Nulla sarà come prima, lo abbiamo già letto, ma quali saranno i focus di maggiore attenzione nel nostro futuro, in una situazione che ha improvvisamente accentuato tutte le caratteristiche di uno scenario che nella letteratura manageriale venivano descritte con l’Acronimo Vuca (Volatility, uncertainty, complexity and ambiguity), caratteristiche della nostra epoca con cui stiamo convivendo?
Proprio per le caratteristiche del Vuca, il futuro non è prevedibile, perché dipenderà dalla combinazione di una molteplicità di fattori e avvenimenti e tra questi c’è il fattore umano con le sue scelte, le sue azioni, ma nell’immediato emergono due apprendimenti utili per il nostro futuro.
Il governo di scenari complessi, come quello che stiamo vivendo con il coronavirus a livello nazionale e globale, la leadership di organizzazioni e istituzioni pubbliche, di aziende private, grandi o piccole che siano, deve avere come prima caratteristica la competenza, l’esperienza, il rigore scientifico. La mancanza di una sola di queste tre caratteristiche può creare caos, panico, distruzione di risorse. Mi piacerebbe aggiungere anche il possesso di una solida base valoriale, che per l’impresa significa operare con il faro della responsabilità sociale, per le istituzioni e la leadership politica significa anteporre il bene comune del presente e soprattutto di lungo periodo al facile consenso immediato. La riflessione rigorosa e approfondita sulla leadership, anzi sulle leadership, perché dobbiamo parlare di leadership delle istituzioni, della politica, delle comunità scientifiche, del giornalismo, dell’educazione, dovrà essere uno dei focus centrali del nostro futuro.
Il secondo apprendimento che possiamo trarre da questa esperienza è che dobbiamo vivere positivamente la rivoluzione tecnologica e soprattutto acquisire conoscenze, competenze e acquisire la cultura, quella che gli anglosassoni definiscono Digital Mindset, per un uso positivo, sociale, imprenditoriale adeguato alle sfide dei rapidi cambiamenti che stiamo vivendo. Questi giorni abbiamo visto diventare familiari parole come Smart Working, Telelavoro, Webinar, e-Learning, perché improvvisamente le aziende, le scuole, le istituzioni si sono dovute riorganizzare per non bloccare le attività, ma la cultura e le competenze digitali del nostro Paese non sono ancora adeguate per reggere il futuro. Ma ora lo sappiamo.