In Lombardia ci sono molti più contagiati e morti per il coronavirus di quelli segnalati nel bollettino regionale. Di conseguenza, sono sbagliati anche i numeri a livello nazionale. È questa la conclusione a cui si arriva leggendo l’esito dell’analisi svolta da InTwig, società bergamasca di data management e comunicazione. Sono ormai settimane che si discute della possibilità che i numeri segnalati non corrispondano a quelli reali. È quello che ci è venuto in mente leggendo uno studio che ha messo in confronto Sars-CoV-2 con la Sars. Ora vi riportiamo l’analisi di InTwig, secondo cui in Lombardia ci sono stati finora 972mila contagi e 15mila morti. Numeri altissimi: si parla di quasi un milione di infetti solo in Lombardia. Senza contare il numero dei morti, che però ci sorprende meno, non solo perché non è molta la differenza rispetto a quello attuale. Questo è un numero più “credibile” considerando le segnalazioni fatte da alcuni Comuni (pensiamo a Bergamo) riguardo una più alta mortalità. Le stime effettuate sono prodotte su dati reali dei decessi. Si basano su un tasso di letalità dell’1,57%, quindi è in linea con il report dell’Imperial College di cui vi abbiamo parlato nei giorni scorsi.



CORONAVIRUS LOMBARDIA, INTWIG: 972MILA CONTAGI E 15MILA MORTI

La diffusione del coronavirus sarebbe molto superiore a quello che ci viene detto, in particolare in Lombardia. Quest’analisi ha tenuto conto dei dati “provenienti dal monitoraggio dei decessi nelle provincie di Bergamo, Brescia, Cremona e Milano integrati con i dati Istat diffusi il 9 aprile”. Secondo l’indagine fatta da InTwig, solo a Milano ci sarebbero oltre 135mila contagi e 2100 morti. Bergamo invece ha il triste primato dei contagiati: oltre 305mila. E così pure dei morti: 4800. Brescia invece conta 188mila cas e 2800 morti. Tenendo conto di questi numeri, nel bergamasco hanno contratto il Covid-19 il 27 per cento della popolazione. Il 23 per cento invece nel cremonese. Praticamente un cittadino su 4. Invece sarebbe uno su 5 nel lodigiano, il primo focolaio “ufficiale” della Lombardia. È infatti al 21 per cento. Brescia e Pavia sono invece rispettivamente al 14 e 13 per cento. La società ha spiegato che questa analisi è stata eseguita “sulla base di un algoritmo di stima che aggrega i dati su base di cluster territoriali omogenei”.



Aldo Cristadoro, fondatore di InTwig e professore in Metodi digitali presso l’Università degli Studi di Bergamo, spiega – come riportato dal Sole 24 Ore – che la metodologia è “complementare a quella utilizzata dalla Protezione Civile”. Inoltre, si è detto convinto che “per capire i fenomeni complessi è sempre più importante agire in un’ottica di integrazione di dati e con un approccio metodologico multidisciplinare”.

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