Sono previsioni decisamente pessimistiche, ma tutt’altro che azzardate, quelle dell’epidemiologo di fama mondiale Pierluigi Lopalco. L’ordinario di igiene di Pisa, in precedenza a capo delle strategie vaccinali per il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, gestisce attualmente la task force pugliese per contenere l’epidemia di coronavirus. “Non ha alcun senso oggi poter fare delle previsioni – le sue parole ai microfoni di Repubblica, circa il possibile arrivo del picco – i modelli previsionali sul Covid19 sono oggi come le previsioni del tempo. Funzionano a 24 ore, son buoni a 48 ma già dopo le 72 ore non sono più affidabili”. Più certezze invece sulla durata dell’epidemia: “Non poco. Su questo bisogna essere molto chiari con la gente”. Scordiamoci quindi la ripresa dei campionati di calcio a partire da maggio, come ipotizzato negli scorsi giorni: “Ma di che parliamo? Prima di ottobre penso sarà impossibile riavere gente allo stadio. La mia previsione è che le misure restrittive dureranno almeno fino all’estate: ci potrà e dovrà essere una mitigazioni delle misure, torneremo a lavorare, a uscire, ma si dovrà fare tutto con molta calma e cautela”.
CORONAVIRUS, LOPALCO: “AUGURIAMOCI CHE IL PICCO NON CI SIA”
Ma guai a dire che lo sforzo che stiamo facendo in questi giorni non servirà a nulla: “Al contrario, ci sta salvando. I numeri raccontano che già c’è stata una frenata e in queste ore immagino ne vedremo un’altra. Ci sono delle fortezze, e penso soprattutto alla Lombardia, che devono essere ancora espugnate. E poi c’è un caso Milano che, evidentemente, ci preoccupa moltissimo: se il virus rompe l’argine delle città metropolitane, dei centri urbani a grande densità di popolazione, diventa un problema ancora più importante”. Quindi Lopalco espone una teoria differente rispetto a quella esternata in questi giorni dai più noti divulgatori scientifici: “Noi dobbiamo augurarci che il picco non ci sia e che tutto questo duri il tempo più lungo possibile. Soltanto così, spalmando l’epidemia nel tempo, potremo avere la certezza di curare e di fare guarire più persone possibili. Perché anche su questo dobbiamo essere chiari: di Covid19si guarisce”.
“IL BOLLETTINO DELLE 18:00 SEMBRA UN BOLLETTINO DI GUERRA”
Applausi al governo, che secondo lo stesso virologo si è “comportato benissimo” con scelte giuste e coraggiose “prima degli altri”, mentre il famoso bollettino delle ore 18:00 della protezione civile fa un po’ storcere il naso a Lopalco: “La comunicazione è interamente affidata al Bollettino delle 18 della Protezione civile – prosegue ancora – ma quello è un bollettino di guerra, sono numeri tremendi che non fanno altro che spaventare ancora di più le persone. E’ un errore. Io penso invece che serva raccontare quello che si sta facendo, che si spieghi il perché ci siano scelte queste misure di mitigazione e dove vogliamo arrivare. Gli italiani sono persone intelligenti, lo stanno dimostrando anche in questo caso. Hanno però bisogno di capire”.