombardia. «Al momento non mi sento di fare previsioni su quando si raggiungerà il picco dell’epidemia di coronavirus in Italia e sull’evoluzione della malattia nel nostro Paese», spiega Silvio Brusaferro, capo dell’Iss e consigliere del Governo in questa delicatissima fase d’emergenza. (agg. di Niccolò Magnani)
AGGIORNAMENTI CONTAGI: 6387, 622 GUARITI, 366 MORTI
Il primo bollettino della Protezione Civile dopo il Decreto Dpcm 8 marzo non mostra aggiornamenti “positivi”: i numeri crescono e il contagio non si ferma. Sono in tutto 133 i nuovi decessi rispetto a ieri, il numero complessivo dei morti per coronavirus sale così a 366 mentre i guariti salgono di 33 unità rispetto alla giornata di ieri arrivando al numero di 622 guariti dall’inizio dell’emergenza. Delle 133 vittime, solo 113 sono in Lombardia che si conferma la Regione più sotto pressione per l’emergenza sanitaria: c’è un primo decesso nella fascia tra gli 0 e i 49 anni, mentre l’area maggiormente colpita resta sempre quella tra i 70-79 e gli 80-89 anni. In termini generale, i numeri di pazienti positivi al coronavirus all’8 marzo 2020 vedono 6387 contagi di cui il bollettino del Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli specifica: 2180 persone in isolamento a casa, 3557 ricoverati, 650 in terapia intensiva e sub intensiva. Ad oggi sono 13 i pazienti che sono in corso di trasferimento dai reparti ormai saturi della Regione Lombardia presso le altre Regioni più prossime, ovvero Liguria, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia. «Nella città di Milano abbiamo 406 casi, 45 in più rispetto a ieri», ha detto in conferenza stampa di poco prima della Protezione Civile l’assessore della Lombardia Giulio Gallera, ribadendo «in Lombardia crescono molto i decessi legati al coronavirus: sono ormai 267, 113 in più rispetto a ieri». Sempre sui numeri lombardia, il tema è tutt’altro che “minimo”: «in Lombardia ci sono 4.189 positivi al coronavirus, 769 in più rispetto a sabato» mentre sul fronte terapia intensiva, Gallera annuncia che l’aver ricavato nuovi 497 posti, «è una battaglia che al momento stiamo vincendo».
ULTIME NOTIZIE CORONAVIRUS: ALITALIA SOSPENDE VOLI SU MALPENSA
Da domani 9 marzo Alitalia ha deciso di sospendere tutti i voli da e per Milano Malpensa per effetto del Decreto emanato oggi dal Governo Conte: le ultime notizie arrivano direttamente dall’ex compagnia di bandiera con una nota breve «Alitalia sospende, da domani 9 marzo, l’attività su Milano Malpensa dopo l’arrivo del volo da New York AZ605, con atterraggio previsto alle 10.40». Per quanto riguarda Linate, la stessa Alitalia specifica sempre nella medesima nota come su quell’aeroporto verranno operati solo collegamenti nazionali «con una riduzione di frequenze sulle rotte servite, mentre le destinazioni internazionali saranno raggiungibili con i voli via Roma». Per quanto riguarda lo scalo di Venezia, la compagnia continuerà ad operare con un numero di frequenze ridotte tutti i collegamenti da e per Roma Capitale. Sul fronte aggiornamenti dal territorio, il Decreto anti-coronavirus ha avuto tra gli effetti la rimozione dei posti di blocco sui 10 Comuni finora rimasti in zona rossa: non si placano però le polemiche dopo la comunicazione per nulla “piaciuta” del Governo in merito alle attuazioni del Dpcm, con moltissime domande che ancora restano alla cittadinanza specie per quanto riguarda spostamenti e “permessi” per uscire dal proprio Comune/Regione. A Milano il prefetto ha fatto sapere che non vi saranno posti di blocco fuori dalla città ma ci sarà invece una task force per controllare che negozi e locali rispettino le norme sugli orari (chiusura dopo le ore 18) e gli eventuali assembramenti di persone. (agg. di Niccolò Magnani)
AGGIORNAMENTI VENETO: CONTAGI SALGONO A 670
In Veneto gli aggiornamenti sul Coronavirus sono tutt’altro che rassicuranti. I contagi rispetto a ieri sono infatti saliti a 670, con Padova che appare al momento la provincia più colpita con 171 casi, ovvero 33 in più rispetto alla giornata di sabato. Treviso conta attualmente 126 casi, così come Venezia. Secondo quanto riferisce Corriere.it, inoltre, si registra un nuovo morto a Padova e altri due decessi anche a Verona che contribuiscono a far salire a 18 in tutto le vittime da Coronavirus nella Regione. A confermare i dati preoccupanti oggi in collegamento e in diretta tv a Domenica In è stato anche il governatore Zaia che ha smentito le polemiche sulle misure prese: “Polemiche zero, noi ci siamo comportati sempre diligentemente”, ha spiegato, asserendo poi che preferisce parlare di “670 persone positive, non li chiamiamo contagiati” di cui “193 in cura e 47 in terapia intensiva, 29 persone dimesse, purtroppo 18 decessi”. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha specificato come “da noi ogni decesso che è un dramma umano è presentato da un quadro clinico complesso”, eppure viene subito schedato come decesso da Coronavirus facendoci così salire nelle classifiche (negative) a livello mondiale. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
FUGA VERSO SUD. SERIE A SOSPESA?
Il caos si estende ed è di questi minuti le ultime notizie in arrivo dal mondo del calcio che danno un senso del momento attuale in cui vive l’Italia: la Serie A valuta la sospensione di tutto il campionato, con Parma-Spal già fatte rientrare nello spogliatoio dopo che l’inizio del match a porte chiuse avrebbe dovuto cominciare alle 12.30. Il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha raccolto l’invito-appello del Presidente dell’AssoCalciatori Damiano Tommasi di fermare il campionato di calcio, annunciando «mi unisco alla sua richiesta. Non ha senso in questo momento, mentre chiediamo enormi sacrifici ai cittadini per impedire la diffusione del contagio, mettere a rischio la salute dei giocatori, degli arbitri, dei tecnici, dei tifosi che sicuramente si raduneranno per vedere le partite, solo per non sospendere temporaneamente il calcio e intaccare gli interessi che ruotano attorno ad esso». La Figc sta valutando e nei prossimi minuti dovrebbe confermare la piena sospensione di tutta la giornata di Serie A (e probabilmente anche delle prossime, qui lo scenario su cosa potrebbe succedere). Nel frattempo a livello di “gente comune” continua l’incredibile fuga verso il Sud Italia di tante “fuorisede” abitanti al Nord nelle zone sottoposte a Decreto governativo: Emiliano in Puglia, Santelli in Calabria a breve anche Campania e Sicilia stanno mettendo in campo ordinanze ufficiali per imporre la quarantena obbligatoria per chi rientra nei Paesi del Sud Italia rischiando di portare con sé l’incubazione del Covid-19. (agg. di Niccolò Magnani)
CAOS NEL PAESE: PRES. PIEMONTE POSITIVO AL CORONAVIRUS
Ieri Zingaretti, oggi un altro politico importante risulta positivo al Coronavirus dopo il tampone effettuato: «Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, è risultato positivo al coronavirus. Le sue condizioni di salute sono buone e continuerà a lavorare “inevitabilmente a distanza», spiega in una breve nota con tutti gli aggiornamenti la Regione Piemonte con lo stesso Governatore che ha rassicurato tutti con un video Facebook in cui chiarisce di stare bene e di seguire il lavoro dalla quarantena in casa con tutti i collegamenti operativi con la task force regionale e del Governo. La lotta al coronavirus si fa drammatica – dal punto di vista sanitario – e assai delicata per la socialità dopo le ultime misure durissime prese dal Governo nel Decreto Dpcm 8 marzo 2020: Lombardia e 14 provincie “chiuse”, come annunciato dal Premier Conte in una conferenza stampa a tarda notte che ha creato molte polemiche, oltre a nuove misure per il resto d’Italia. Ad Asti e Milano (province inserite nelle nuove misure a stretto regime di spostamento) è di nuovo assalto ai supermercati e così avverrà con ogni probabilità per tutta la giornata di oggi, come già visto nel primo “picco di allarme” il 23 febbraio scorso. Intanto non sono poche le reazioni polemiche al nuovo Dpcm del Governo, a cominciare dallo stesso Cirio e da Zaia in Veneto: «lo stralcio delle 3 province di Padova Treviso e Venezia dal decreto: non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all’andamento epidemiologico», spiega la Regione. Dalla Puglia è clamorosa l’ordinanza del Governatore Emiliano: quarantena per tutti coloro che arrivano in queste ore dalle zone del Nord «per scappare dal decreto anti-coronavirus». Resta il mistero visto che nello stesso Decreto è scritto che è consentito il rientro al proprio domicilio: un “vuoto” legislativo che creerà non pochi problemi a livello di gestione se non addirittura giudiziario. (agg. di Niccolò Magnani)
AGGIORNAMENTI COVID-19: I NUMERI E I DECRETI
Continua l’emergenza coronavirus in Italia, con gli ultimi aggiornamenti e le ultime notizie, tutt’altro che ottimistiche. Partiamo come sempre dai dati. Gli infetti sul suolo italiano dall’inizio dell’epidemia, poco più di due settimane fa, sono saliti a quota 5.061, mentre le vittime totali sono 233. Nel contempo, sono 589 le persone che risultano essere guarite. Nelle ultime ore sono aumentati i contagi anche in Sardegna, fino a pochi giorni fa regione incontaminata. A riguardo si segnalano tre casi in quel di Oristano, Olbia e Nuoro: i primi due si trovano ricoverati presso gli ospedali di Sassari e Nuoro, mentre il terzo è in auto-isolamento in casa. Nelle ultime 24 ore sono saliti di cinque unità i casi sardi, in attesa ovviamente dell’ufficialità dell’Iss. Stamane è intanto tornata alla normalità la stazione Centrale di Milano, che nella tarda serata di ieri era stata presa d’assalto da gente in fuga, dopo la bozza del nuovo decreto circolante, in merito alla “chiusura” della Lombardia fino al 3 aprile, e di altre 14 provincie italiane.
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: EPIDEMIA TUTT’ALTRO CHE VICINA AL SUO PICCO
Sono diventate zona rossa le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli, e in tutte queste zone, oltre ovviamente all’intera Lombardia, le scuole resteranno chiuse fino alla data del 3 aprile 2020, e saranno numerose le limitazioni, a cominciare dalla chiusura di bar e ristoranti fino alle ore 18:00, sospensione totale delle attività di discoteche, cinema e palestre, e molte altre misure restrittive atte a contenere la diffusione del virus. La cosa certa, alla luce di questi ultimi provvedimenti adottati, è che il picco dell’epidemia da coronavirus non è stato affatto raggiunto, in quanto gli infetti stanno crescendo di numero nelle ultime ore. Per evitare che l’intera popolazione possa venire contagiata, il governo ha attuato misure ancora più restrittive, con la speranza che il peggio possa passare il prima possibile. A preoccupare le autorità sanitarie è in particolare l’alta letalità del covid-19 in Italia, che ha superato il 4% dei pazienti colpiti.