In seguito all’espandersi dell’emergenza Coronavirus, praticamente tutto lo sport in Europa e in grandi parte del mondo si è di fatto bloccato: tra le poche leghe che non hanno decretato lo stop però vi è anche la federazione brasiliana di calcio, che pure a brevissimo è chiamata a discutere, come già abbiamo fatto noi, della sospensione di campionato. In tal senso nelle ultime ore è pure intervenuto a gran voce il tecnico del Flamengo, il portoghese Jorge Jesus, che con parole durissime ha chiesto a gran voce lo stop del calcio verdeoro, preoccupato della pericolosa diffusione del Covid-19 anche nel paese sudamericano. Il tecnico, a margine della sfida appena vinta contro la Portuguese Carioca, ha affermato, con estrema chiarezza: “Questa cosa non è uno scherzo. Prima non avevo tanta sensibilità al riguardo, ma ora ho capito che mi sbagliavo. Qui non bisogna pensare che questa cosa ci sia in altri paesi e non anche in Brasile: anzi, questo è un virus che arriva facilmente dappertutto e anche i miei ragazzi ne sono emotivamente condizionati. Io penso che ci si debba fermare, che non ci possano essere partite: i miei sono calciatori, ma non superuomini”.
JORGE JESUS: VICE PRESIDENTE FLAMENGO POSITIVO, SIAMO A RISCHIO
Ma non solo. L’appello di Jorge Jesus perchè pure la federazione brasiliana provveda per la sospensione del campionato è ancora più accorato, visto che riguarda la stessa formazione del Flamengo. Nella medesima occasione infatti Jorge Jesus ha fatto riferimento a Mauricio Gomes Do Mattos, vice presidente del club rossonero, risultato positivo al Covid-19, che pure ha viaggiato assieme a tutta la squadra in un volo di ritorno da una sfida disputata nei giorni scorsi in Colombia. Il tecnico ha aggiunto in tal senso: “In questo momento il Flamengo è una squadra a rischio perché abbiamo avuto contatti con una persona e non si sa cosa può succedere. Spero che, in questa situazione così complicata per noi, quella con la Portuguesa sia stata l’ultima partita”. Per casi simili in Italia e in Europa, si è messa immediatamente in quarantena l’intera formazione, una volta riscontrata la positività al Coronavirus, ma per il momento pare che tale misura non sia stata applicata in Brasile. Pure in Argentina la situazione è simile, come ben ci ricorda il caso River Plate: il club, scoperta la positività di uno dei suoi giocatori, ha deciso autonomamente di mettersi in quarantena, anche se di fatto il campionato sta proseguendo in maniera regolare.