“La pandemia da Coronavirus? Potrà durare anche due anni”: mentre in Germania aumentano esponenzialmente i casi di contagio e la Cancelliera Angela Merkel predispone le prime misure restrittive per arginare l’epidemia (seppure con un certo ritardo secondo alcuni), non lascia spazio a grandi speranze per i prossimi mesi la previsione degli scienziati in servizio presso l’organizzazione che, facente parte del Ministero Federale della Salute, nel Paese teutonico è responsabile del controllo e della prevenzione delle malattie infettive. Secondo Lothar Wieler, direttore dell’RKI, “queste pandemie vanno a ondate, si sa, e quella relativa al CoVid-19 potrebbe durare fino a due anni stando almeno alle nostre valutazioni”. In una conferenza stampa, infatti, Wieler ha confermato quanto peraltro ripetono da giorni pure virologi di fama in Italia, ovvero che se potrebbero bastare anche uno-due mesi per superare la fase critica è altrettanto vero che a livello mondiale l’emergenza sanitaria si protrarrà a lungo e anche gli scenari più ottimistici oramai puntano le loro lancette al 2021.



ROBERT KOCH INSTITUT, “PANDEMIA DA CORONAVIRUS PUO’ DURARE 2 ANNI”

“Ovviamente questo dipende anche dall’arrivo di un vaccino: quanto più presto verrà scoperto tanto meglio è” ha spiegato Wieler nella sopra citata conferenza stampa in cui ha fatto pure il punto sulla situazione dei contagi in Germania (al momento oltre 6000), spiegando che purtroppo nei prossimi giorni, proprio come è già accaduto in Italia e si sta verificando attualmente in Francia e Spagna, il numero delle persone positive al nuovo Coronavirus e con delle complicazioni gravi aumenterà. “Potremmo arrivare nel giro di pochi mesi a milioni di persone contagiate se le misure di contenimento adottate dal Governo non saranno rispettate” ha aggiunto il direttore dell’RKI, ammettendo però di non sapere quale potrebbe essere alla fine il tasso di mortalità. “Un vaccino dovrebbe essere pronto in due o comunque poche settimane” ha concluso Wieler, ricordando però che non ci si deve lasciar andare a un facile ottimismo dal momento che poi lo stesso vaccino andrà testato e “questo processo dura molto tempo, dato che bisogna capire se protegge effettivamente dalla malattia e se ha o meno possibili effetti collaterali”.

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