Dunque notizie incoraggianti in Italia sul fronte coronavirus, cala il numero dei decessi giornalieri, dei ricoverati in ospedali e si liberano posti in terapia intensiva. In Lombardia, dove permane la situazione più difficile in Italia, si cerca di contenere e i numeri fanno registrare una discesa altrettanto significativa, con Milano però in controtendenza: calano i ricoveri in tutta la Regione, ma a Milano e provincia si fanno registrare 411 nuovi positivi (ieri erano stati 428), che fa arrivare il numero totale a 11.230, più 171 a Milano città, dove si arriva a 4.533 contagiati. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Gallera, esorta a mantenere alta l’attenzione. “Il dato su Milano ancora non ci fa stare tranquilli. La situazione sale, si stabilizza e poi risale. Ancora a Milano non siamo riusciti a dare un netto indirizzo: lo sforzo nella mia città deve essere di non uscire o di uscire assolutamente protetti per evitare di infettare o di essere infettati. Bergamo e Brescia si sono bloccate e livellate da qualche giorno: questo è il dato più significativo“. (agg. di Fabio Belli)
LA CURVA INIZIA A SCENDERE
«La curva ha raggiunto il plateau e ora ha cominciato la discesa, finalmente anche per il numero dei morti. Sono tutti eventi di 2 settimane fa, il sistema si sta rallentando finalmente. Dato positivo va conquistato giorno dopo giorno, le misure sono efficaci se le seguiamo in maniera costante e ferrea: rispettiamo le misure, ci aiutano a far decrescere la curva», lo ha spiegato poco fa in conferenza stampa dalla Protezione Civile in merito ai dati sul coronavirus in Italia il n.1 dell’Iss Silvio Brusaferro. +525 morti è ancora un’enormità purtroppo, ma è anche il miglior dato dal 19 marzo ad oggi: scendono i contagi come aumenti giornalieri e scendono anche le vittime, per la prima volta in maniera così consistente. 91.246 i positivi attuali in Italia (+2.972, +3,4% rispetto a ieri) mentre i decessi sono +525 (+3,4%) per un totale di 15887 vittime dall’inizio della pandemia coronavirus: buoni i risultati su terapie intensive (-17 ricoveri, primo dato positivo) e ricoveri non gravi 28949 (-61), 58320 sono invece ancora a domicilio.
Tasso grezzo di letalità scende a 12,3% mentre i ricoverati in Terapia intensiva sono 3,1% su casi totali / 4,4% su casi attuali. A livello di aggiornamenti dalle singole Regioni, il contagio secondo le ultime notizie riportate dalla Protezione Civile alle ore 18 del 5 aprile sono i seguenti: «28.124 attualmente positivi in Lombardia, 12.837 in Emilia-Romagna, 10.177 in Piemonte, 9.409 in Veneto, 5.185 in Toscana, 3.578 nelle Marche, 3.186 nel Lazio, 3.093 in Liguria, 2.621 in Campania, 2.022 in Puglia, 1.774 in Sicilia, 1.795 nella Provincia autonoma di Trento, 1.363 in Friuli Venezia Giulia, 1.420 in Abruzzo, 1.226 nella Provincia autonoma di Bolzano, 898 in Umbria, 815 in Sardegna, 706 in Calabria, 576 in Valle d’Aosta, 254 in Basilicata e 187 in Molise». (agg. di Niccolò Magnani)
Bollettini coronavirus: Protezione Civile – Lombardia – Veneto – Emilia Romagna
#Bollettino della #ProtezioneCivile con i dati sul #coronavirus di oggi 5 aprile 2020 pic.twitter.com/3Cl3S1As0u
— ilSussidiario (@ilsussidiario) April 5, 2020
BOLLETTINO ABRUZZO, +75 POSITIVI, 158 MORTI TOTALI
In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza Coronavirus i casi sono saliti a 1703. Rispetto agli ultimi dati registrati ieri, si parla di un aumento di +75 persone positive al Covid19. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino. I morti hanno raggiunto quota 158 e tra gli ultimi decessi si segnalano un 58enne di Teramo, un 67enne di Atri, una 86enne di Pescara, un 73enne di Montesilvano, un 88enne di Prezza. Stando a quanto reso noto da Rete8.it, con il bollettino odierno si conclude una settimana in cui la crescita dei contagi ha conosciuto certamente una frenata ma non ancora una sensibile discesa come sperato. Nella zona rossa dell’area vestina, quella di Penne, la situazione migliora gradualmente. Tra i guariti, si segnala anche il sindaco Mario Semproni, negativo ai due test di controllo. A Teramo, invece, l’ex sindaco Maurizio Brucchi, medico ospedaliero, è risultato positivo al coronavirus. Finora i malati di Covid-19 accertati a Penne sono 89, mentre i decessi registrati sono 8. Dallo scorso 25 marzo, l’intero territorio del comune di Penne alla luce dell’incremento della curva di contagi era stato dichiarato zona rossa da parte della Regione Abruzzo. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SPALLANZANI: PIÙ DIMESSI CHE CONTAGI
In attesa che nel corso della giornata emergano tutti i dati nazionali con gli aggiornamenti dall’Italia sul contagio da coronavirus, in mattinata la Regione Veneto e l’Istituto Spallanzani di Roma hanno reso noto i propri bollettini con le ultime notizie in merito ai numeri aggiornati l 5 aprile 2020. Per l’ospedale di eccellenza della Capitale, la giornata di oggi registra finalmente un dato positivo: «Per la prima volta si inverte il rapporto pazienti ricoverati Covid-19 positivi/pazienti dimessi, più numerosi», spiega il bollettino giornaliero dello Spallanzani, registrando come i pazienti Covid-19 positivi siano ad oggi 185. Di questi, 19 pazienti necessitano di supporto respiratorio: «I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali sono a questa mattina 207. In giornata – concludono dall’Istituto nazionale malattie infettive – sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici».
Dal Veneto invece, il Governatore Zaia ha reso noto gli ultimi aggiornamenti con 7 nuovi decessi (631 totali dall’inizio della pandemia) e 280 nuovi contagi: «Non mi sento di dire che abbiamo passato “il picco”: certo abbiamo passato “un picco” ma non so dire se ce ne potrà essere un altro, e perché ciò non avvenga, bisogna che i veneti restino a casa. Lo slogan potrebbe essere “se volete uscire di casa, dovere stare in casa”. Una bella notizia: nelle ultime ore sono nati in Veneto 95 bambini». 9.650 contagiati positivi in Veneto, 945 negativizzati: isolamento ancora per 19.987 persone. (agg. di Niccolò Magnani)
TROPPI MEDICI VITTIME DEL CORONAVIRUS
Ultime notizie e aggiornamenti riguardanti la situazione coronavirus in Italia. Ancora una volta i numeri degli infetti sono risultati essere stabili, mentre stanno calando quasi quotidianamente le vittime da covid-19. Ieri sono stati 681 i morti, a differenza invece della comunicazione di venerdì sera, con la Protezione civile che parlava di 766 vittime. Scendono, e anche questa è un’ottima notizia, anche i ricoveri in terapia intensiva, con 74 posti letto che si sono liberati fra le giornate di venerdì e sabato, alleggerendo di conseguenza anche il lavoro di medici e infermieri. Quest’ultima continua ad essere purtroppo la categoria più falcidiata dall’infezione, con 80 camici bianchi deceduti, con l’aggiunta di più di 20 infermieri, mentre quelli che sono impossibilitati a lavorare perchè infetti, sono circa diecimila in totale, quasi il 10% dell’intera casistica di positivi. La giornata di ieri è stata scandita anche dalla notizia della morte di un agente della scorta di Conte, un poliziotto di soli 52 anni che non ha retto l’infezione.
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE: OBBLIGO DI MASCHERINE IN LOMBARDIA
Nel frattempo il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana, non intende affatto allentare la presa e ha emanato una nuova ordinanza che dispone da oggi l’obbligo, per chi esce, di indossare una mascherina o comunque una sciarpa o un foulard che possa coprire naso e bocca. Di conseguenza, chiunque si recherà a fare la spesa o altrove, dovrà appunto coprirsi il volto. Una misura restrittiva che durerà fino al prossimo 13 aprile, alla scadenza dell’ultimo Dpcm, e che pone forse la parola fine al dibattito sull’utilizzo della mascherina, che da sempre sembrerebbe dividere esperti e politici. Anche il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, ha invitato la popolazione a non mollare la presa, spiegando che “Stiamo solo iniziando a contenere la portata, alcuni comportamenti vanno deplorati”. Ed in effetti c’è ancora troppa, tanta gente in giro, e negli ultimi giorni, soprattutto da quando gli infetti sono risultati essere costanti, le persone hanno ricominciato ad uscire in massa.