A leggerlo oggi, con l’emergenza Coronavirus in atto, mette quasi i brividi: nel 2017 Bill Gates, fondatore del colosso di Microsoft, si rese protagonista di una profezia passata quasi sotto silenzio, ma che, a distanza di tre anni, trova un clamoroso riscontro negli accadimenti odierni. E fa rabbrividire. In particolare, Gates, nell’ambito di un suo intervento alla conferenza organizzata a Monaco e imperniato sulla questione “sicurezza nel mondo”, invitò tutti a prepararsi ad affrontare quanto prima “una pandemia su scala mondiale”. Nel suo discorso, citò l’influenza spagnola del 1918 (un secolo fa), l’allora attuale rischio Ebola, definendo “probabile” una catastrofe a livello planetario, come ricorda “Libero Quotidiano”. “Che sia un evento naturale o per mano di terroristi, gli epidemiologi sostengono che una simile eventualità potrebbe causare la morte di 30 milioni di persone in meno di un anno ed è assai probabile che ci troveremo a dover affrontare una epidemia nei prossimi 10 o 15 anni. Ci mettiamo a rischio se ignoreremo il legame tra sicurezza sanitaria e sicurezza internazionale”. Fortemente convinto delle motivazioni alla base del suo ragionamento, Bill Gates suggerì di finanziare l’acquisto di tecnologie sofisticate e in grado di sfornare vaccini in pochi giorni: “Prepararsi per affrontare una pandemia può costare 3,4 miliardi di dollari l’anno, ma le perdite che una pandemia provocherebbe sarebbero di 570 miliardi l’anno”. Se solo qualcuno l’avesse ascoltato…



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