Buone notizie però ci arrivano solo oggi pomeriggio per la Ligue 1: se infatti fino a questa mattina era scontro totale tra federazione e assocalciatori dopo le parole infuocate di Kastendeuch contro la ripresa delle attività sportive, ecco che almeno le parti sono arrivate a un accordo sul taglio degli stipendi. Secondo quanto ci riportano fonti d’oltralpe, pare che la Lega dei club della Ligue 1, con UNECATEF (sindacato allenatori) e UNFP (sindacato giocatori) abbiano trovato una quadra per limitare al massimo gli effetti di questa crisi economica, provocata dalla pandemia da coronavirus. Secondo una nota ufficiale, si è trovato un accordo per cui giocatori e allenatori saranno incoraggiati a “accettare individualmente la scissione dell’indennità di attività parziale che deve essere loro corrisposta”. Inoltre si legge che “Tutti i club professionistici hanno anche accettato di rinunciare a determinati aiuti di Stato per i loro dipendenti più pagati”. Ma non solo perché nella lunga nota diffusa dalla lega dei club della Ligue 1, anche dirigenti di federazione e club taglieranno del 30% il proprio stipendio. Tutto questo chiaramente atto a “preservare gli 8.000 posti di lavoro dei club su tutti i territori della Francia e i 30.000 indiretti che dipendono da essi” in questo giorni così fumosi e drammatici. (agg Michela Colombo)



CORONAVIRUS LIGUE 1: I CALIATORI CONTRO LA RIPRESA IL 17 GIUGNO

Mentre vi è ancora grande incertezza per la ripresa della stagione e il ritorno in campo dopo l’emergenza sanitaria da coronavirus, ecco che ieri il Sindacato dei calciatori francesi, si è espresso duramente contro il rientro in campo per la Ligue 1. Sylvain Kastendeuch, co-presidente dell’UNFP ha infatti lanciato un appello sulle pagine del quotidiano Le Monde: “L’emergenza economica non deve avere la precedenza sull’imperativo della salute pubblica. Rinunciamo a una ripresa del campionato che, in queste condizioni, sarebbe affrettata e pericolosa”.



Per l’assocalciatori nazionale francese dunque è un grande “No” alla ripresa delle attività sportive, per timore che non vengano adottate  e rispettate adeguate misure per preservare la sicurezza degli atleti: il tutto mentre la federazione invece sta lavorando per tornare in campo già per giugno. Stando ai piani attualmente sul tavolo, il calcio in Francia potrebbe tornare protagonista (a porte chiuse) già il 17 giugno per Ligue 1 e Ligue 2 (gestiti dalla LFP) e di fila con N1 e prima divisione femminile: per gli altri tornei è stato invece già deciso lo stop definitivo.

CORONAVIRUS LIGUE 1: SCONTRO GIOCATORI-CLUB PER TAGLIO STIPENDI

E mentre dunque i giocatori, attraverso il loro portavoce, Kastendeuch, sono favorevoli “alla rinuncia della ripresa” per il Campionato di Ligue 1 e non solo, pure gli stessi non si sono trovati ancora d’accordo sul taglio degli stipendi. Stando alle ultime informazioni che ci arrivano dalla Francia, pare che alcuni club come Psg, Marsiglia e Monaco, propongano un taglio più importante dei salari: mossa a cui però il sindacato e i giocatori si oppongono in maniera netta. Ricordiamo che al momento però i club di Ligue 1 stanno già sfruttando agevolazioni fiscali e misure per la disoccupazione create dal governo e che hanno permesso loro di ridurre dell’80% gli stipendi dei giocatori più quotati. In aggiunta però le varie società vorrebbero imporre un’ulteriore riduzione del 30% dei salari lordi dei propri tesserati.