Tra i dati diffusi dalla protezione civile che possono indurre all’ottimismo, c’è il trend discendente dei ricoverati e dei pazienti in terapia intensiva nell’ultima settimana i dati che arrivano da 10 regioni del centro-sud più la provincia autonoma di Bolzano, dati che fanno registrare meno di 10 vittime nelle ultime 24 ore in ciascuna di queste regioni. Tra le preoccupazioni più grandi delle ultime settimane c’era uno sfondamento del virus al centro-sud, temutissimo anche per le strutte sanitarie non all’avanguardia in molte Regioni. Invece il contenimento del virus sembra riuscito almeno in questo inizio del mese di aprile, con dati record che parlano di un incremento dei positivi che non ha raggiunto neanche le due cifre in ben 10 regioni diverse. Dati che potrebbero portare a una fase 2 avviata prima al centro-sud rispetto al resto d’Italia. (agg. di Fabio Belli)



PROTEZIONE CIVILE: 1615 POSITIVI IN PIU’

«Cresce il numero di persone in isolamento e diminuisce il numero di ricoveri e terapie intensive, è un dato confortante»: a dirlo è il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli nel comunicare i nuovi aggiornamenti sul coronavirus da tutta Italia tramite il bollettino 9 aprile. I casi attuali contagiati sono 96877, con un aumento dell’1,7% rispetto a ieri (+1615), mentre i decessi purtroppo restano ancora tantissimi (+610, 18279 vittime dall’inizio della pandemia); per il conto dei guariti si arriva a 28470 (+1979, +7,5% rispetto al trend di ieri). Il totale dei casi è 143636 con il “lento” aumento del 3% rispetto a ieri (tra decessi, contagi e guarigioni): i ricoverati in Terapia intensiva sono il 2,5% su casi totali / 3,7% su casi attuali.



«Negli ultimi 5 giorni, ben 4 si sono conclusi con numeri negativo di pazienti ricoverati rispetto al precedente, come oggi: per il numero di pazienti in terapie intensive siamo a 5 giorni su 5», spiega il presidente del Consiglio Superiore Sanità Franco Locatelli, «c’è riduzione della pressione sanitaria che ci aiuta nella prospettiva della fase 2. Dobbiamo fare ancora di più per poterci permettere la ripresa graduale delle prossime settimane. Ci sono 10 Regioni ad oggi che non presentano decessi sopra le 10 unità, anche se restano purtroppo ancora tantissimi i morti contati anche oggi».



Bollettini coronavirus Italia: Protezione CivileLombardia – VenetoEmilia Romagna

BOLLETTINO SPALLANZANI: 167 CASI, 236 DIMESSI

E’ tempo di aggiornare i numeri relativi ai pazienti dell’istituto Spallanzani di Roma. Come ogni giorno da quando è scoppiata l’epidemia, il nosocomio capitolino ha emesso il bollettino riguardante ricoverati e dimessi. Allo stato attuale i pazienti in struttura sono 167, a conferma di come il trend positivo stia continuando. I dimessi da inizio emergenza sono invece saliti a 236. Si conferma quindi la tendenza al miglioramento in tutte le strutture sanitarie nazionali, fino a pochi giorni fa al collasso a causa dei moltissimi pazienti affetti da covid-19. E tornando a Roma, la sindaca Virginia Raggi si è recata presso il deposito Atac di Grottarossa, dove sono state consegnate 100mila mascherine per i dipendenti comunali: “Grazie a questa nuova fornitura – ha scritto su Facebook la stessa prima cittadina romana – i nostri lavoratori e quelli comunali e delle aziende municipalizzate come Atac, Ama, Farmacap potranno continuare a operare nella massima sicurezza. Sappiamo quanto sia importante che tutti possano sentirsi al sicuro e protetti”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: 276 I POSITIVI IN BASILICATA

E’ stabile l’epidemia da coronavirus nella regione Basilicata. Gli ultimi dati comunicati dalla task force regionale parlano di 178 nuovi test per covid-19 effettuati nelle scorse 24 ore, e di questi, solo 6 sono risultati positivi mentre 172 sono stati quelli negativi, così come quanto accaduto il giorno precedente. 3 dei nuovi pazienti si trovano a Sant’Arcangelo, mentre gli altri tre sono residenti a Potenza, Pisticci e Pignola. Dopo questi nuovi dati, sale a 276 il numero di positivi da coronavirus in Basilicata da quando è scoppiata l’epidemia, con 3474 tampnoi effettuati. 15 sono invece i pazienti deceduti, di cui 6 a Potenza e 2 a Paterno, mentre i guariti da quando è scoppiata l’emergenza sono 13. Nelle strutture ospedalieri della Lucania risultano esservi ricoverati 67 pazienti, di cui solo 17 in terapia intensiva, e la maggior parte (39), invece nel reparto di malattie infettive. Infine, in isolamento domiciliare troviamo 209 persone. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: 100 MEDICI MORTI DA INIZIO EPIDEMIA

Si aggrava purtroppo il bilancio dei medici morti da coronavirus. Nelle ultime ore la cifra è divenuta “tonda”, ben 100 camici bianchi hanno infatti perso la vita nella loro lotta contro il covid-19. Ad aggiornare l’elenco, come fatto quotidianamente, è stato il sito della Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici, che ha appunto dato notizia di altri quattro decessi nella loro categoria, tutti medici di famiglia: “Le morti non fanno rumore, non fanno più rumore del crescere dell’erba, scriveva Ungaretti – commenta il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – eppure, i nomi dei nostri amici, dei nostri colleghi, messi qui, nero su bianco, fanno un rumore assordante. Così come fa rumore il numero degli operatori sanitari contagiati, che costituiscono ormai il 10% del totale. Non possiamo più permettere che i nostri medici, i nostri operatori sanitari, siano mandati a combattere a mani nude contro il virus. È una lotta impari, che fa male a noi, fa male ai cittadini, fa male al paese”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: STRETTO DI MESSINA CHIUSO A PASQUA

Lo Stretto di Messina chiude nel weekend delle festività pasquali. Dalla giornata di domani, venerdì 10 aprile, compresa Pasqua e lunedì dell’Angelo (Pasquetta), non sarà possibile spostarsi dalla Calabria alla Sicilia e viceversa, salvo rari casi. Potranno infatti attraversare le due regioni solamente i lavoratori pendolari, gli operatori sanitari, gli appartenenti alle forze dell’ordine, nonché le forze armate. Inoltre, nel periodo suddetto in tutta Sicilia, stop alle consegne a domicilio a Pasqua e Pasquetta, ma anche il divieto di uscire più di una volta al giorno, anche per fare la spesa. Queste sono alcune delle novità che sono state inserite nell’ultima ordinanza firmata dal presidente della regione siciliana, Nello Musumeci, nell’ambito delle misure necessarie per contenere l’emergenza coronavirus. Obiettivo del governatore, evitare che la gente si trasferisca in massa in Sicilia approfittando delle festività pasquali. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: 12 MORTI IN RSA DI SOLETO, LECCE

Altri morti nelle case di riposo. Gli ultimi numeri drammatici in tal senso ci giungono da Soleto, in provincia di Lecce (Puglia), dove 12 pazienti ricoverati presso la Casa di Riposo La Fontanella, sono purtroppo deceduti nelle scorse ore. Le vittime fino a poche ore fa erano 10, ma come riportato dai colleghi di SkyTg24.it, sono morti altri due anziani, una 95enne di Castrignano, e un 80enne di Galatini, tutti e due già ricoverati in ospedale. Al momento, nella struttura per anziani, vi sono 20 persone, tutti risultati positivi al coronavirus. Si tratta dell’ennesimo caso di morti nelle Rsa, e che ha comportato l’apertura di numerose indagini da parte delle forze dell’ordine. L’ultima in tale senso è stata avviata dalla procura di Padova, dopo che due persone sono morte nella casa di riposo gestita dall’istituto Configliachi. Le famiglie delle rispettive vittime hanno denunciato “opacità e poca chiarezza da parte della direzione degli istituti”, si legge su SkyTg24.it, e al momento non risulta esservi nessuno sul registro degli indagati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE, RECORD GUARITI IN UN GIORNO: +2099

Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità bacchetta virtualmente l’Italia e le altre nazioni del Vecchio Continente, ricordando come sia ancora troppo presto per parlare di lockdown e per avviare la cosiddetta “fase 2”, il nostro Paese ha raggiunto in queste ore un piccolo traguardo che fa ben sperare in chiave futura. Dall’inizio della pandemia, sono esattamente 26.491 gli italiani che possono definirsi guariti dal Coronavirus e, di questi, 2099 sono stati ufficializzati nella giornata di ieri, mercoledì 8 aprile 2020. Un piccolo, prezioso record: si tratta del numero di guarigioni più alto mai registrato in sole 24 ore finora. “Ci sono ad oggi 26.491 guariti, con il nuovo record di 2.099 guariti in più rispetto a ieri. I guariti degli ultimi 10 giorni sono pari al 50 per cento del totale dall’avvento dell’epidemia”, ha sottolineato il commissario Angelo Borrelli durante il consueto appuntamento della conferenza stampa della protezione civile. L’auspicio è che il trend possa essere confermato anche dai dati che verranno divulgati nel pomeriggio odierno. (aggiornamento di Alessandro Nidi)

CORONAVIRUS ITALIA: “FASE 2? TROPPO PRESTO”

Gli aggiornamenti sul coronavirus in Italia giunti ieri nel bollettino serale della Protezione Civile hanno da un lato evidenziato che la curva del contagio è ancora in lenta diminuzione rispetto alle scorse settimane, dall’altro però suggeriscono quanto sia forse ancora troppo presto per parlare di riaperture e ritorno ad una pseudo normalità. «Aprire o pensare di aprire in questa fase è abbastanza difficile», a dirlo è Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) a margine del bollettino Italia stilato dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli. I numeri sono infatti in lieve controtendenza rispetto al giorno di martedì: 95.262 contagi positivi al coronavirus (+1.195), 17.669 morti (ancora 542 vite spezzate in 24 ore) e 26.491 guariti-dimessi (+2.099, record dall’inizio della pandemia da coronavirus). A queste ultime notizie dalle Regioni, si aggiunge il bilancio in diminuzione per terapie intensive e ricoveri non critici: «Non siamo in diminuzione netta, siamo in rallentamento della velocità di trasmissione» ha ribadito Borrelli assieme a Guerra nel contestualizzare le possibilità di una riapertura con la famosa ormai “fase 2” ancora tutta da dirimere.

A livello di distribuzione regionale gli aggiornamenti prima del 9 aprile vedono ancora 28.545 persone positive in Lombardia, la regione sempre più colpita (con 9722 morti, poco meno di 300 solo ieri). Poi sono 13.110 i contagi in Emilia-Romagna (2234 decessi), 10.989 in Piemonte (1370 vite spente in 24 ore) 10.171 in Veneto (736) 5.557 in Toscana (392), 3.562 nelle Marche (652), 3.245 in Liguria (654), 3.448 nel Lazio (244), 1.940 nella Provincia autonoma di Trento (255),  2.859 in Campania (221), 2.238 in Puglia (219), 1.415 in Friuli Venezia Giulia (169), 1.893 in Sicilia (133), 1.534 in Abruzzo (179), 1.281 nella Provincia autonoma di Bolzano (183), 823 in Umbria (50), 840 in Sardegna (59), 755 in Calabria (60), 606 in Valle d’Aosta (102), 270 in Basilicata (14) e 181 in Molise (13 morti).

CORONAVIRUS ITALIA, IL PUNTO DI RANIERI GUERRA (OMS)

«C’è un serbatoio di asintomatici che continua a garantire la circolazione del virus. Si potrebbe ipotizzare a una riapertura per classe di lavoro, tipologia geografica e classe di età, ma con un occhio ad una diminuzione marcata di questa curva che ancora non c’è», ha spiegato ancora Ranieri Guerra nel voler frenare i voli in avanti sulle possibili road map per l’imminente fase 2. Il Governo ancora ieri si è riunito in un vertice con il Comitato Tecnico Scientifico per provare a stabilire linee guida e ipotesi di riapertura graduale, come spiegato dallo stesso esponente OMS: «Non credo che il governo italiano voglia procedere alla riapertura senza pensare a questo rischio. Per le decisioni del governo italiano bisogna chiedere al governo italiano, ma non credo che intenda proporre alcun tipo di azione che non sia ispirata dalla massima prudenza. E’ un momento in cui si inizia a vedere luce in alcune zone del paese, ma in altre zone la luce non c’è ancora e sono molto vicine. Il livello di allarme è tuttora massimo».

Insomma il “refrain” è sempre lo stesso, “troppo presto” per poter iniziare a fare i conti con le ferite economiche e sociali che l’epidemia sta provocando in Italia e nel resto del mondo: se negli scorsi giorni davanti agli aggiornamenti “positivi” e alle ultime notizie tutto sommato non più catastrofiche del coronavirus in Italia (anche se ci muoviamo sempre con 500-600 morti “confermati” e “ufficiali” al giorno, non certo un elemento da tenere in secondo piano) facevano pensare ad una ripresa a breve di qualche normalità nelle nostre vite, ci pensa Ranieri Guerra a tarpare tutte queste “ali” «Rilasciare ora credo sia assolutamente deleterio e può vanificare tutti i sacrifici e le misure adottate. Siamo a un passo dal vedere una prospettiva di vittoria, ma non significa che abbiamo vinto. Al contrario, è il momento di serrare le fila. Continuare con le stesse misure avrà un’efficacia sempre maggiore. Comprendere l’eticità dello stare in casa e rimanere isolati penso sia fondamentale per continuare».