Peggiora la situazione in Italia per conto di vittime e contagi, ma migliora sensibilmente nel contrasto ospedaliero e epidemiologico al coronavirus: i dati presentati dalla Protezione Civile nel bollettino con tutti gli aggiornamenti del 9 giugno mette in evidenza sì i 79 nuovi decessi (ieri erano 65) e i +283 contagi registrati, ma mostrano anche una diminuzione importante dell’emergenza in Lombardia, il fatto che vi sono 16 Regioni con 5 o meno contagi nuovi e addirittura “zero contagi” in Calabria, Valle d’Aosta, Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Puglia e Marche. Da inizio pandemia sono 235.561 le persone affette dal Covid-19, di cui 32.872 ancora positive oggi (decremento di 1.858 assistiti rispetto alla giornata di ieri): ottimi i numeri sui guariti – 2.062 sui 168.646 totali – mentre i tamponi processati +55.003 su 4.318.650. Sono ancora tantissime le vittime (salgono a 34.043) ma dati confortanti arrivano dagli ospedali: 263 sono in cura presso le terapie intensive (-20), 4.581 persone sono ricoverate con sintomi (-148), 28.028 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.



In merito alla diffusione regionale del coronavirus, i dati della Protezione Civile mostrano 18.297 attualmente positivi in Lombardia, 3.671 in Piemonte, 2.156 in Emilia-Romagna, 1.004 in Veneto, 628 in Toscana, 249 in Liguria, 2.570 nel Lazio, 992 nelle Marche, 675 in Campania, 613 in Puglia, 81 nella Provincia autonoma di Trento, 853 in Sicilia, 128 in Friuli Venezia Giulia, 567 in Abruzzo, 95 nella Provincia autonoma di Bolzano, 29 in Umbria, 54 in Sardegna, 8 in Valle d’Aosta, 68 in Calabria, 120 in Molise e 14 in Basilicata. Nota bene finale, sono nei 79 totali sono conteggiati 32 decessi riferiti a giorni precedenti e non alle ultime ventiquattrore, comunicati solo oggi dalla Regione Abruzzo. (agg. di Niccolò Magnani)



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I DATI DI IERI

Nuovo appuntamento con le ultime notizie e gli aggiornamenti riguardanti la pandemia di coronavirus in Italia. I dati comunicati ieri sera dalla Protezione Civile fanno ancora ben sperare, visto che i nuovi contagi giornalieri sono stati solamente 280, e le vittime 65. Da quando è scoppiata l’emergenza, lo scorso 21 febbraio, sono 235.278 le persone che hanno contratto il coronavirus, anche se sembrerebbero essere ancora svariati i “sommersi”. Lo si capisce da un’indagine emersa ieri, riguardante i test sierologici effettuati a Bergamo dove quasi 6 persone su 10, precisamente il 57%, sono risultate essere positive. I numeri reali della pandemia non li sapremo mai anche perchè sull’origine del covid continuano ad esservi teorie differenti, e l’ultima racconta di una prima comparsa del coronavirus addirittura ad ottobre, ben 8 mesi fa e con almeno 60 giorni di anticipo rispetto a quanto detto fino ad oggi. In attesa di avere maggiori certezze, il super manager Vittorio Colao, a capo della task force per l’emergenza, ha consegnato al Premier Conte il piano per la fase 3, quella del rilancio dell’Italia.



CORONAVIRUS ITALIA, IL PIANO DI COLAO PER UN’ITALIA PIU’ FORTE

Stando a quanto emerso, sarebbero state individuate sei macro-aree su cui fare leva, per avere “un’Italia più forte, resiliente ed equa”. Tra le misure emerse vi sarebbe un rinvio del saldo delle imposte 2019 e dell’accordo 2020, ma anche un’accelerazione sul 5G e sulla banda larga per i meno abbienti, l’esclusione del Covid dalle responsabilità penale delle imprese, sanatorie sul lavoro nero, e il rinnovo dei contratti a termine. Nella giornata di ieri è tornata allo scoperto anche la ministra dell’istruzione Azzolina, che ha smentito seccamente la possibilità che gli alunni possano tornare in classe “ingabbiati” nel plexiglass. “Mai pensato a ragazzi chiusi in cabina”, sono state le parole della stessa. Nel frattempo è diventata ufficialmente operativa l’app Immuni in 4 regioni, leggasi Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia, mentre nei prossimi giorni l’applicazione verrà estesa a tutto il paese, indicativamente attorno alla metà di giugno.