Con un attimo di ritardo rispetto al consueto, i dati di aggiornamenti dalle varie Regioni d’Italia indicano nel bollettino della Protezione Civile odierno ancora 172 morti, +2452 guariti, -1222 attualmente positivi, +1402 casi di cui però 419 provengono da conteggi passati della Lombardia certificati oggi 12 maggio 2020. Le ultime notizie giunte dai vari report regionali danno dunque una nuova fotografia di generale miglioramento della pandemia in Italia, anche se resta alto il numero di vittime, 172 per l’appunto, che portano il conteggio generale al drammatico numero di 30.911 dall’inizio dell’emergenza Covid-19: 221.216 i casi positivi da coronavirus in Italia fin da fine febbraio (+1.402), di questi però 81.266 sono attualmente malati, con decremento di 1.222 rispetto alla giornata di lunedì. Ricoverati in terapie intensive sono rimasti 952 (-47) mentre ancora in reparti Covid-19 sono 12.865 (-674); da ultimo, sono 67.449 le persone – pari all’83% degli attualmente positivi – in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi, mentre i dimessi-guariti salgono a 109.039, con un incremento di 2.452 persone rispetto a ieri.



A livello di diffusione del coronavirus nelle Regioni, i dati del bollettino Protezione Civile mostrano 30.675 attualmente positivi in Lombardia, 13.184 in Piemonte, 6.801 in Emilia-Romagna, 5.190 in Veneto, 3.841 in Toscana, 2.779 in Liguria, 4.273 nel Lazio, 3.208 nelle Marche, 1.877 in Campania, 667 nella Provincia autonoma di Trento, 2.421 in Puglia, 1.911 in Sicilia, 801 in Friuli Venezia Giulia, 1.548 in Abruzzo, 437 nella Provincia autonoma di Bolzano, 109 in Umbria, 506 in Sardegna, 104 in Valle d’Aosta, 568 in Calabria, 140 in Basilicata e 226 in Molise.



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I DATI DI IERI

Non può non essere incoraggiante l’ultimo bollettino del coronavirus in Italia. Soprattutto voltando indietro lo sguardo di due mesi rispetto ad oggi. I dati diramati dalla Protezione Civile parlano di un bilancio ancora pesante sotto il punto di vista dei morti (179 nuovi decessi), ma a dare l’idea di quanto la pressione della malattia sia diminuita sugli ospedali basta osservare il dato dei ricoveri in terapia intensiva, ad oggi 999: per la prima volta sotto i mille dal 10 marzo. Basti pensare che il “picco” dei ricoveri aveva toccato quota 4.068 ricoverati in terapia intensiva, un numero che aveva fatto tremare le vene ai polsi della massime autorità governative e sanitarie, lasciando immaginare che l’ipotesi da incubo di un collasso del Servizio Sanitario Nazionale, in particolare al Nord Italia, non fosse poi così campata in aria.



CORONAVIRUS ITALIA: DAL 18 APERTURE DIFFERENZIATE REGIONE PER REGIONE

Le misure di lockdown, la disciplina degli italiani, hanno fatto il resto salvando il Paese dalla catastrofe. Questo però non significa che si possa guardare al futuro con la spensieratezza di un tempo: da una parte il coronavirus in Italia continua a circolare, come dimostrano i dati della Protezione Civile, che nelle ultime ore ha registrato 744 nuovi contagi. Sul fronte della gestione della Fase 2 di “convivenza” con il virus, in attesa che la maggioranza trovi la quadra sul “decreto Rilancio” (ex aprile e maggio), la notizia più importante è l’accordo raggiunto tra Governo e Regioni rispetto alle “aperture su misura” che saranno possibili – in osservanza delle linee guida emanate da Roma – a partire dal 18 maggio. Come riportato da SkyTg24, in questi giorni Inail e Cts faranno i protocolli che mancano e che saranno indicati per ogni attività perché si possa riaprire nella massima sicurezza. Dal 18 maggio, dunque, la differenza epidemiologica tra territori sarà un fattore. Ma il governo si riserverà il potere di chiudere di nuovo qualora si sviluppassero pericolosi focolai.