In barba ad ogni misura precauzionale contro il coronavirus, 3500 persone hanno invaso Ladernau, in Francia, per partecipare ad un raduno dei Puffi. Tutti uniti, vicini, strettissimi, ma soprattutto rigorosamente blu, dimentichi del rischio di contagio, troppo presi dalla voglia di “puffare” per preoccuparsi della possibilità che in mezzo a loro potessero nascondersi anche degli insidiosissimi germi. Ma c’è di più, ad ennesima conferma della legge di Murphy: “Se qualcosa può andar male, lo farà”. Non si trattava, infatti, di un raduno qualunque, ma di un raduno volto a realizzare il record del mondo in fatto di partecipazione ad un evento di questo tipo. Una “Puff-impresa” da guinness dei primati, insomma, ma anche potenzialmente una bomba sociale in grado di esplodere a scoppio ritardato, ai tempi del coronavirus.



CORONAVIRUS, MAXI-RADUNO DI PUFFI IN BARBA AL CONTAGIO

La sensazione è che nonostante la Francia sia, dopo l’Italia, il secondo Paese più colpito d’Europa dal coronavirus, i partecipanti al raduno non abbiano compreso la portata del rischio di contagio. In un video pubblicato su Twitter dall’agenzia francese France Press con le immagini del raduno si sente un partecipante urlare: “Pufferemo il coronavirus”. Dinanzi a queste immagini il web, com’era facile aspettarsi, è letteralmente insorto. Migliaia di risposte, perlopiù insulti e commenti negativi, si sono riversati sotto i post della notizia diffusa dai vari organi di stampa. Nulla contro i Puffi, si intenda, ma in tempi del genere dov’è necessario evitare ogni assembramento sarebbe servito del buon senso. O, gli amanti del genere preferiscono, almeno un briciolo della saggezza tipica di Grande Puffo.



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