Se in Italia il discorso sul rientro in campo per la conclusione del campionato della Serie A continua a dividere alte sfere del calcio, politica e medici, ecco che in Francia, dove pure i numeri legati all’emergenza sanitaria da coronavirus continuano a spaventare, pure si sta già fissando un calendario preciso per il ritorno in campo. A fornircene un assaggio oggi è la Gazzetta dello sport, per cui il campionato francese ha già deciso per il prossimo 3 o 17 giugno il ritorno in campo. Certo queste sono date da prendere con le dovute precauzioni: come succede in Italia, chiaramente l’ultima parola sulla ripresa della stagione verrà data da medici e dalla politica.



Solo quando vi saranno le condizioni di sicurezza dunque anche la Ligue 1 riaprirà i battenti, con match però a porte chiuse e già programmati maxi ritiri in isolamento per tutti i club. Non solo: come ci riportano anche le ultime indiscrezioni raccolte da Le Parisien sono comunque molti gli interrogativi sulle modalità tecniche di ripresa e sui protocolli da seguire per garantire la sicurezza di staff e giocatori, senza sottovalutare le misure che verranno prese per evitare raduni di tifosi intorno agli stadi. Anzi proprio in tal senso si stanno approntando regole e misure straordinarie in tema di sicurezza, anche se l’Associazione nazionale Ultrà ha già fatto sapere di essere ben contraria alla ripartenza senza condizioni di sicurezza accettabili.



CORONAVIRUS LIGUE 1: TORNATO IN PATRIA I “FUGGITIVI” NEYMAR E CAVANI

Pur quindi con parecchi nodi ancora da sciogliere pure, il campionato francese si sta muovendo per la ripartenza entro giugno: ed ecco che i club della Ligue.1 stanno dunque già richiamando in patria i tanti giocatori che avevano scampato la reclusione domiciliare, per passare questi giorni di quarantena presso i propri paesi natali. Nomi come quelli di Neymar, Silva, Cavani e Navas dunque dovranno presto fare le valigie e per loro anche il rientro in casa potrebbe essere poco agevole, data la chiusura delle frontiere con i paesi non UE imposta in questo giorni. Secondo la rosea però per loro sarà sufficiente prenotare un volo privato ed essendo in possesso di residenza in Francia o permesso di soggiorno anche la burocrazia sarà superata. Resta però da vedere se questi “fuggitivi” prima di riunirsi ai compagni dovranno svolgere una sorta di “quarantena preventiva”: una mossa che potrebbe farsi necessaria, ma che pure porterebbe a un’ulteriore slittamento nel calendario della ripresa degli allenamenti e dell’attività agonistica.

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