Nuova zona rossa in Italia a seguito dell’emergenza da coronavirus: il comune di Medicina e la frazione di Ganzanigo, in provincia di Bologna, hanno deciso di isolarsi ulteriormente a seguito di un esponenziale aumento di casi nelle ultime ore. Ad annunciarlo attraverso la propria pagina Facebook è stato il sindaco dello stesso comune, Matteo Montanari, specificando che il paese rimarrà blindato fino al 3 aprile: entro quella data, non ci si potrà allontanare da queste zone, e nemmeno entrare. Il focolaio è emerso negli scorsi giorni, e sembra che sia giunto da una bocciofila locale frequentata da numerosi anziani. Nel dettaglio, erano stati segnalati ben 19 contagiati in un solo giorno all’interno dello stesso locale, poi chiuso. A fotografare la drammaticità della situazione di Medicina, una nota dell’Usl di Imola: “presenti 54 casi accertati di coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati”.
CORONAVIRUS A MEDICINA, BONACCINI “SCELTA SOFFERTA MA NECESSARIA”
“Abbiamo capito come il tipo di virus che ha colpito Medicina sia particolarmente aggressivo e contagioso – ha spiegato Matteo Montanari, il primo cittadino del paese nel bolognese – e ci tocca un ulteriore sforzo, a testa alta e senza paura. Mi tocca dirvi quello che un sindaco non vorrebbe mai dire ai propri cittadini. Dobbiamo da un lato fare tutto quello che possiamo per evitare nuovi contagi dentro Medicina, e dobbiamo anche evitare che il virus possa espandersi dentro la città metropolitana di Bologna”. Sulla vicenda si è espresso anche il governatore della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha parlato di scelta sofferta ma necessaria: “Da diversi giorni – spiega Bonaccini – il numero dei contagi e dei decessi a Medicina registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico per arginare il contagio. Pur col cuore pesante, ritengo di aver agito per il bene comune, col supporto delle indicazioni mediche e scientifiche necessarie”.