Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “Sono arrivati nove milioni di mascherine“, in riferimento a un gesto di solidarietà da parte degli Emirati Arabi Uniti. Un approvvigionamento non di poco conto, dal momento che la Lombardia ha decretato l’utilizzo obbligatorio delle mascherine per chi esce di casa (va da sé, solo ed esclusivamente per motivi di stringente e improrogabile necessità). Una linea che si prepara a seguire anche la Regione Toscana, il cui governatore, Enrico Rossi, ha chiesto ai sindaci di distribuire i dispositivi di protezione individuale porta a porta per evitare assembramenti, come peraltro sta avvenendo in decine e decine di Comuni italiani. “Quando torneremo alla normalità, convivendo con il virus, l’utilizzo delle mascherine sarà fondamentale, soprattutto quando non sarà possibile mantenere la distanza di sicurezza. La vera normalità arriverà con il vaccino”, ha asserito il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, nell’ambito di una dichiarazione ripresa dall’ANSA. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ANCORA UN CALO IN TERAPIA INTENSIVA
Il picco continua ma i dati continuano ad essere incoraggianti per quanto riguarda l’emergenza coronavirus in Italia, nonostante il problema dei deceduti non allenti la morsa e i numeri siano purtroppo sempre alti. Ma il dato che conforta maggiormente operatori sanitari e protezione civile è quello relativo ai ricoveri in terapia intensiva che per il terzo giorno consecutivo calano. Oggi sono 3898, ovvero 79 meno di ieri. Resta invece stabile il numero di ricoverati con sintomi 28976 persone (27 in più di ieri). Riuscire a dare tregua alle terapie intensive è però fondamentale per cercare di allentare la pressione negli ospedali: secondo gli esperti si potrà parlare di vero e proprio calo dell’epidemia in Italia quando oltre al numero dei ricoverati calerà anche quello dei decessi, ma il trend resta incoraggiante dopo settimane di pura emergenza. (agg. di Fabio Belli)
DATI INCORAGGIANTI MA ALTRI 636 DECEDUTI
«I dati di oggi ci confermano un trend che conforta nel vedere l’efficacia delle misure di contenimento. Se guardiamo i dati su base settimanale, dal 30 marzo al 6 aprile abbiamo riduzione del 90% dei ricoverati in aumento: trend confortato anche da andamento dei ricoverati in terapie intensive», lo spiega Luca Richeldi, pneumologo del Gemelli di Roma durante la lettura del bollettino coronavirus Italia con i nuovi aggiornamenti sul contagio di oggi 6 aprile. +636 morti, +1022 guariti, +27 ricoveri, -79 terapie intensive e +1942 contagi nelle ultime 24 ore sono i principali trend registrati dalle ultime notizie fornite dal commissario Borrelli: sul fronte del bilancio totale, sono 93187 i contagi attualmente positivi al Covid-19 (+2,1% rispetto a ieri), 16523 decessi (+4%, in aumento purtroppo rispetto a ieri che erano “solo” 519), 22837 guariti-dimessi e bilancio infetti da Sars.Cov.2 che si ferma a 132547, +2,8% rispetto alla giornata di domenica.
Delle 93187 persone attualmente positive al coronavirus, 3.898 casi (-79, -2% su ieri) sono ricoverati in terapia intensiva, ancora una volta un dato confortante e in discesa rispetto alla giornata di domenica. 28976 sono invece ricoverati non gravi (+27 rispetto a ieri, trend ancora in calo); mentre sono 22837 i dimessi/guariti (+1022, +4,7%) dall’inizio dell’epidemia da Covid-19. A livello regionale, questa la distribuzione del contagio secondo il bollettino nazionale: 28.469 contagi in Lombardia, 13.051 in Emilia-Romagna, 10.545 in Piemonte, 9.722 in Veneto, 5.301 in Toscana, 3.706 nelle Marche, 3.300 nel Lazio, 3.117 in Liguria, 2.698 in Campania, 2.115 in Puglia, 1.815 in Sicilia, 1.838 nella Provincia autonoma di Trento, 1.396 in Friuli Venezia Giulia, 1.425 in Abruzzo, 1.260 nella Provincia autonoma di Bolzano, 872 in Umbria, 819 in Sardegna, 722 in Calabria, 567 in Valle d’Aosta, 262 in Basilicata e 187 in Molise. (agg. di Niccolò Magnani)
Bollettini coronavirus 6 aprile: Protezione Civile – Lombardia – Veneto – Emilia Romagna
I DATI DAL LAZIO E DA ROMA CAPITALE
In attesa dei dati da tutta Italia con il bollettino coronavirus, le Regioni di Lazio e Veneto hanno già inviato i rispettivi “bollettini” quotidiani con tutti gli aggiornamenti sulla diffusione del coronavirus: e così se il Governatore Zaia ha fatto sapere che da ieri notte ci sono stati in tutto il Veneto +10 morti (664), 9943 contagi attuali (+181), poco fa sono emerse anche le ultime notizie dalla Regione Lazio tramite il bollettino diramato dall’assessore Sanità D’Amato. «Oggi registriamo un dato di 151 casi di positività, si conferma il rallentamento del trend al 3,9%. A Rieti si registra un dato di 58 casi in prevalenza già noti, relativi ai cluster delle case di riposo, notificati in ritardo e che rappresenta 1/3 dei casi totali nella regione, mentre Roma città continua il rallentamento», spiega l’assessore Alessio D’Amato al termine della videoconferenza dell’intera task force anti coronavirus con i direttori delle Asl dislocate sul territorio.
In termini di contagi, è stata superata proprio oggi quota 50mila tamponi svolti dall’inizio della pandemia e crescono per fortuna i guariti (+27 sui 502 totali). Sono poi usciti dalla sorveglianza domiciliare in 12.684, mentre i decessi «nelle ultime 24h sono stati 10». Novità intanto sul fronte normativo con il Governo che ha varato questa mattina il nuovo Decreto Scuola (QUI TUTTI I DETTAGLI) e che sta per trovare l’intesa anche sul Decreto Liquidità Imprese (QUI LA BOZZA DEL TESTO) per concedere fin dai prossimi giorni maggior spazio di manovra alle aziende colpite dal coronavirus. (agg. di Niccolò Magnani)
POSITIVO DIRIGENTE AIFA NICOLA MAGRINI
Anche il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è positivo al coronavirus. Nicola Magrini si è sottoposto a tampone ed è risultato appunto positivo. Come previsto dalla normativa, da ieri è in isolamento. Lo comunica Aifa in una nota in cui precisa che Magrini sta bene e continuerà a svolgere il suo lavoro da remoto, quindi in regime di smart working. «Tutti coloro che sono stati in stretto contatto con lui saranno in isolamento domiciliare fino a verifica del loro stato rispetto al virus Covid-19». Il direttore generale dell’Aifa, nominato quest’anno e con un passato nell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), non è il primo tra i dirigenti sanitari e politici contagiati dal coronavirus. Prima di lui, ad esempio, a contrarre il coronavirus il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il consulente della Regione Lombardia ed ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, risultati entrambi positivi nelle settimane precedenti. (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS ITALIA: 87 I MEDICI MORTI DI COVID 19
Coronavirus in Italia, le ultime news segnalano un aumento dei medici contagiati dal virus Covid-19. Stando ai dati dell’ultima ora sono 87 i medici morti per Coronavirus nel nostro paese come segnato dalla Fnomceo, la Federazione degli ordini dei medici. 7 decessi in più rispetto all’ultimo aggiornamento, mentre aumentano anche il numero dei medici e del personale sanitario che è stato contagiato: ben 12.252 casi. Se da un lato aumentato i contagi e i decessi dei medici e del personale sanitario, aumentano anche i numeri dei controlli e delle persone multate. Stando ai dati dell’ultima ora sono state quasi 8000 mila le persone controllate e tra queste 502 hanno ricevuto delle multe e 2 sono state denunciate nella città di Milano e provincia. Nonostante il divieto e le regole imposte dal Governo di restare a casa e di uscire solo in caso di estrema necessità, c’è ancora gente che esce di casa anche solo per fare una passeggiata. I numeri dei contagi, infatti, hanno segnalato un aumento nella città di Milano con 171 casi nella sola giornata di ieri, domenica 5 aprile 2020. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
CORONAVIRUS ITALIA, CONTE “FINE LOCKDOWN? VEDREMO”
Il premier italiano Giuseppe Conte è stato intervistato dall’emittente televisiva americana Nbc per parlare dell’emergenza Coronavirus in Italia. In primis, il leader del Governo ha rivolto parole colme di gratitudine nei confronti degli Stati Uniti d’America (“Noi stiamo soffrendo molto, è un dolore devastante e in questo momento di difficoltà gli USA e il presidente Donald Trump hanno dimostrato una volta di più di essere nostri stretti alleati e amici, fornendo all’Italia il loro supporto”), per poi passare a uno degli interrogativi più gettonati dell’ultimo periodo: quando termineranno o verranno allentate le misure restrittive nel nostro Paese? “In questo momento non posso dire quando il lockdown avrà fine – ha asserito Conte –. Noi stiamo seguendo le indicazioni del comitato scientifico. L’Italia è stata la prima nazione ad affrontare l’emergenza. La nostra risposta forse non è stata perfetta, però noi abbiamo agito al meglio sulla base della nostra conoscenza”. Il messaggio più importante per gli italiani? “Restate a casa, rispettate le regole di sicurezza e presto tutto finirà”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
CORONAVIRUS ITALIA: “CURVA HA INIZIATO DISCESA”
«La sfida è intercettare positivi, anche con pochi sintomi, per bloccare o comunque rallentare la diffusione del coronavirus in Italia». A tracciare il nuovo percorso per superare l’emergenza coronavirus è il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro. Intervenuto a “Che tempo che fa”, ha evidenziato il fatto che «tutto il servizio sanitario nazionale si è comportato in maniera eroica», soprattutto nella fase emergenziale. Nella conferenza stampa di ieri in Protezione civile ha infatti annunciato una importante svolta: «La curva ha iniziato la discesa e inizia a scendere anche il numero dei morti. Iniziamo a pensare alla fase 2 se i dati si confermano, ovvero a riflettere su come mantenere bassa la diffusione della malattia». Ma questo dato positivo però va conquistato giorno dopo giorno, continuando a rispettare queste misure che faranno decrescere ulteriormente la curva. I numeri infatti restano importanti: i morti sono 15.887, i contagiati sono 91.246 mentre 21.815 sono guariti: il totale è di 128.948 casi.
CORONAVIRUS ITALIA, VERSO LA “FASE 2” ANCHE PER I FARMACI
La situazione migliora e si vede all’orizzonte la “fase 2” per l’Italia, ma lo stesso si può dire per i farmaci. Gli ospedali nel momento più difficile dell’emergenza coronavirus somministravano medicine varie per endovena a tutti i casi gravi. Non era la miglior strategia, ma quella più istintiva per salvare vite. Ora invece le terapie vengono diversificate. I farmaci antivirali vengono considerati quelli più utili nella fase iniziale, mentre quando i polmoni sono compromessi si prova ad agire sul sistema immunitario. Ma c’è la scommessa degli anticorpi. Stanno aumentando le regioni che sperimentano il plasma dei convalescenti: dopo Pavia, anche Toscana, Lazio, Campania, Marche e Molise stanno aspettando le autorizzazioni finali. Si tratta di un tipo di terapia usata in emergenze come Ebola. «La difficoltà sta nel trovare pazienti con una quantità alta di anticorpi neutralizzanti, quelli efficaci contro il virus», ha dichiarato a Repubblica Massimo Andreoni, professore di malattie infettive a Roma Tor Vergata.