Il professore Francesco Le Foche, immunologo responsabile del day hospital di immuno-infettivologia del Policlinico Umberto I di Roma, ha cercato di spiegare come mai l’epidemia da coronavirus si sia diffusa particolarmente nella bergamasca. Intervistato nelle scorse ore dal programma di Rai Radio 2, “I Lunatici”, ha affermato: “Sembrerebbero esserci state una serie di concause che hanno portato all’esplosione di questo contagio, che è quasi un’anomalia planetaria. La prima condizione è che quella di Bergamasca è un’area particolarissima. Ci sono delle industrie particolari, delle industrie europee, le persone sono molto operose e in quell’ambito vengono da tutto il mondo. Il bergamasco poi è una persona molto operosa, tiene molto al suo lavoro, lavora anche in uno stato di sofferenza, questa condizione potrebbe aver favorito il contagio stesso”. Anche la sfida di Champions League dell’Atalanta dello scorso 19 febbraio, potrebbe aver contribuito, secondo Le Foche, alla diffusione del Covid-19.



CORONAVIRUS, LE FOCHE: “A ROMA LA SANITA’ STA TENENDO BENE”

A riguardo il professore immunologo spiega: “Più di 40.000 persone sono andate a San Siro, poi al bar il giorno dopo, il giorno prima, giorni prima, giorno dopo. Questo afflato, questa condizione di piacere immenso nel vivere questi risultati storici, hanno contribuito probabilmente all’esplosione di una condizione preesistente”. Fortunatamente in quel di Roma la situazione sembra relativamente “tranquilla”, e la sanità sta lavorando a ritmi importanti ma non è ancora al collasso come al nord Italia: “Abbiamo amplificato il numero dei posti letto – dice a riguardo Le Foche – mettendo in campo manovre che dovrebbero essere efficienti. Andiamo abbastanza bene, la sanità romana tiene molto bene, abbiamo un significativo numero di posti letto, per il Covid19 sono state aperte nuove corsie”. Secondo il dottore, il picco potrebbe arrivare verso la fine del mese di marzo/inizio di aprile: “Ci dovremmo aspettare il punto massimo entro i prossimi dieci giorni, entro la metà della prossima settimana”. Infine un consiglio alle tante persone che in questo periodo si sono scoperte amanti del jogging: “La corsetta all’aperto potrebbe essere utile, ma deve essere rispettosa delle regole. Dobbiamo armarci di pazienza e utilizzare al massimo il piacere della lettura, del confronto su internet, le strumentazioni aggreganti e contestualmente riuscire ad avere l’opportunità di fare quelle cose che normalmente durante l’anno non riusciamo a fare”.

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