Non è una giornata tremenda come quella registrata venerdì e sabato, ma restano comunque alti i numeri sui decessi e sui nuovi contagi da coronavirus: le ultime notizie in arrivo dal bollettino nazionale della Protezione Civile (QUI LA NOTIZIA E I DETTAGLI) mostrano 73880 positivi attuali (+ 3851), 13030 guariti-dimessi (+ 646) e purtroppo 10779 morti con nuove 756 vittime nelle ultime 24 ore. Il Commissario Angelo Borrelli ha spiegato come la curva sia ancora in “tendenza costante” ma con calo da registrare “positivo” per numero di posti in terapie intensiva (3906, +50 rispetto a ieri).
Negli aggiornamenti delle Regioni su numeri dei contagiati positivi, il bollettino della Protezione Civile mostra i seguenti numeri: 25.392 in Lombardia, 10.535 in Emilia-Romagna, 7.251 in Veneto, 7.268 in Piemonte, 3.160 nelle Marche, 3.786 in Toscana, 2.279 in Liguria, 2.362 nel Lazio, 1.556 in Campania, 1.293 nella Provincia autonoma di Trento, 1.432 in Puglia, 1.141 in Friuli Venezia Giulia, 1.034 nella Provincia autonoma di Bolzano, 1.330 in Sicilia, 1.169 in Abruzzo, 897 in Umbria, 539 in Valle d’Aosta, 582 in Sardegna, 577 in Calabria, 197 in Basilicata e 100 in Molise. Negli ultimi 3 giorni «si è verificato un calo sia del numero delle vittime sia dei ricoveri in terapia intensiva» spiega Luca Richeldi, pneumologo al Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico, «si tratta di grandi cambiamenti nell’ordine del 10-15% che dipendono dalle misure messe in atto e da un sistema sanitario che sta rispondendo». (agg. di Niccolò Magnani)
Bollettini coronavirus: Protezione Civile – Lombardia – Veneto – Emilia Romagna
BRUSAFERRO (ISS) “FASE VICINA AL PICCO”
«Ci troviamo in una fase vicina al picco». La previsione è di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Intervenuto su Raitre durante la trasmissione “Mezz’ora in più”, ha spiegato che siamo dunque vicini al picco. «La sfida oggi è individuare le persone prima che arrivino in ospedale», ha aggiunto. Questo vuol dire che bisogna intercettare i paucisintomatici (coloro che hanno pochi sintomi) e i positivi. A proposito invece delle misure finora adottate dal governo, ha commentato: «Le politiche di popolazione vanno tarate sugli strumenti che possediamo». Ma dall’Iss arrivano anche indicazioni importanti sulla pericolosa tendenza alle terapie fai da te contro Covid-19. «Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali, e l’automedicazione comporta rischi ancora più gravi quando si usano farmaci non autorizzati. In caso di acquisti online, poi tali rischi sono moltiplicati perché i farmaci potrebbero essere contraffatti», ha dichiarato Patrizia Popoli, direttrice Centro di Ricerca dell’Iss. (agg. di Silvana Palazzo)
CORONAVIRUS ITALIA: VENETO +14 MORTI, CAOS PICCO SICILIA
In attesa dei completi dati nazionali in arrivo alle ore 18 con il bollettino della Protezione Civile, gli aggiornamenti sul coronavirus da Veneto e Sicilia fanno ben sperare sul fronte contagi ma preoccupano ancora sul bilancio delle vittime. Nel bollettino quotidiano presentato dal Governatore Zaia in conferenza stampa (QUI LA NOTIZIA), sono 258 le persone contagiate in più di ieri mentre 14 sono le vittime. A bilancio generale, i contagiati veneti passano a 8.358 mentre sono 392 le morti drammatiche per Covid-19 dall’inizio della pandemia. Le persone in isolamento domiciliare sono 20.064, mentre i pazienti in terapia intensiva sono 355 (+6): tra le provincie maggiormente colpite dai nuovi casi troviamo Verona con 86, Padova con 58, Treviso con 39, Venezia e Vicenza con 36. Sul fronte Sicilia invece, il Governatore Nello Musumeci ha fatto sapere poco fa che «il 95% della gente in Sicilia rimane a casa, non va in giro, il picco dei contagi del coronavirus dovrebbe arrivare entro la metà di aprile». Proprio sulla tenuta del Sud Italia nelle prossime settimane si gioca la partita forse più importante dell’intero contagio italiano: «Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora», ha spiegato il Ministro della Sanità Speranza nell’intervista odierna al Corriere della Sera. (agg. di Niccolò Magnani)
MARCHE, 185 NUOVI CASI CORONAVIRUS
Continuano ad arrivare i dati ufficiali dei casi/morti da coronavirus nelle varie regioni d’Italia. L’ultimo bollettino è quello emesso dall’Alto Adige, dove sono 123 le nuove persone infette da covid-19, mentre le vittime sono salite a quota 71. Come comunicato dalla regione, è ripresa a salire nella giornata di ieri la curva dei contagi nella provincia di Bolzano. In totale i contagi sono ora 1205 (di cui 247 nella sola città di Bolzano), di cui 229 ricoverate (206 presso le varie strutture del territorio, e 29 a Colle Isarco). 51 invece i pazienti che al momento sono in terapia intensiva, e nove pazienti sono stati trasferiti nella vicina Austria. Pubblicato anche il nuovo bollettino delle regioni Marche, con i contagiati che sono saliti di 185 unità nelle ultime 24 ore. Il numero è pari al 33% dei tamponi effettuati ieri (547): in poche parole, una persona su tre esaminata è risultata essere contagiata, un dato senza dubbio preoccupante e superiore alle precedenti 24 ore, dove i positivi erano stati 177 su 824 esami. In totale sono 3.558 i marchigiani positivi al covid 19. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA: 11 MORTI IN PICCOLO COMUNE ABRUZZO
Tre persone sono morte in un paesino dell’Abruzzo, leggasi Castiglione Messer Raimondo. Al momento si registra un focolaio in quella zona con ben 45 casi su circa duemila abitanti, e il comune abruzzese viene un po’ considerato il Vo’ del centro Italia. Nelle ultime ore sono morte tre persone per un totale di undici vittime, tutte registrate negli ultimi dieci giorni. Tenendo conto del numero di contagi e del numero di residenti, si tratta del comune abruzzese con il più alto rapporto infetti/cittadini. Positivo anche il sindaco Vincenzo D’Ercole, di 30 anni, attualmente in isolamento casalingo. Intanto si moltiplicano i messaggi d’allarme nel mondo dell’economia: l’emergenza da coronavirus ha catapultato il paese in una gravissima crisi sanitaria, e di pari passo, in una economica. “Le imprese italiane sono ormai senza liquidità – le parole di Confesercenti – il lockdown disposto per contenere i contagi ha portato ad una caduta insostenibile dei ricavi, con una perdita quantificabile in circa 18 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi a carico delle imprese del commercio, del turismo e della ristorazione”. Secondo l’associazione delle imprese di commercio, turismo e artigianato, serve liquidità: “per arginare questo shock è necessario agire sulla leva del credito, ma i meccanismi di agevolazione ai prestiti messi in campo dal Cura Italia non stanno funzionando”. Simile il pensiero di Stefano Buffagni, viceministro del lavoro e dello sviluppo economico, che in un’intervista ai microfoni del Corriera della Sera ha ammesso: “O salviamo le imprese o il Paese muore. Senza il lavoro privato lo Stato non si sostiene. E dobbiamo agire subito perché ogni minuto perso lo pagheremo dieci volte poi”. L’esponente del governo in quota M5s ha aggiunto: “Più ingenti sono le risorse che riusciamo a destinare alla produzione, più il Pil si salvaguarderà. Badare solo al deficit non fermerà l’aumento dell’indebitamento se il Pil crolla”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ULTIME NOTIZIE, SPERANZA “NON PERDIAMO LA TESTA”
Nonostante i numeri dei nuovi contagi sia tendenzialmente in calo, le autorità invitano a non abbassare assolutamente la guardia, pena il rischio di gettare al vento tutti i sacrifici effettuati fino ad oggi. Lo ha ribadito quest’oggi al quotidiano il Corriere della Sera, il ministro della salute, Roberto Speranza, che ha appunto spiegato: “Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Non perdiamo la testa. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio adesso. Si finirebbe per vanificare tutti gli sforzi che abbiamo fatto fino a oggi per contenere la diffusione dell’epidemia”. Secondo il titolare della Salute, comunque, c’è qualche piccolo motivo per sorridere e guardare con ottimismo al futuro più prossimo: “I contagi aumentano con minore intensità rispetto al passato – ha proseguito – sono i primi segnali, ma aspettiamo. Dobbiamo tenere alta l’attenzione e non accontentarci, perché sono i giorni cruciali”. Quindi Speranza ha chiosato dicendo: “Lo so che stiamo chiedendo enormi sacrifici. Ma rispettare le regole è il modo migliore che ognuno di noi ha per fare la propria parte”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: TREND IN CALO
È in calo il trend dei nuovi positivi, ma i morti con Coronavirus in Italia hanno superato la soglia di 10mila. Gli ultimi dati confermano che il contagio continua, ma secondo l’Istituto superiore di sanità (Iss) il picco dell’epidemia non è lontano. I casi totali sono 92.472, 5.974 in più rispetto ai 5.959 registrati il giorno prima. Si tratta quindi di un leggerissimo incremento. Sono 70.065 gli attualmente positivi (+3.651 contro i +4.401 del giorno precedente), 12.384 le persone che finora sono guarite (+1.434 sui 589 di venerdì, quindi quasi il triplo in più). Le vittime totali da inizio epidemia sono 10.023, con un aumento di 889 in un solo giorno, ma in calo di 80 rispetto ai 969 diffusi venerdì. La situazione è critica in Lombardia, la regione più colpita dall’epidemia: per affrontare l’emergenza i letti in terapia intensiva sono arrivati a 1600, quindi c’è stato un aumento del 110%. Ad oggi, secondo i dati forniti dalla Protezione civile, sono 82 i pazienti trasferiti in altre regioni, 7 più di ieri. Si tratta di 42 pazienti Covid e 40 non Covid.
CORONAVIRUS ITALIA, LAMORGESE: “SPERO FINE EMERGENZA IN ESTATE”
Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, parlando ieri a Sky Tg24 ha espresso la speranza che la prossima estate l’Italia sia fuori dall’emergenza coronavirus. «Me lo auguro», ha dichiarato. Così come si augura che da questa epidemia possa «venir fuori qualcosa di positivo in termini di unità del paese» e nella capacità di «affrontare le cose importanti senza contrapposizioni e con un’unità di intenti da parte di tutti». Nell’intervista ha sottolineato l’importanza della «solidarietà verso le famiglie in difficoltà», che considera «una strada obbligata», ma al tempo stesso ritiene che lo Stato debba «contrastare ogni comportamento illegale e che possa avere ricadute sull’ordine e la sicurezza pubblica». Lamorgese comunque ha spiegato che gli italiani, in gran parte, hanno avuto il senso di responsabilità necessario in questo momento. «Col tempo gli italiani si sono resi conto delle difficoltà e sono più rispettosi delle regole, lo vedo dai numeri». Riguardo un controllo “alla coreana” per tracciare i casi positivi: «Purché siano misure a tempo, ma devono essere attuate tutte le precauzioni necessarie affinché queste sim vengano immesse in un circuito di controllo da parte delle forze di polizia».