Oggi è stata una giornata di comunicati per quanto riguarda il mondo dello sport e la sua Fase 2 nei tempi del Coronavirus: sostanzialmente non ci sono state troppe novità rispetto a quanto era già emerso nei giorni scorsi, il punto focale è che è stata ribadita la volontà di riaprire i campionati e le coppe europee secondo il calendario che la Uefa aveva prospettato lo scorso fine settimana. Della ripresa delle attività ha parlato anche Giovanni Malagò (l’intervista completa uscirà domani su Chi), che naturalmente si è espresso in qualità di presidente del Coni: il dirigente ha dunque detto la sua e confidato che la riapertura possa effettivamente avvenire dal prossimo 4 maggio, data già indicata e concordata con il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora. “Il governo ci farà sapere, ma noi stiamo già preparando tutto”.



Malagò ha premesso che il 4 maggio riguarda naturalmente gli allenamenti, perché “per essere pronto un atleta deve allenarsi”: a questo proposito il Coni sta preparando un protocollo con tutte le federazioni, in modo che possa sottoporlo al Governo e al comitato tecnico. “Siamo a buon punto”, dice il presidente, che si augura dunque che si possa davvero ricominciare; bisogna però fare delle differenze, perché quando si parla di Comitato Nazionale il discorso riguarda “387 discipline chiuse”, e tali discipline sono molto diverse l’una dall’altra. Del calcio per esempio abbiamo detto: si tratta di uno sport di contatto, nel quale – come il basket, che infatti ha già chiuso il campionato – sarebbe comunque impossibile mantenere le distanze di sicurezza. Per sport come questi, è presumibile che si debba aspettare; per altri invece si potrebbe ricominciare davvero tra un paio di settimane.



CORONAVIRUS: GIOVANNI MALAGO’ FIDUCIOSO

“Il golfista che sale in macchina, va da casa sua al campo e si allena senza passare dallo spogliatoio, è una cosa diversa rispetto a un match di judo o pugilato” ha sottolineato Malagò, aggiungendo dunque che non si possa semplicemente dire di stare a casa (ma nemmeno, al contrario, che tutti possano riprendere subito l’attività). Tutto il discorso va codificato, e posto sotto la giusta luce: “Si potranno fare solo allenamenti senza contatto, oppure gli atleti dovranno certificarsi” ha detto il presidente del Coni, che come altro esempio ha portato quello dell’atleta che corre da solo e a distanza di sicurezza dagli altri, all’aria aperta: in questo caso nessuno viene messo in pericolo, e saranno questi sportivi a poter ricominciare la loro attività il 4 maggio. Questo, sempre se nel frattempo non saranno arrivate controindicazioni: finalmente però, forse per la prima volta, si comincia concretamente a parlare di una ripresa…

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