«Le cose vanno meglio, ma siamo ancora in fase 1 e bisogna stare cauti in preparazione di una eventuale fase-2. Riprendere la Serie A di calcio? Al momento non dare l’ok!», così il Professor Rezza (Iss) a margine della conferenza stampa dove il capo della Protezione Civile BorrellI ha da poco letto il nuovo bollettino coronavirus 13 aprile. 20465 morti (+566, +2,8% rispetto a ieri), 103.616 contagi attuali al coronavirus, +1363 (+1,3%), ricoverati in terapia intensiva 3.260 (-83, -2,5%).
Gli aggiornamenti sul Covid-19 in Italia purtroppo vede la riconferma sull’avanzamento dei decessi: «sarà l’ultimo degli indicatori che vedremo deflettere. Il trend diminuisce ma siamo ancora a 500 di media ed è una terribile notizia, sempre», continua Rezza. Per quanto riguarda la Regione Lombardia, la più colpita dall’emergenza pandemia in Italia, le ultime notizie dal bollettino letto da Gallera mostrano aumento di 1.262 contagi in un giorno (60314 postivi al coronavirus), vittime 10.901 (+280) e calano i malati in terapia intensiva 1.143 (-33).
Bollettini coronavirus Italia: Protezione Civile – Veneto – Lombardia – Emilia Romagna
AGGIORNAMENTI LAZIO: +123 CASI E 5 VITTIME
In attesa degli aggiornamenti in arrivo alle ore 18 con i dati del coronavirus in tutta Italia, emergono nelle ultime notizie dai singoli territori i dati confortanti della Regione Lazio: nel bollettino di Pasquetta, l’assessorato alla Sanità illustra tutte le novità del 13 aprile rilevando un dato per fortuna contenuto delle vittime e pure per i nuovi contagi nel ultime 24 ore. 123 nuovi positivi in Lazio (47 nella sola città di Roma, 110 nella provincia) con 5 morti (nessuno nella Capitale): per quanto riguarda la vittime l’assessore D’Amato spiega come le ultime provengano da Civitavecchia (una donna 84enne), un 90enne e due donne di 68 e 75 anni nella Asl Roma 6.
Restano alti i dati sui positivi attualmente in zona Roma, «dovuti ai cluster delle case di riposo a Fiano Romano e Campagnano (22 e 3 casi, rispettivamente) e al cluster di Villa Fulvia (Asl Roma 2)». Per quanto riguarda la Regione Veneto invece, i dati del bollettino quotidiano illustrati dal Governatore Zaia hanno visto 10 vittime con 17 nuovi contagi che vanno ad aggiungersi ai 10776 contagiati positivi da coronavirus in tutto il territorio regionale. (agg. di Niccolò Magnani)
UN SOLO CASO AD ALZANO IN 7 GIORNI
Nonostante le autorità continuino giustamente a mantenere la guardia altissima causa epidemia da coronavirus, qualche dato che fa sorridere e ben sperare c’è. Ad esempio, i numeri che ci giungono in queste ore da Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo, uno dei comuni più falcidiati dal terribile covid-19 nelle scorse settimane. Pensate che nella settimana della Pasqua, quella che si è chiusa ieri, una sola persona in più è risultata essere positiva ad Alzano. Ad annunciarlo è stato il sindaco dello stesso comune, Camillo Bertocchi: “dal 23 febbraio – ha aggiunto – sono stati registrati 118 decessi, 95 in più dei primi tre mesi del 2019: per noi è tragedia al pari delle grandi guerre, forse ancora più cruenta perché repentina e inaspettata”. Continuano intanto i controlli da nord a sud del nostro paese, e nella sola giornata di ieri, in quel di Milano, ben 10mila persone sono state fermate dagli agenti, ed una sola è stata denunciata per false dichiarazioni. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS AGGIORNAMENTI ITALIA: NUOVO BOLLETTINO SPALLANZANI
Nell’ultimo bollettino diramato a mezzogiorno dallo Spallanzani di Roma si può evidenziare come rispetto a ieri, gli ultimi aggiornamenti danno 165 nuovi ricoverati positivi al coronavirus nell’istituto d’eccellenza per malattie infettive: «di questi, 24 pazienti necessitano di supporto respiratorio», ribadisce il bollettino medico prima di aggiungere «In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali sono a questa mattina 266».
Tra le ultime pessime notizie, una buona arriva sempre dallo Spallanzani e riguarda il poliziotto del Commissariato di Roma Spinaceto che è ormai «clinicamente guarito» e prossimo alle dimissioni. «Siamo entusiasti di comunicare questa lieta notizia, si tratta di uno dei primi casi di coronavirus riscontrati nel Lazio» ha poi commentato anche l’assessore alla Sanità regionale Alessio D’Amato. Ricordiamo come il poliziotto era rimasto contagiato dopo un contatto con una persona proveniente dalla zona rossa della Lombardia a fine febbraio e con lui si era poi ammalata tutta la famiglia. Loro erano rimasti tutti senza complicazione in quarantena a casa mentre il poliziotto era stato ricoverato allo Spallanzani per le condizioni critiche di cui soffriva. (agg. di Niccolò Magnani)
CIRIO “PROROGA MISURE IN PIEMONTE”
Alberto Cirio, governatore della Regione Piemonte, ha annunciato nelle passate ore l’intenzione di firmare la proroga delle misure restrittive in vigore fino al prossimo 3 maggio. “Oggi è un giorno che abbiamo sempre vissuto come una festa e so che per tutti è un grande sforzo continuare a mantenere e rispettare la linea del rigore, ma è l’unico modo per non vanificare i sacrifici fatti finora”, ha spiegato il presidente della regione piemontese, come riferisce SkyTg24. Esattamente come accaduto nella vicina Lombardia, anche in Piemonte quindi librerie, cartolerie e negozi di abbigliamento per bambini resteranno chiusi, a differenza di quanto contenuto nel nuovo dpcm del governo dello scorso 10 aprile. Secondo i dati, infatti, nelle prossime due settimane il Piemonte potrebbe superare l’Emilia-Romagna e diventare la seconda regione italiana per casi di Coronavirus. Lo scrive oggi Open analizzando i risultati emersi a parità di aumento del numero di tamponi e che ha evidenziato come il Piemonte cresce a una velocità maggiore dell’Emilia-Romagna, alle spalle della Lombardia tra le regioni maggiormente colpite dalla pandemia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IN LIGURIA RIAPRONO I CANTIERI?
Il Coronavirus in Italia non ha ancora allentato la sua presa: il bollettino emesso dalla Protezione Civile domenica (come sempre alle ore 18:00) parla di oltre 102000 positivi, dunque i numeri restano abbastanza alti con la Lombardia che ha già superato quota 31000, e rimane la Regione sempre più bersagliata. Numeri in aumento anche in Emilia Romagna e Piemonte, i morti erano quasi 20000 ma se non altro è confortante il fatto che stiano aumentando anche i guariti, segno del fatto che evidentemente la pandemia potrebbe davvero entrare nella sua Fase 2. Gli italiani hanno trascorso la Pasqua senza poter andare in chiesa o riunirsi con i familiari distanti: senza ombra di dubbio si è trattato di un giorno difficile per tante persone, bisognerà tenere duro ancora un po’ cercando di rispettare le norme sanitarie ancora in atto.
La morsa del Coronavirus non si allenta in Italia, ma c’è chi sta già preparando la Fase 2: sapevamo del Veneto che ha dichiarato la conclusione del lock down, ma sono arrivate anche le dichiarazioni del governatore della Liguria Giovanni Toti, che ha annunciato l’imminente firma di un’ordinanza per riaprire alcuni cantieri. E’ previsto per oggi un incontro con tecnici e assessori competenti “per parlare del decreto-ordinanza che colmi alcune lacune del provvedimento governativo”, che come sappiamo ha prolungato l’isolamento fino al 3 maggio. Il tema dunque resta sempre lo stesso: una diversità di veduta tra il Governo e le varie regioni, anche in Liguria dove Toti si è concentrato sulla riduzione di alcuni milioni di euro destinati alla cassa integrazione (“stiamo litigando per riaverli indietro”) e appunto la chiusura forzata di alcuni cantieri definita “imbarazzante”, per esempio quelli per la fibra ottica.
CORONAVIRUS ITALIA: PARLA IL PROFESSOR LOCATELLI
Inoltre in serata sono arrivate anche le parole di Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di Sanità che, intervenuto a Che Tempo che Fa (la trasmissione su Rai 3) ha parlato dello stesso tema, ovvero quello della riapertura. Nelle sue dichiarazioni il professore ha sottolineato la necessità di riaprire “senza far riesplodere l’epidemia da Coronavirus”, visto che la situazione rimane critica e delicata. Sarà assolutamente fondamentale anche lo studio di sierovalenza: anche in questo caso quindi si parla di quando e come fare terminare il lock down, nei giorni scorsi si era ventilata l’ipotesi di farlo in maniera scaglionata secondo un piano che guardasse prima alle zone meno colpite dalla pandemia e, stando alle ultime dichiarazioni, sembra che alcune regioni in autonomia abbiano già pensato ai loro distinti piani per affrontare l’emergenza e provare a riprendere la corsa. Cosa succederà invece oggi?