Siamo a quasi 200mila casi di coronavirus in Italia. Quelli totali sono infatti arrivati a 192.994. I morti invece sono 25.969. Questi alcuni dei dati sull’epidemia forniti dalla Protezione civile con il suo bollettino giornaliero. Crescono i guariti: 60.498. Un altro segnale incoraggiante arriva dagli ospedali e dal fatto che metà delle regioni italiane fanno segnare un calo di malati per il coronavirus. In controtendenza Lombardia e Piemonte. Preoccupa Milano, dove si registrano in totale 17.689 positivi con un aumento di 412 nuovi casi, di cui 246 a Milano città. Nel frattempo è salita a 150 la lista dei medici morti a causa del Covid-19. L’elenco, aggiornato costantemente dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), include Gianbattista Perego, medico di famiglia, e Guido Retta, ortopedico in pensione.
In un tweet il premier Giuseppe Conte ha annunciato la collaborazione con l’Oms per il vaccino anti coronavirus. «Siamo orgogliosi di aderire con molti altri partner per accelerare tutti gli sforzi per un accesso universale ed equo al vaccino contro Covid 19. Trovare e distribuire il vaccino è l’unico modo per vincere questa battaglia. Insieme ce la faremo». (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS ITALIA, 14 POSITIVI IN OSPEDALE RIMINI
Preoccupa il picco di casi registrati nelle scorse ore presso l’ospedale Infermi di Rimini, in Emilia Romagna. Come riferito dai colleghi di SkyTg24, ben 14 persone sono risultati essere positive al covid-19 presso il reparto di geriatria della struttura ospedaliera suddetta. Di questi, otto sono pazienti (due uomini e sei donne), mentre i restanti sei sono operatori sanitari di cui quattro infermieri. Stando a quanto comunicato dall’Asl locale, nella giornata di mercoledì scorso, dopo alcuni esami precauzionali eseguiti su alcuni pazienti in dimissione e destinati a case di cura per anziani, è emerso un caso di positività, e di conseguenza si sono scoperti anche gli altri. L’ospedale Infermi ha immediatamente provveduto ad isolare i vari pazienti, sanificando il reparto. E a proposito di medici, infermieri e operatori sanitari, molti di quelli impegnati nell’emergenza hanno deciso di “modificare” le proprie tute protettive con i nomi e i numeri dei propri beniamini, da Dybala a Vieri, passando per Chiellini e via discorrendo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: INDICE CONTAGIOSITÀ TRA 0,5 E 0,7
Ci sono i presupposti per abbozzare un timido sorriso nel leggere i dati aggiornati relativi alla pandemia di Coronavirus in Italia e risalenti alla giornata di ieri, giovedì 23 aprile 2020: per il quarto giorno consecutivo sono in diminuzione i pazienti Covid-positivi (106.848 in tutto, 851 in meno rispetto a mercoledì), mentre i guariti in un solo giorno sono stati 3.033. Rapporto positivo anche fra il totale dei tamponi effettuati (66.658) e i nuovi casi rilevati (2.646), pari al 3,9% (statistica mai così bassa). Le vittime, invece, salgono a 25.549 (+464) e a destare particolare preoccupazione è il Piemonte, ove il trend dei contagi è segnalato in crescita (30 malati in più rispetto alle altre regioni più colpite, quali la Lombardia, il Veneto e l’Emilia-Romagna). Per questo, nel corso della consueta conferenza stampa della protezione civile è stato ricordato che il 4 maggio non rappresenterà un via libera collettivo e che occorrerà tenere sotto stretto monitoraggio l’indice di contagiosità del Covid-19, che si attesta attualmente fra lo 0,5 e lo 0,7.
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: MEDICI DEL LAVORO CHIEDONO TAMPONI E TEST SIEROLOGICI
Servirà dunque grande prudenza a partire dal mese prossimo, quando il nostro Paese, al pari di molte altre nazioni europee, cercherà di riavviare il proprio motore economico e di dare il via alla cosiddetta Fase 2. Il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, prima della lettura del consueto bollettino, ha rimarcato che per la prima volta i “numeri sono particolarmente confortanti, in quanto, nel complesso, i dimessi e i guariti sono di più dei nuovi casi”. Come detto, tuttavia, gli esperti raccomandano massima cautela e un appello in tal senso è giunto in queste ore anche dai medici del lavoro, che hanno dichiarato: “Dateci la possibilità di fare tamponi e test sierologici sui lavoratori per fare ripartire in sicurezza le aziende. In caso contrario, non potremo verificare se un lavoratore è affetto da Coronavirus”. Come riferisce l’ANSA, è stato il network Consulcesi, che tutela legalmente i medici competenti, a sottoporre al ministero competente, alle Regioni, alla protezione civile e agli ordini professionali tali richieste.