Il ritorno degli ottavi di finale di Champions League tra Juventus e Lione, in programma nella prima serata di martedì 17 marzo 2020, potrebbe disputarsi lontano da Torino, in virtù dell’emergenza Coronavirus in Italia. Lo riporta Rmc Sport, secondo cui l’Uefa, nell’ambito di un’assemblea straordinaria convocata in Olanda, starebbe vagliando l’ipotesi di far disputare i secondi novanta minuti della sfida fra bianconeri e transalpini in uno stadio ubicato al Sud del nostro Paese. In tal caso, è possibile (anzi: probabile) che la scelta dei campioni d’Italia ricada sul “Renzo Barbera” di Palermo, dove il club di Andrea Agnelli disputò nel 1997 la gara di ritorno della Supercoppa Europea contro il Paris Saint-Germain (guarda caso, un altro avversario francese) e, nel 199, due incontri casalinghi di Coppa Uefa. In alternativa, le compagini potrebbero comunque calcare il manto erboso dell'”Allianz Stadium” di Torino, ma senza la possibilità per il pubblico di assistere al match, che verrebbe dunque disputato a porte chiuse, aspetto che, va da sé, non gioverebbe ai padroni di casa, bisognosi più che mai del supporto dei propri tifosi per superare il turno eliminatorio in seguito allo scivolone rimediato al “Groupama Stadium” (sconfitta per 1-0 con marcatura di Tousart). Tuttavia, al momento quanto dichiarato da Rmc Sport sembrerebbe non corrispondere alle reali intenzioni dell’Uefa, che, per bocca del suo presidente, Aleksander Ceferin, ha fatto sapere che “Juventus-Lione e Psg-Borussia Dortmund si svolgeranno nei modi previsti inizialmente”, aggiungendo inoltre che “siamo al corrente della situazione e informati costantemente”.



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