Lo spauracchio della sospensione definitiva della Serie A è grande: la Lega Calcio cercherà di mantenere barra dritta sperando che l’attenuarsi dell’emergenza coronavirus interrompa la necessità del lockout, per provare a terminare campionato e coppe europee, anche a porte chiuse. Ma se questo non dovesse accadere, i club si stanno tutelando. E lo stanno facendo chiedendo al Governo delle misure chiare e certe per riuscire a fronteggiare la crisi economica, che si farebbe nera in caso di stop definitivo alla Serie A, ma che potrebbe farsi sentire in ogni caso vista la condizione assolutamente anomala. Il primo passo per i club della Lega di Serie A sarà presentare in maniera ufficiale domani,  oltre alla stima dei danni che si troveranno a fronteggiare per la sospensione (una situazione che potrebbe coinvolgere poi ancor più pesantemente i club minori di Serie B e Serie), il proprio programma di interventi pubblici di risanamento. In tale programma saranno proposti 6 punti da sottoporre in oggetto per un vero e proprio piano salvacalcio.



I 6 PUNTI PER SALVARE IL CALCIO

Questi i 6 punti che la Lega Serie A sottoporranno alla FIGC in maniera preliminare, per poi renderli un piano d’intervento e di proposte per il Governa. Come primo punto, nuove regole per incentivare la realizzazione di nuove infrastrutture e superare dunque lo stallo che non ha permesso finora, salvo rare eccezioni, di realizzare stadi di proprietà e all’avanguardia. Come secondo punto, norme ridefinite chiaramente per i diritti tv per la salvaguardia della legge Melandri. Terzo punto, norme per alleggerire i costi dell’inattività in situazioni come quella attuale. Il quarto punto riguarderà le deroghe temporanee sui contributi, nei prossimi mesi i club potranno pagare solo il netto degli stipendi dei giocatori, rinviando il versamento di tasse e contributi. Quarto punto, nuove fonti di investimento per recuperare risorse perdute dopo il divieto di raccogliere pubblicità dalle scommesse (divieto che potrebbe essere rimesso in discussione se il Governo non riuscirà a sottoporre ai club alternative valide. Ultimo e sesto punt0, nuovi capitali con defiscalizzazione per favorire l’ingresso di investitori esteri. Una norma che sembra, almeno per il momento, una vera e propria “Salva-Friedkin“, per convincere l’imprenditore texano a chiudere l’acquisto della AS Roma senza farsi spaventare dall’emergenza coronavirus: un suo passo indietro potrebbe essere fatale alla situazione finanziaria del club giallorosso, per invogliare lui e possibili nuovi investitori questi nuovi capitali immessi nel calcio italiano sarebbero esentasse o comunque soggetti a massicce agevolazioni.

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